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Sei in: Home1 / Speciali2 / Sabir Maydan3 / Sabir Maydan 20144 / I dialoghi5 / Incontro con l’equipe di progetto Mediterranea

Incontro con l’equipe di progetto Mediterranea

Moderatrice: Caterina Pastura, Mesogea

Intervengono:

Francesca Piro (ITA): medico, tra i fondatori di Progetto Mediterranea; responsabile dell’ufficiostampa

e della logistica a terra e in mare, gestisce i rapporti con le istituzioni.

Simone Perotti (ITA): scrittore e marinaio, è ideatore e fondatore di Progetto Mediterranea,

responsabile culturale e supervisore delle diverse attività della spedizione e comandante

dell’imbarcazione. / Video

 

Durante il dialogo fra Caterina Pastura e Francesca Piro, membro dell’equipaggio di Progetto Mediterranea, vengono presentati gli obiettivi e le caratteristiche del progetto.

Sintetizziamo la presentazione del progetto attraverso il messaggio portato dal video in cui interviene il fondatore Simone Perotti, conclusa la prima tappa che dall’Italia ha portato l’imbarcazione in Grecia (sintesi):

“Progetto Mediterranea ha prima di tutto un obiettivo culturale. Viaggiare per il Mediterraneo toccando ventinove Paesi in cinque anni in barca a vela non è semplice, ma è molto affascinante, perché in ognuno di questi luoghi cerchiamo di costruire, con l’aiuto di tutti, le condizioni per incontrare teste e pensieri. Solo il Mediterraneo ci pare infatti possa contribuire con nuove idee a superare quest’epoca di decadenza.

Molta della gente del Mediterraneo che incontriamo ha ancora lo sguardo ed il cuore rivolto a Nord e a Ovest. In Grecia, ad esempio, hanno messo in campo uno sforzo straordinario per entrare in Europa, poi per adeguarsi agli standard normativi europei, e adesso hanno terrore di dover uscire dall’Euro, e quindi sono tutti presi da questo orientamento a Nord-Ovest. Questo ha tolto energia, ha tolto sguardo verso il Sud e l’Est del Mediterraneo. La gente non sa che cosa avviene in Italia, in Spagna, in Turchia. Non sa perché i media ogni volta parlano con il filtro dell’Europa e non con quello del Mediterraneo. Una delle cose per esempio che noi non sapevamo è che la Grecia è attraversata dal tema del “doppio”. Questo ce l’ha detto Maurizio De Rosa, traduttore, esperto di letteratura che vive in Grecia, fine interprete della realtà culturale e sociale. Quello che un tempo era il grande mondo di lingua greca (da Costantinopoli alla Sicilia), si è ritrovato chiuso nei confini di un piccolo Paese e vive questo spaesamento di essere nato altrove, cresciuto anche culturalmente in Paesi europei, come Petros Markaris, che ha studiato in Germania, o Denys Zacharopoulos, grande esperto di arte, che è stato a lungo negli Stati Uniti e in Francia, che però hanno scelto di vivere nel proprio Paese di origine al termine di un lungo percorso. Questa molteplicità è uno degli elementi del Mediterraneo. L’identità del Mediterraneo, e lo impariamo miglio per miglio, non esiste se non in una chiave molteplice, ma in cui la molteplicità è ben diversa dalle “contaminazioni” che temiamo noi in Italia.

Abbiamo incontrato personaggi come Mario Strofalis, un rivoluzionario civile e sociale, un musicista che dirigeva un istituto di cultura, creava colonne sonore e musiche per pubblicità. Era uno che la crisi non la pativa. A un certo punto ha lasciato tutto per dare l’opportunità ai musicisti rimasti senza lavoro di continuare a suonare sul tema “della gratuità”: “Tanto non   tate lavorando, almeno suoniamo!” ha detto loro, e hanno occupato parcheggi abbandonati e

iazze, ha creato un festival per farli suonare, coinvolgendo anche cineasti e performers, costruendo l’Athens Art Network. Ha creato opportunità di lavoro con l’idea di costruire una nuova economia, e non di risolvere soltanto un problema occupazionale. Sono nati quindi il baratto, la banca del tempo e un movimento ampio, con effetti collaterali interessanti: nei quartieri dove si è tenuto questo festival, le tendenze neofasciste che attraversano la Grecia sono state agevolmente allontanate, più di come non fossero riusciti a fare la polizia o il governo. Quando gli abbiamo chiesto “ma cosa pensi ci sia di valore nel Mediterraneo, in quest’epoca di crisi?” ci ha detto: “Il tesoro sono i talenti delle genti del Mediterraneo, ed è su quello che noi dobbiamo recuperare. Il vero denaro, la vera ricchezza scaturirà da un nuova socialità, da una nuova economia, nella quale i talenti delle genti del Mediterraneo verranno messi in condizione di generare valore”.

