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Sei in: Home1 / Speciali2 / Sabir Maydan3 / Sabir Maydan 20154 / I dialoghi5 / Libertà o stabilità? Dobbiamo davvero scegliere tra diritti umani e sviluppo e...

Libertà o stabilità? Dobbiamo davvero scegliere tra diritti umani e sviluppo economico?

Suggestioni tematiche: Relazione tra diritti politici e diritti socio-economici / Lo sviluppo economico e la crescita produttiva sono inconciliabili con la promozione dei diritti umani e della giustizia sociale? / Luci ed ombra del discorso a due facce di molti paesi della regione, che declassano la questione dei diritti in cambio di nuovi investimenti di imprese nazionali o estere.

Obiettivo del dialogo: Come denunciare la collusione tra potere politico e establishment economico, e  come favorire la diffusione di buone pratiche di promozione di modelli economici socialmente giusti e capaci di espandere le forme di partecipazione democratica.

Sintesi di Antonio Mazzeo, ricercatore e giornalista (moderatore)

 

Hanno partecipato: Malek Adly, avvocato egiziano, che dirige la Rete di avvocati istituita dallo Egyptian Center for Economic and Social Rights; Ilio Amisano, attivo nel movimento No-TAV valsusino e cofondatore di Etinomia, che porta avanti progetti di economia sociale e solidale; Kais Zriba, giornalista e attivista tunisino, co-fondatore di Inkyfada.com dell’ONG Al Khatt per il diritto all’informazione.

Il dialogo ha avuto come tema la relazione oggi esistente tra diritti politici e diritti socio-economici, con particolare attenzione alla regione mediterranea e a quei Paesi che hanno conosciuto la complessa e contraddittoria esperienza nota come “Primavera araba”. Purtroppo, l’implementazione dei programmi di “sviluppo economico” e “crescita produttiva” nella sponda sud della regione mediterranea non ha promosso la difesa dei diritti umani e la giustizia sociale. La corsa agli investimenti di imprese estere e/o transnazionali, oltre al depauperamento delle risorse naturali, alla concentrazione delle ricchezze nelle mani delle élite nazionali e all’impoverimento della popolazione, ha esteso la collusione tra potere politico e establishment economico, e ridotto gli spazi d’intervento e di agibilità democratica. Ciononostante, non sono mancate le buone pratiche di promozione di modelli economici socialmente giusti e capaci di espandere le forme di partecipazione democratica.

«Dopo la Primavera araba – ha detto il moderatore Mazzeo nella sua introduzione – che aveva raccolto la risposta popolare e civile in quei Paesi con aspettative di riduzione delle differenze sociali, l’implementazione di misure secondo il modello neoliberista ha fatto aumentare enormemente quelle differenze. Così, si è verificata una concentrazione di enormi risorse economiche nelle mani di poche persone. Di contro, a sempre più persone è stata negata la possibilità di accedere alla sicurezza sociale e all’occupazione, e ciò ha ulteriormente rafforzato la pressione migratoria di migliaia di persone, in particolare giovani, verso l’Europa». Per Antonio Mazzeo, «Le misure economiche neoliberiste cancellano la democrazia sostanziale».

«Quattro anni dopo, quel sogno di una “rivoluzione democratica”sulla sponda sud del Mediterraneo è svanito sotto la violenta repressione da parte dei regimi, degli eserciti e dalle forze di polizia nazionali, anche con il sostegno dei governi europei e dell’amministrazione Usa» ha ricordato Malek Adly, che fornisce assistenza legale alle vittime delle violazioni di diritti umani in Egitto. «È terribile doversi trovare dinanzi alla scelta tra stabilità e libertà» ha spiegato il giurista. «Prima che di stabilità, occorrerebbe parlare di indipendenza e di libertà. Tra stabilità e libertà, in ogni caso, c’è da scegliere la libertà come primo obiettivo da perseguire. La nostra non è una nazione libera da qualsiasi punto di vista, e per noi la cittadinanza non è accessibile. In Egitto, non si può parlare di diritti né sociali, né civili. Non si può parlare di sicurezza quando ci sono corruzione, brogli elettorali e non si è liberi di poter eleggere il proprio presidente. Ed una cosa paradossale che il governo italiano stia supportando il regime egiziano» ha aggiunto.

