Arte come forza costituente per il cambiamento sociale

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“ARTE COME FORZA COSTITUENTE PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE”

Moderatore: Jonathan Ferramola, COSPE, direttore del Terra di Tutti i Film festival

Intervengono:

Sylvia de Fanti (ITA): attrice e membro fondatore del movimento di operatori dello spettacolo di Teatro Valle Occupato di Roma, il quale ha lottato durante tre anni per i beni comuni e la cultura e continua a realizzare pratiche di commoning. È laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Antropologia Culturale.

Alaa Talbi (TUN): direttore esecutivo del Forum Tunisien pour le Droits Economiques et Sociaux, molto attivo su flussi migratori e diritti sindacali, e poeta, che tenta di recuperare i linguaggi regionali come forza per una coscienza sociale e cittadina trasformativa diffusa con il collettivo “Street Poetry”.

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Il dialogo affronta il tema dell’arte come forza propulsiva e di cambiamento verso un riscatto del Mediterraneo in un momento di radicale mutamento, di affermazione di una nuova dignità civile e di rivendicazione di una maggiore democrazia partecipativa. Il moderatore parte dalla domanda: “Come fare dell’arte uno strumento di rianimazione del dialogo democratico e uno spazio costituente per la tutela dei beni comuni?”. Alaa Talbi presenta l’esperienza di street poetry come una di quelle esperienze informali e dal basso, fondamentali nel processo di lotta artistica, per creare un clima di condivisione nella società e fare arte negli spazi pubblici quale atto di rivendicazione politica. La prima rivendicazione riguarda naturalmente la libertà di espressione, prima fra tutte le libertà fondamentali. Street poetry è un progetto che ha permesso di coinvolgere molte persone attraverso l’arte; solo in seguito, attivisti ed artisti coinvolti hanno provato ad elaborare cosa fosse successo in quei mesi di rivolta, assumendo che la resistenza culturale organizzata e collettiva potesse essere uno strumento di lotta politica ed un modo efficace per fare esplodere le contraddizioni, non solo nel Maghreb. Anche in Italia, sottolinea Sylvia de Fanti, venti anni di oscurantismo culturale hanno bloccato la narrazione del presente. L’esperienza del Teatro Valle di Roma degli ultimi tre anni, esperienza di cui Sylvia è stata protagonista, ha invece dimostrato che l’arte è la capacità di avere una visione, funzione fondamentale per mettere in moto il cambiamento, è uno strumento potente di abbattimento dei muri. Dischiudere il processo creativo, come hanno fatto i ragazzi del Teatro Valle è fondamentale per attivare metamorfosi e energie e dimostrare capacità di resilienza. Entrambi gli artisti ritengono importante creare connessioni, reti, coproduzioni fra le due sponde, come festival e spazi condivisi. Le reti di artisti del Mediterraneo possono creare cultura transnazionale indipendente e condivisa. Le connessioni vanno incoraggiate e facilitate, vanno costruiti spazi di mobilità di idee e persone. Occorre incentivare cantieri ed opportunità di fare cultura libere ed accessibili. La cittadinanza mediterranea, secondo i due artisti, si costruisce attraverso forum e forme di coproduzione, condivisione di eventi e attività, concepite in maniera articolata e non monolitica, individuando linguaggi comuni, autonomi, ma non autoreferenziali. Si potrà parlare di cittadinanza mediterranea solamente quando verrà accettata l’idea dell’altro come “altro”, diverso ma con eguali diritti. L’educazione e l’istruzione, in questo senso, sono un passaggio fondamentale per costruire la cittadinanza mediterranea: solo educando si può costruire un’alternativa, spiegando che la libera circolazione di idee e persone non è invasione, colonizzazione, ma proficua contaminazione. “È anche essenziale, concludono Alaa e Sylvia, trovar spazio nei media per diffondere il lavoro artistico che si può generare in fora e ateliers”, attivare anche nei mezzi di comunicazione spazi nei quali gli artisti possono contribuire, raccontando e mostrando il loro lavoro, a costruire la pace e a rafforzare le libertà individuali ed il diritto di circolazione.