La cattiva notizia è riscontrare che non c’è una cittadinanza attiva di tipo intellettuale. Gli intellettuali dovrebbero essere gli interpreti della crisi, puntare il dito nella direzione in cui dovremmo andare, trovare le soluzioni per reagire alla crisi, ma stanno perdendo questo treno. Non stanno facendo quello che fino alla cultura militante degli anni ’70 hanno sempre fatto. Cioè fare il lavoro più difficile, trovare il nuovo orizzonte. Questa mancanza di militanza e anche di interpretazione della crisi attraversa la Grecia, l’Italia e altri Paesi. Gli intellettuali sono assenti e stanno mancando un appuntamento con la Storia che è insito nella loro stessa figura.

Maria Peteinaki, portavoce dei verdi e presente nel mondo della protesta e delle occupazioni dei teatri, ci ha detto invece una cosa che mi piace riportare e cioè che questa crisi non è solo negativa. È una crisi che consente la comunicazione orizzontale tra le persone, che avevano smesso di parlare, consente il rinascere di luoghi di aggregazione e quindi in qualche modo favorisce gli anticorpi necessari per la costruzione di un nuovo sistema sociale. Ed è questo un elemento particolarmente importante, perché nel Mediterraneo c’è sempre stato questo dialogo orizzontale, da cui ha sempre tratto gli elementi di forza per poter esprimere il proprio valore.

Petros Markaris, narratore, famoso in tutto il mondo per una serie di romanzi noir che mettono al centro la crisi, ha messo l’accento su una cosa drammatica: l’insorgenza dei nuovi fascismi. La crisi è il terreno di cultura ideale di questi nuovi fascismi, perché offre l’opportunità di poter trovare nella violenza, nella prevaricazione, nell’indicazione del migrante come la causa di tutti i problemi, nei nuovi nazionalismi, lo sfogo di una condizione di disagio. Tendenze simili dilagano anche in altri Paesi europei, soprattutto nella fascia meridionale. Denys Zacharopoulos su questo punto ha un’idea diversa. A suo parere, il vero rischio di nuovo fascismo sono i fondamentalismi: “Il fascismo classico per essere votato deve avere una faccia presentabile che lo depotenzia, mentre i nuovi fascismi, cioè l’espressione di violenza e intolleranza contro chi è diverso, sono rappresentati dal fondamentalismo, che dilaga in una buona parte del mondo islamico, e che pur costituendo una minoranza, produce effetti superiori a quelli che ci si aspetterebbe da una minoranza.”

Kostas Koutsourelis, poeta molto acuto, ci ha colpito per una cosa del tutto diversa: quando si parla di Mediterraneo, si pensa sempre a qualcosa che ha davvero tanti elementi in comune, ed è un peccato che non agisca in maniera unitaria. La stessa natura del nostro viaggio è animata da questo. Siamo convinti che in quest’area di 29 Paesi vi sia un elemento di omogeneità superiore a ciò che divide, e che questa cittadinanza del Mediterraneo possa e debba compiersi, per arrivare un giorno agli Stati Uniti del Mediterraneo, che dialogano con l’Europa, e l’Italia può essere parte di entrambe, con un ruolo guida. Koutsourelis aggiunge: “Certo ci sono degli elementi di unione nel Mediterraneo, siamo più fratelli tra noi che con i danesi, certo abbiamo la possibilità di costruire una società non fondata sull’economia come è stato per l’Europa e quindi fasulla, di plastica. Ma, attenzione, ci sono anche moltissime cose che ci dividono.” Il metodo per individuarle sarebbe costruire un catalogo delle differenze, disinnescare ciò che ci divide e andare alla ricerca di un’identità del Mediterraneo.