Altrettanto gravi le violazioni dei diritti umani e pesanti le limitazioni alla libertà d’espressione in Tunisia, Paese mediterraneo che, dopo la “rivoluzione” del 2011 e la fine del potere di Ben Ali, è guidato oggi dal presidente Essebsi. «In Tunisia, gli attivisti, gli intellettuali e gli oppositori soffrono come i nostri fratelli dell’Egitto» ha denunciato con amarezza Kais Zriba. «Secondo le statistiche, in Tunisia è stato rilevato che l’un per cento della popolazione è adesso in prigione, anche grazie alla strumentalizzazione sul fronte interno del terrorismo e della serie di sanguinosi attentati che hanno investito il Paese». Anche per Kais non è possibile ritenere che la stabilità o lo sviluppo economico abbiano concorso nell’ampliamento degli spazi di democrazia. «Credo che per la cittadinanza sia pericoloso parlare di stabilità senza poter conoscere il vero significato della libertà» ha dichiarato il giornalista tunisino. «E, comunque, la stabilità non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche la stessa sicurezza dei cittadini. Sotto questo aspetto, in Tunisia paghiamo un grosso deficit in tema di diritti, libertà e sicurezza».

Accanto agli ospiti dell’Africa mediterranea, ha partecipato al dialogo il torinese Ilio Amisano, attivista No-TAV, vero e proprio “laboratorio” di lotta in difesa del territorio e dei principi democratici, e presidio a difesa di spazi di cittadinanza. «In Val di Susa, la gente si è accorta col tempo che la propria libertà è limitata, e che nel territorio ha perso anche il diritto alla protesta» ha dichirato Amisano. «La stabilità, come è stata intesa e imposta dai poteri istituzionali, ha significato controllo sociale e non certo stabilità e promozione economica. Tra la concezione dominante di sviluppo e i diritti, le comunità devono scegliere sicuramente i diritti. Lo sviluppo fine a se stesso non vuol dire nulla; ciò che serve è la sostenibilità economica, dove anche il denaro è distribuito in modo equo fra tutti. La Val di Susa fa paura all’Europa anche perché è un esempio di comunità che mette in discussione internamente il modello neoliberista».

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Adesivi sui muri di Roma con Hitler che indossa la Adesivi sui muri di Roma con Hitler che indossa la maglia della Roma, sfregi sulla pietra di inciampo in via aretina a Firenze in ricordo di Bruno Corsi deportato e ucciso nel 1944…Sono solo alcuni degli episodi antisemiti che l’Osservatorio antisemitismo registra nei giorni precedenti al Giorno della Memoria. Ma quello che preoccupa è che questi eventi, così come le invettive sui social (soprattutto Twitter) sono in netta crescita ascensionale dal 2016 (dal 2,2% al 18,45 del 2022). Un fenomeno che colpisce i singoli e la comunità tutta, e che si può provare ad arginare e contrastare conoscendo i diritti delle vittime di questi veri e propri crimini d’odio, e i servizi a loro disposizione. COSPE ha messo a disposizione di tutti e tutte una serie di opuscoli informativi per le vittime e per i testimoni di questi crimini, ricordando che reagire si può e si deve e che le vittime non sono sole. ⁠
Nella giornata della memoria rilanciamo il video della campagna Stand UP e la pagina dei servizi.⁠
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Scopri di più sul nostro sito: (link in bio) ⁠
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#StandUpAgainstCrimes #NonRestareIndifferente
Il biglietto vincitore della lotteria di Natale è Il biglietto vincitore della lotteria di Natale è stato acquisto alla sezione soci Unicoop de Le Signe.

“Ho aderito con convinzione alla pregevole iniziativa per difendere l'Amazzonia anche sottoscrivendo il manifesto per il cambiamento degli stili di vita. È necessario rendere sostenibile il nostro sviluppo. Queste sono iniziative importanti e ringrazio COSPE.” 

Grazie Sonia!

Scopri anche tu se hai vinto uno dei premi della lotteria sul nostro sito https://lotteria-natale.cospe.org
 
