Le lezioni greca e siriana: una panoramica dal basso
Suggestioni tematiche: Come le rispettive società civili vedono la crisi in Grecia e in Siria in questo momento / Ruolo dell’attivismo nella promozione di giustizia sociale, democrazia e autodeterminazione dei popoli dei due paesi / La crisi come opportunità: pratiche dal basso per uscire dall’impasse
Obiettivo del dialogo: Esplicitare il potenziale di riscatto che la crisi ha fatto emergere in questi due paesi quale modello per rimettere in discussione le relazioni internazionali nel Mediterraneo; fare emergere il ruolo della comunità di cittadini della regione nell’arginare crisi politiche, sociali e comunitarie
Sintesi di Lorenzo Declich, giornalista (moderatore)
Hanno partecipato: Hozan Ibrahim, attivista politico e sociale, co-fondatore del progetto Citizens for Syria, che ha l’obiettivo di sostenere i progetti della società civile in Siria e connettere il movimento democratico siriano con associazioni e cittadini di altri Paesi; Maria al-Abdeh, direttrice esecutiva di Women Now for Development (SFD)/Souriyat, la cui missione è di consolidare il ruolo delle donne nelle comunità siriane, e fondatrice del Movimento siriano nonviolento; Konstantinos Triandaphyllou, artista visuale poliedrico, scrittore, regista e poeta, uno degli animatori del gruppo Direct Democracy di piazza della Costituzione (Plateiós Syntagmatós); Maria Peteinaki, membro del partito greco Ecologist Greens, architetto che lavora su beni comuni, urbanistica partecipata e decrescita, e promotrice del movimento degli orti urbani autogestiti.
L’incontro ha visto come protagonisti attivisti che hanno esperienze profondamente diverse fra loro.
Da una parte Konstantinos Triandaphyllou (Costis) e Maria Peteinaki ci hanno raccontato di una Grecia della società civile tradita nel cuore democratico della sua mobilitazione all’indomani della vittoria di Tsipras alle elezioni. E che comunque non ha smesso di costruire iniziative non intercettabili da chi è interessato a farne capitale politico per fini elettorali. Hanno ad esempio mostrato una mappatura delle numerosissime iniziative civili e sociali nate come forma di resistenza e di coesione sociale di fronte alla disgregazione dello Stato greco (Costis), e descritto alcune nuove forme di imprenditorialità come Alternative Tours of Athens, che mira a promuovere una visione e forme di turismo alternative della città attraverso la sua vita moderna, i giovani artisti e i movimenti sociali che sono emersi in questi ultimi anni (Maria).
Maria al-Abdeh e Hozan Ibrahim hanno dovuto inevitabilmente partire, nel loro racconto, dalla loro esperienza personale e dal dramma collettivo vissuto nei primi mesi della rivoluzione siriana dalla nascente società civile siriana. Il loro è stato un resoconto amaro sulla difficoltà di costruzione di iniziative dal basso in una situazione di repressione, di guerra e di aggressione continua e, dall’altra parte, sulla sua inevitabilità. Hanno inoltre presentato le loro più recenti iniziative, la prima relazione di Citizens for Syria, che mappa l’esistenza di ben ottocento nuovi soggetti della società civile indipendente e democratica in Siria (Hozan), e la campagna civile di denuncia dei bombardamenti effettuati dal regime di Damasco sulle città liberate attraverso le cosiddette bombe-barile:www.planetsyria.org (Maria).
Complessivamente il dialogo non ha avuto modo di svilupparsi come dovuto per motivi tecnici (i due siriani sono purtroppo arrivati con forte ritardo) e agli interventi sono seguite semplici domande dell’uditorio per i tempi ristretti. Gli ospiti hanno comunque avuto la possibilità di interagire con il pubblico a chiusura del dialogo.