Identità che va costruita. Va costruito un nuovo modello del Mediterraneo. “Senza questo nuovo modello, dice Koutsourelis, non può esistere una cittadinanza del Mediterraneo e quindi non può esistere un percorso di unione tra popoli che oggi sono divisi”. Gianluca Solera, che è lì con voi, ci ha regalato una bellissima definizione: Progetto Mediterranea tende ad unire con un filo rosso, con una scia, quello che i poteri forti dell’economia, della politica e della finanza vorrebbero mantenere diviso, cioè i popoli e le regioni del Mediterraneo. Da questo punto di vista, chi fa questo lavoro di unire e di fare cittadinanza è tecnicamente un soggetto che fa un’azione illegale. Si riferiva Gianluca ad uno dei temi che gli è più caro: legalità e giustizia non sempre vanno mano nella mano in questa epoca. Ciò che è illegale è sovente anche ciò che è giusto.

Non so se siamo illegali. Certamente questo viaggio prosegue, perché noi stiamo cercando le idee, stiamo cercando i pensieri, che forse domani renderanno quest’identità del Mediterraneo più tangibile, e quindi un’unione dei Paesi che ne fanno parte più possibile”.

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COSPE - TOGETHER FOR CHANGE
È passato un anno e mezzo da quando, nel 2021, l' È passato un anno e mezzo da quando, nel 2021, l'azienda GKN Driveline ha avviato la procedura di licenziamento dei 422 operai dello stabilimento di Campi Bisenzio: da allora la vertenza portata avanti dal collettivo di fabbrica è andata oltre la difesa dei posti di lavoro trasformando il  presidio permanente dello stabilimento di Campi Bisenzio nel cuore di una mobilitazione che da Firenze si è diffusa in tutto il paese, facendone il  punto di aggregazione e riflessione collettiva sui problemi del territorio, delle delocalizzazioni e della sostenibilità. ⁠
Una mobilitazione che è anche un progetto: quello di una fabbrica socialmente integra, ecologicamente ed economicamente sostenibile.⁠
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COSPE riconferma la solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della GKN e aderisce alla manifestazione indetta dal collettivo di fabbrica e invita tutti a partecipare sabato 25 Marzo a Firenze (ore 14.00 viale Guidoni angolo via Forlanini).⁠
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Leggi di più ➡ (link in bio)⁠
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#TogetherForChange #insorgiamo #GKNnonsitocca
Oggi è la giornata mondiale dell’acqua e voglia Oggi è la giornata mondiale dell’acqua e vogliamo porre ancora l’attenzione sull’Angola, paese che sta affrontando la peggior siccità di tutti i tempi. ⁠
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“I pozzi sono secchi e i fiumi scomparsi, i terreni spaccati dall’arsura e i raccolti e pascoli bruciati dal caldo prolungato.”⁠
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Guarda l’intervista di @mar.mes.89 alla nostra Enrica Colazzo su @teleambiente ➡️ (link in bio)⁠
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Dona ora: weangola.cospe.org⁠
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#togetherforchange #angola #weangola #wateremergency #africa #panafrican #emergenzasiccità #drought ⁠
#climatechange #climateaction #climatecrisis #climatechangeisreal #climate #WorldWaterDay⁠
"𝑉𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑡𝑎 "𝑉𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑡𝑎𝑟𝑣𝑖 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑢𝑛 𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑒 𝑎 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑙𝑚𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑝𝑒𝑟𝑡𝑜. 𝐶ℎ𝑖𝑢𝑑𝑒𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑟𝑎𝑠𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑐𝑜 ℎ𝑎 𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑣𝑜𝑖, 𝑠𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑡𝑒 𝑣𝑖𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎, 𝑜𝑘𝑎𝑦? [...]⁠
𝑆𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑠𝑢 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑡𝑎, 𝑠𝑎𝑝𝑝𝑖𝑎𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑖𝑙𝑒𝑔𝑖𝑜 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜. 𝐸 𝑛𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑎 - 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑆𝑎𝑏𝑟𝑖𝑛𝑎 - 𝑚𝑎 𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒𝑟𝑒𝑡𝑒 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑒 𝑎𝑙 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑐𝑜𝑙 𝑝𝑢𝑔𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑜 𝑎𝑙 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑓𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜." (@sabrinaefionay, "Addio, a domani") ⁠
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Decolonizzare gli sguardi, cambiare la narrativa dei corpi, combattere l'indifferenza che ferisce e talvolta uccide. Siamo da sempre impegnatз contro ogni razzismo e per la cultura dei diritti e delle differenze.⁠
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#TogetherForChange #FightRacism #SayNoToHate #NonRestareIndifferenti #StandUp⁠
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Scopri di più ➡️ (link in bio)⁠
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#humanrights #equality #blackculture #equalrights #dirittiumani #noracism #stopracism #anntiracism #endracism #fightracism #saynotoracism #norazzismo #razzismo #noalrazzsmo #equalityforall
I fiumi sono scomparsi, si scavano buche a mani nu I fiumi sono scomparsi, si scavano buche a mani nude in cerca d’acqua, i campi di mais, miglio e sorgo sono una desolazione. ⁠
Il sud dell'Angola sta vivendo la peggiore siccità di sempre. ⁠