@informatore_coopfi 

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#culture #socialjustice #nativemade #nativepeople #activism #attivismo #dogood #socialgood #noprofit
Quanto sono "inclusive" le società sportive? Qual Quanto sono "inclusive" le società sportive? Qual è realmente la possibilità di partecipazione delle persone migranti o con background migratorio nel mondo dello sport? Lo sport in Italia è davvero inclusivo? ⁠
Nonostante la stessa Commissione Europea definisca la sport “una base per lo sviluppo personale, sociale e di apprendimento, ma anche per l'inclusione e l'integrazione sociale”, sono pochissimi i Paesi europei che hanno sviluppato politiche di accoglienza attraverso lo sport e solo alcune federazioni sportive nazionali hanno mosso i primi passi in questa direzione mentre l'attenzione è quasi esclusivamente sui migranti come risorsa per alte prestazioni sportive. ⁠
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In Italia, a causa dello ius sanguinis, molti atleti e atlete a livello internazionale hanno dovuto aspettare i 18 anni per la richiesta della cittadinanza. Per citarne solo alcunǝ: ǝ ostacolistǝ Eusebio Haliti e Hassane Fofana, Stefano Okaka (calciatore), il ginnasta Andrea Stefanescu. Solo dal 2016 è possibile per i minorenni non cittadini italiani ma residenti in Italia da almeno 10 anni essere tesserati presso le società sportive. A questo si aggiunge la continua messa in discussione se non gli insulti a chi italianǝ lo è anche sulla carta ma a cui viene sottolineato il suo (presunto) "non esserlo fino in fondo" come è successo a Balotelli o Egonu.⁠
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E se questo succede ad atleti e atlete "sotto i riflettori”, quali sono gli ostacoli per tutte quelle persone che svolgono o vogliono svolgere attività sportive a livello amatoriale?⁠
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Anche nello sport serve + partecipazione, dal basso ma anche attraverso politiche di più ampio respiro. Con #EMVIproject noi ci proviamo sostenendo la partecipazione delle persone migranti alla progettazione e all'attuazione di politiche locali per una società più inclusiva. Per maggiori info -> (link)⁠
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Vuoi lavorare nella cooperazione internazionale? L Vuoi lavorare nella cooperazione internazionale? La #ScuolaCOSPE ha il corso che fa per te. ⁠
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Il nostro diploma per project officer ti permetterà di imparare come identificare, eseguire e gestire un progetto di sviluppo.⁠
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Sei unз ragazzз residente in Italia e hai tra i Sei unз ragazzз residente in Italia e hai tra i 18 e i 28 anni? Vieni a fare il Servizio Civile universale a COSPE.⁠
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Per il 2023 abbiamo due progetti attivi.⁠
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“S.A.S. Senegal: Sviluppo Agricolo e Sostenibile in Senegal” ⁠
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🔸Dove? Ziguichor, Senegal⁠
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🔸Principali attività: produzione agricola, tutela dell’ambiente,  gestione di progetto, comunicazione, attività di informazione e sensibilizzazione, raccolta dati, realizzazione report⁠
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“Giovani verso la cittadinanza globale II” – COSPE (scheda sintetica di progetto)⁠
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🔸 Dove? Firenze e Bologna⁠
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“Sono costretta, a causa di gravi problemi di si “Sono costretta, a causa di gravi problemi di sicurezza e di grande pericolo per me e la mia famiglia, a rassegnare le dimissioni”. Così ci scrive una nostra ex collaboratrice da Kabul. Fatima (nome di fantasia) ha lavorato insieme a noi per anni, ha resistito all’arrivo dei Talebani, ha mandato avanti attività con donne e bambine organizzando scuole clandestine e garantendo le basi dell’istruzione a circa 500 ragazze, ha, infine, sfidato i vari diktat talebani mettendo a repentaglio la sua incolumità, ma ora le è impossibile proseguire.  Il 24 dicembre infatti Talebani hanno imposto il divieto per le donne afgane di lavorare nelle organizzazioni umanitarie.⁠
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Corri sul nostro sito (link in bio) e controlla! ⁠
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In caso di vittoria scrivi a raccolta.fondi@cospe.org.⁠
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Grazie per essere al fianco dei popoli custodi che ogni giorno lottano per la difesa della foresta amazzonica.⁠
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“Il razzismo fa male alla salute”, così Giova “Il razzismo fa male alla salute”, così Giovanni De Mauro apre "Collettivo" dell’ultimo numero di @Internazionale riprendendo un rapporto della rivista medica The Lancet dove si sostiene che “razzismo, xenofobia e discriminazione sono le cause di malattie evitabili e morti premature tra quei gruppi che sono già marginalizzati”.⁠
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Da un’indagine su due milioni di gravidanze in venti paesi ad alto e medio reddito risulta che i rischi maggiori sono più probabili tra le bambine e i bambini nati da donne nere, ispaniche o dell’Asia meridionale⁠
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“Ma il fatto positivo - conclude De Mauro - è che ridurre le disuguaglianze e ristabilire la giustizia può portare alla guarigione della società nel suo complesso”.⁠
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“Nel periodo di crescita la scuola rappresenta i “Nel periodo di crescita la scuola rappresenta il secondo contesto significativo di unə bambinə, ed il primo contesto sociale che non sia quello famigliare. È a scuola, attraverso il rapporto con lə pari, con il corpo docente e con l’istituzione scolastica che lə bambinə di “seconda generazione” apprendono a dare significato alla propria “diversità” - Ronke Oluwadare⁠
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Ma come si fa a dare significato alla propria “diversità” se non c’è nessunə (o quasi) in cui rispecchiarsi, per esempio se sei un bambino o una bambina con backround migratorio? Se la maggior parte dei docenti e del personale ATA è bianco? Se la scuola non investe per una vera partecipazione dei genitori di origine straniera nel contesto scolastico?⁠
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Non ci stupiamo se poi le carriere scolastiche sono spesso a rischio nel caso di studenti e studentesse con backgroud migratorio come sottolinea l’ultimo rapporto di Save the Children sulle disuguaglianze nella scuola italiana.⁠
⁠
Per questo serve + partecipazione. Aprire spazi, ancora troppo esclusivi, di partecipazione formale e informale a tuttə. Rimuovere le barriere per lo sviluppo di una società coesa e solidale. Noi ci crediamo e ci proviamo da sempre. E con #EMVIproject sosteniamo la partecipazione delle persone migranti alla progettazione e all'attuazione di politiche locali per una società più inclusiva. Per maggiori info -> (link in bio) ⁠
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#weparticipate⁠
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#EMVI
L’Unione Europea è contro l’annessione e cons L’Unione Europea è contro l’annessione e considera gli insediamenti illegali di Israele nei territori occupati palestinesi un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionale. Ma ancora permette il commercio con questi territori.⁠
⁠
Come cittadini possiamo iniziare a chiedere che l’Unione Europea metta fine ufficialmente agli scambi con tutti i territori occupati illegalmente. Il diritto internazionale riconosce l’illegalità di alcune occupazioni, dalla Palestina ai territori Saharawi e le Nazioni Unite hanno denunciato da tempo le implicazioni degli insediamenti israeliani sui diritti civili, economici, sociali e culturali sul popolo palestinese.⁠
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Puoi firmare anche tu per chiedere #StopAlCommercioConGliInsediamenti ➡ (link in bio)⁠
#StopTradeWithSettlements
Hai tempo ancora un mese (scadenza 10 febbraio ore Hai tempo ancora un mese (scadenza 10 febbraio ore 14) per presentare la domanda il servizio civile universale a COSPE. ⁠
⁠
Abbiamo due progetti attivi e cerchiamo:⁠
🟠 10 ragazzə per il nostro progetto in Italia nelle nostre sedi di Firenze (😎 e Bologna (2)⁠
🟠 2 ragazzə per il Senegal. ⁠
⁠
Scopri di più sul nostro sito e fai domanda ➡️ (link in bio) ⁠
⁠
Ti aspettiamo.⁠
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#serviziocivileuniversale #serviziocivileuniversale2022 #serviziocivileuniversale2023 #SCU #volontariato #serviziocivileitalia #serviziocivileestero
La presidente Giorgia Meloni ha definito il lavoro La presidente Giorgia Meloni ha definito il lavoro delle ONG che salvano vite nel Mediterraneo come una continua violazione delle regole da parte di navi ‘commerciali’ che ‘fanno la spola per trasferire gente da una nazione all’altra’ e ‘fanno fare miliardi agli scafisti senza scrupoli’.