COSPE ha lanciato un'azione urgente per far fronte a questa emergenza. ⁠
L'acqua e la dignità non hanno prezzo ma i pozzi però, hanno un costo. ⁠
Aiutateci a costruirli affinché le donne e i bambini angolani non debbano percorrere decine di chilometri ogni giorno per procurarsi acqua pulita⁠
Dona ora su: weangola.cospe.org⁠
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#togetherforchange #angola #weangola #wateremergency #africa #panafrican #emergenzasiccità #drought ⁠
#climatechange #climateaction #climatecrisis #climatechangeisreal #climate
La violenza contro i palestinesi è aumentata per La violenza contro i palestinesi è aumentata per il settimo anno consecutivo, tra aggressioni fisiche, danni alle proprietà e distruzione degli alberi d’ulivo. 81 le persone palestinesi uccise dall'inizio dell'anno, centinaia gli arresti arbitrari, gli espropri in una situazione sempre più incandescente dove a prevalere dovrebbe essere solo il diritto internazionale.⁠
Giovedì 16 marzo alle 18.00 a Firenze - Piazza Tasso, sala ex Leopoldine - la Relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani dell'Onu sulla situazione nel territorio palestinese occupato presenterà i dati del rapporto 2022 e ne discuterà con noi e il pubblico in sala.⁠
COSPE continuerà ad essere dalla parte della società civile palestinese che si impegna per l'affermazione dei propri diritti, nella sua volontà di autodeterminazione. ⁠
Leggi di più ➡ (link in bio)⁠
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#dirittisempre #dirittiinsieme #dirittiumani #humanrights ⁠
#socialgood #causes #socialimpact #palestina #palestine
"L’accesso delle donne di origine straniera alla "L’accesso delle donne di origine straniera alla politica è ancora più ostacolato, in quanto si portano dietro tutte quelle forme di discriminazione dovute all’appartenenza di genere, perciò l’ostacolo più grande da superare è, ahimè, proprio determinato dal fatto di essere donna."⁠
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Si parla ancora troppo poco delle multiple discriminazioni che colpiscono le donne con background migratorio, soprattutto per l'accesso alla partecipazione politica. Grazie a Sara Rouibi che ce ne ha parlato.⁠
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Con il progetto #EMVI noi vogliamo cambiare direzione sostenendo la partecipazione delle persone migranti alla progettazione e all'attuazione di politiche locali per una società più aperta e di tuttз.⁠
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---Per maggiori info sul progetto -> (link in bio) ⁠
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#weparticipate⁠ #EMVIproject #migrazioni #nuovegenerazioni
Una strage infinita. 26.000 le persone morte o dis Una strage infinita. 26.000 le persone morte o disperse nel Mediterraneo negli ultimi dieci anni. 2.406 solo nel 2023. dati purtroppo parziali, ai quali è necessario aggiungere un numero altrettanto imprecisato di morti lungo le rotte terrestri. Si può fare qualcosa oltre all'umano cordoglio e alla morale indignazione? ⁠
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Domani aderiamo alla manifestazione a Cutro per esprimere vicinanza alle vittime e ai famigliari ma anche per chiedere a gran voce insieme a tantissime associazioni e reti che negli anni hanno denunciato con noi quali tragiche conseguenze le politiche migratorie securitarie stavano generando sulle rotte e nei paesi di origine e transito delle migrazioni. ⁠
⁠
Effetti perversi di politiche di cosiddetto contenimento che sprecano fondi pubblici per pagare guardie costiere di paesi corrotti, erigere muri, barriere, e vincoli assurdi al diritto alla mobilità, negando il diritto di asilo e protezione da paesi che conosciamo bene - come l'Afghanistan - per cui si esprime solidarietà ma poi si nega l'ingresso alle tante donne e attiviste/i per i diritti umani che fuggono da quei regimi liberticidi. ⁠
⁠
Si può fare qualcosa allora? Noi rispondiamo di sì e ti invitiamo sia a partecipare - se non fisicamente - esprimendo con una fascia bianca al braccio la propria adesione e dall'altra a seguire la proposta che insieme al Forum per Cambiare l'Ordine delle Cose facciamo per un Nuovo Patto Europeo per l'Immigrazione e l'Asilo - ⁠
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Inviaci la tua foto da condividere nella nostra wall of justice e leggi le nostre proposte qui (link in bio)⁠
#fermarelastrage #migration #humanrights #justice #refugees ⁠
#socialgood #causes #nonprofit #socialimpact #volunteer
«Non so davvero quanto potremo ancora resistere» «Non so davvero quanto potremo ancora resistere», sospira Muafiquiape Kaliatha, un’anziana donna di etnia cuvale.⁠
⁠
In Angola stanno vivendo la peggior siccità degli ultimi 40 anni e le più colpite sono le donne costrette a percorrere anche 30km al giorno per cercare acqua spesso senza trovarla. ⁠
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Noi di COSPE siamo al loro fianco promuovendo la nascita di orti comunitari dove si sperimentano sementi locali che resistono alla siccità, e tecniche agro-ecologiche con irrigazione virtuosa, goccia a goccia. ⁠
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Dona ora per non far fare a queste donne un passo in più: weangola.cospe.org ⁠
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#togetherforchange #angola #weangola #wateremergency #africa #panafrican #emergenzasiccità #drought ⁠
#climatechange #climateaction #climatecrisis #climatechangeisreal #climate #pastoralists #pasture
Siamo scesз in piazza con NON UNA DI MENO per rib Siamo scesз in piazza con NON UNA DI MENO per ribadire che serve un cambiamento radicale in Italia e nel mondo.

Da 40 anni l’ottica di genere e il sostegno e il lavoro insieme ai movimenti di donne è centrale nel nostro agire.

Per questo ci siamo oggi e ci saremo sempre per gridare #LOTTOMARZO

Leggi di più: (link in bio)

#women #womenrights
#stopviolence #worldofwomen
#genderinequality #activism
#humanrights #socialchange #activist #cause #advocacy #causes #socialgood #togetherforchange #lottomarzosempre
Asma è una delle donne con cui COSPE lavora in Pa Asma è una delle donne con cui COSPE lavora in Palestina nel progetto Donne e Democrazia, sostenuto da @aics_cooperazione_it. Siede come unica donna nello shadow council, l’assemblea rappresentativa del villaggio, ed è infaticabile nel suo impegno a favore delle altre donne e bambine. ⁠
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Di lei e delle altre donne che abbiamo definito apripista, racconta il servizio di Laura Silvia Battaglia (@battgirl74), andato in onda su @tv2000it e che potete rivedere qui ➡ (link in bio)⁠
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#togetherforchange #lottomarzo #donnedemocrazia #illuminareleperiferie ⁠
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#womenleaders #womenshistorymonth #empoweredwomen #womenempowerment #womenpower #female #womenshistory #womeninleadership #feminism #femaleempowerment #womensrights
Link Her In è finalmente in partenza 🌷 ⁠ Abb Link Her In è finalmente in partenza 🌷 ⁠
Abbiamo selezionato un gruppo di donne con diverse origini che lavoreranno insieme a volontarз e professionistз alla loro inserimento socio-lavorativo sul territorio.⁠
Domani inizia il corso di italiano per le donne e lo spazio dedicato allз loro bimbз  presso gli spazi del Treno della Barca dove @hayat.aps lavora.⁠
Il progetto si realizza grazie al Settore Biblioteche e Welfare Culturale/@pattoletturabo, Settore Cultura e Creatività del @comunedibologna, Quartiere Borgo Panigale-Reno, @fondazioneinnovazioneurbana e con il contributo di @fondazionecarisbo @fondazionedelmonte⁠
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Per ulteriori informazioni sul progetto ➡ (link in bio)⁠
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#linkherin #bologna #lavoro #diritti
#COSPErisponde Lunedì vi abbiamo fatto qualche do #COSPErisponde
Lunedì vi abbiamo fatto qualche domanda sull’Angola. Vi rispondiamo con questo reel. 