La nostra posizione invece è quella della portavoce di Silvia Stilli portavoce @aoicooperazione: “Le organizzazioni umanitarie, in verità, sia in terra che in mare si occupano di soccorrere vite umane, di garantire una via di salvezza lecita ed eticamente insindacabile alle vittime delle carestie e dei disastri ambientali, della fame e povertà, delle pandemie, delle violenze e delle guerre. Fanno salvataggi in mare in conformità ad un già vasto quadro giuridico internazionale sulla SAR. Per questo trovo ingiustificato quanto detto dalla Presidente Meloni”

Leggi il comunicato completo sul nostro sito 
 ➡️ (link in bio)
Si sta chiudendo un anno difficile in cui abbiamo Si sta chiudendo un anno difficile in cui abbiamo visto quanto fragili siano gli equilibri del mondo e come tutti i popoli siano uniti da un destino comune che può essere messo in crisi in ogni momento, nel ringraziarvi per averci sostenuto nel nostro impegno accanto a tutti coloro che hanno visto violati i propri diritti dall’Afghanistan all’Iran, dall’Amazzonia all’Ucraina, speriamo di ritrovarvi ancora al nostro fianco nelle nuove sfide che ci aspettano, per un anno di pace, diritti e libertà.
Buone feste a tutti e tutte di 🧡