Vi ricordiamo che l’Angola sta affrontando una delle peggiori siccità e voi potete fare la differenza donando su https://weangola.cospe.org
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#togetherforchange #socialgood #angola #causes #afro #travel #luandaangola #africa #luanda #african #philanthropy #dogood #activism #nonprofit #fundraising #volunteer #giveback #donate #charity #change
Il sud dell’Angola è flagellato dalla siccità. Il sud dell’Angola è flagellato dalla siccità. Qui molte persone, spesso donne, sono costrette a percorrere circa 30 chilometri per raggiungere la fonte d’acqua più vicina. Dopo aver camminato così a lungo, molto spesso quello che trovano sono solo pozzanghere con più fango che acqua.⁠
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Stiamo piantando 40 mila alberi e realizzando opere idriche aggiuntive per far fronte a questa emergenza e alleviare le gravi conseguenze della siccità.  È una corsa contro il tempo e tu puoi fare la differenza!⁠
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Dona ora su: weangola.cospe.org⁠
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#togetherforchange #angola #weangola #wateremergency #africa #panafrican #emergenzasiccità #drought ⁠
#climatechange #climateaction #climatecrisis #climatechangeisreal #climate #pastoralists #pasture⁠
"Gli amministratori sono ancora abbastanza rigidi "Gli amministratori sono ancora abbastanza rigidi circa la soddisfazione di certi bisogni dei migranti e tantomeno promuovono un coinvolgimento reale di persone o comunità con background migratorio. Occorre passare dal modello di coinvolgimento solo per questioni legate esclusivamente all’immigrazione ad un modello lungimirante in qualità di cittadini attivi portatori di competenze, idee e cambiamento su diversi fronti."⁠
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Con il progetto #EMVI noi vogliamo cambiare direzione sostenendo la partecipazione delle persone migranti alla progettazione e all'attuazione di politiche locali per una società più aperta e di tuttз.⁠
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Grazie a Basma Aissa che ci ha parlato di #cittadinanza e #partecipazione delle persone migranti e delle problematiche che ancora ci sono a livello istituzionale per una vera partecipazione di tuttз.⁠
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--- Per maggiori info sul progetto -> (link in bio)⁠
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#weparticipate⁠ #EMVIproject #migrazioni #nuovegenerazioni⁠
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#humanrights #justice #politique #policymakers #politicaleconomy
Sabato 25 febbraio è stata una giornata di mobili Sabato 25 febbraio è stata una giornata di mobilitazione a Tunisi per i cittadini e gli attivisti dei diritti umani che hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti delle recenti dichiarazioni del Presidente della repubblica e la loro solidarietà verso i migranti subsahariani vittime di azioni arbitrarie di repressione. ⁠
Gli slogan e i cartelli denunciavano la deriva fascista e razzista del paese esprimendo solidarietà nei confronti di tutti i migranti e dissenso nei confronti delle dichiarazioni di natura razzista e xenofoba che violano i principi costituzionali e delle azioni arbitrarie di repressione promosse nei confronti della comunità subsahariana.⁠
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Leggi di più sul nostro sito ➡ (link in bio)⁠
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#Tunisi #Tunisia #razzismo⁠
#refugees #nordafrica #humanrights #blackculture #justice #blackhistorymonth #protest #noracism #notoracism
📣 #ScuolaCOSPE 📣⁠ Abbiamo prorogato la sca 📣 #ScuolaCOSPE 📣⁠
Abbiamo prorogato la scadenza delle iscrizioni al diploma di project officer fino a lunedì 27. ⁠
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Abbiamo ancora 5️⃣ posti disponibili.⁠
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Non perdere questa occasione (link in bio)⁠
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#togetherforchange⁠
#formazioneprofessionale #corsionline #corsi #formazionecontinua #corsidiformazione #obiettivi #imparare #metodo #aggiornamento #educazione #crescitaprofessionale
Finalmente online il nostro nuovo podcast! 🎙 ⁠
Lo abbiamo chiamato Jojoba come la nostra prima rivista (1985-1992) e ogni ultimo venerdì del mese ti parleremo di cooperazione internazionale e di tutti i temi su cui lavoriamo e che ci stanno a cuore.⁠
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Oggi ti presentiamo COSPE attraverso le testimonianze di colleghi e colleghe e inauguriamo la rubrica: “Si fa presto a dire ong”, in collaborazione con info-cooperazione.it.⁠
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🎧 Potete ascoltarci su Spotify: (link in bio)⁠
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#togetherforchange #cooperazione #socialgood #dogood ⁠
#podcasting #podcaster #podcastlife #podcasts #podcastersofinstagram #newpodcast #spotify #newepisode #podcasters #spotifypodcast #podcastsofinstagram #interview⁠
#causes #humanrights #change #socialimpact #nonprofitsofinstagram
Il sud dell’Angola è flagellato dalla siccità. Il sud dell’Angola è flagellato dalla siccità. Secondo Fao siamo di fronte alla peggiore crisi ambientale degli ultimi 40 anni. A pagare il prezzo più alto sono le province meridionali di Namibe, Huíla e Cunene dove COSPE lavora per portare acqua a 4.000 persone minacciate dalla carestia e alle comunità agropastorali delle zone più remote ormai allo stremo.⁠
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Stiamo piantando 40 mila alberi e realizzando opere idriche aggiuntive per far fronte a questa emergenza e alleviare le gravi conseguenze della siccità.  È una corsa contro il tempo e tu puoi fare la differenza!⁠
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Dona ora su: weangola.cospe.org⁠
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#togetherforchange #angola #weangola #wateremergency #africa #panafrican #emergenzasiccità #drought ⁠
#climatechange #climateaction #climatecrisis #climatechangeisreal #climate #pastoralists #pasture
In occasione della giornata europea per le vittime In occasione della giornata europea per le vittime di reato, creata nel 1990, abbiamo aderito e rilanciamo la dichiarazione di Victim Support Europe che chiede una revisione della Direttiva Europea e una giustizia per tutte le vittime, richiamando una particolare attenzione sulle vittime di crimini d'odio che troppo spesso faticano a trovare la voce per denunciare quello che subiscono e a trovare l'ascolto necessario a cui hanno diritto.⁠
Leggi la dichiarazione sul nostro sito ➡ (link in bio)⁠
Rete Dafne Italia⁠
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@standup.eu @retedafneitalia @victimsupport.eu⁠
#22February #EUVictimsRightsDirective #EUVictimsRights #ShapingVictimSupportTogether
Il 21 febbraio 1952 una manifestazione di studenti Il 21 febbraio 1952 una manifestazione di studenti dell'Università di Dacca veniva repressa nel sangue dalla polizia. I manifestanti chiedevano pari dignità per la lingua bengalese come lingua ufficiale del Pakistan accanto all'urdu (non c'era ancora lo stato del Bangladesh). ⁠
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Ciò che muoveva gli studenti di Dacca allora, è una parte imprescindibile del nostro essere nel mondo: la possibilità di parlare e utilizzare la propria lingua madre, alla base della libertà e emancipazione di una persona.⁠
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Nella giornata internazionale della Lingua Madre, istituita proprio a seguito della repressione di Dacca, vogliamo parlare di scuola e di plurilinguismo perché è ancora radicata l'idea che conoscere lingue diverse sia un ostacolo all'acquisizione della lingua del paese in cui si vive.⁠
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Con il progetto "E se diventi farfalla" vogliamo favorire il dialogo interculturale e il plurilinguismo. E nel laboratorio sulle "scarole narranti" i genitori dei bambini e delle bambine dell'asilo "La Giostra" hanno creato dei racconti animati da oggetti creati con ago e filo da narrare nella propria lingua madre. ⁠
Da una scatola narrante possono uscire tante cose: emozioni e ricordi che affascinano e parlano della propria storia.⁠
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