#togetherforchange #buonefeste #felicesfiestas #boasfestas #bonnesfetes #happyholiday
Ancora poche ore per partecipare alla nostra lotte Ancora poche ore per partecipare alla nostra lotteria e provare a vincere uno dei nostri premi a basso impatto ambientale. ⁠
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Corri su lotteria-natale.cospe.org e prendi i tuoi biglietti sosterrai i popoli custodi che ogni giorno lottano per la difesa della foresta amazzonica.⁠
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È stata fissata per domani, venerdì e giorno di È stata fissata per domani, venerdì e giorno di preghiera, la data dello sfratto esecutivo della moschea di Firenze in Borgo Allegri. La richiesta dello sgombero è stata fatta da Finvi, società pratese di investimenti immobiliari e industriali, proprietaria del fondo. La comunità islamica, attraverso il suo portavoce, l'Imam Izzedine Elzir, ha chiesto una proroga per trovare un nuovo luogo e si riunirà davanti alla moschea domani alle 9 per chiedere un rinvio, mentre continuano le trattative col Comune e con le parti sociali
Eseguire sgomberi, sfratti senza concertare delle soluzioni alternative è l’esatto contrario di quello che si predica quando si parla di favorire l’integrazione. Serve solo a minare le basi per un dialogo e una pacifica e costruttiva coesione sociale che la Comunità musulmana di Firenze ha sempre promosso. 
Esprimiamo sconcerto su questa decisione e grande solidarietà con la comunità islamica fiorentina.

Leggi il nostro comunicato ➡ (link in bio)
"QUALE GENERE DI SCUOLA? DIFFIDATE DA CHI ODIA⁠ "QUALE GENERE DI SCUOLA? DIFFIDATE DA CHI ODIA⁠
L’associazione Provita e Famiglia ha recentemente diffidato 150 istituti scolastici dall’applicazione delle “Carriere Alias”: ovvero la possibilità per tutt3 l3 student3 che non si identificano in un'identità di genere conforme di sostituire il nome anagrafico (dead name) con quello scelto, permettendo di essere riconosciut3 a partire dal registro della propria classe. ⁠
A questo attacco una rete di associazioni di studenti, docenti, genitori e del terzo settore impegnate nell’inclusione scolastica, tra cui COSPE, lanciano un appello congiunto:⁠
“non solo le carriere alias in tutte le scuole ma anche strumenti di tutela come sportelli psicologici, codici anti violenza, bagni no gender, perchè le scuole e le università siano luoghi dove all’interno della didattica si inserisca l’educazione al genere, alla sessualità e all’affettività”.⁠
L’attacco di Provita è totalmente privo di fondamento giuridico e lesivo dei diritti delle giovani persone trans e delle loro famiglie: “La finalità della ‘carriera alias’ è quella di tutelare l’autodeterminazione e il benessere di giovani vite, non di diffondere ideologie che esistono solo nella immaginazione di chi vede complotti contro la propria visione del mondo”. ⁠
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Per una scuola pubblica, laica, aperta, inclusiva, libera da ogni discriminazione e discorsi di odio.⁠
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#carrieraAlias⁠
#diffidatedachiodia⁠
#qualegenerediscuola⁠
#educarealledifferenze⁠
#TogetherForChange
🌲 CHRISTMAS TIME CON COSPE!🎅⁠ #SaveTheDate 🌲 CHRISTMAS TIME CON COSPE!🎅⁠
#SaveTheDate - martedì 13 e mercoledì 14 dicembre dalle 10 alle 20 - @mercatodinatalefirenze⁠
⁠
Nello splendido contesto del Mercato di Natale di piazza Santa Croce sarà possibile sostenere la nostra Campagna AMAzzonia donando per magliette, borse, quaderni e tanti altri gadget!⁠
Sappiamo di poter contare su di te e ti aspettiamo al nostro stand per prendere i tuoi regali solidali e sostenere i popoli che ogni giorno difendono la propria terra, la foresta e gli animali che la abitano.⁠
Troverai anche i biglietti della lotteria di Natale COSPE "Dreaming of a green Christmas".⁠
Corri sul sito, scopri i premi e partecipa: (link in bio)
La giornata mondiale per i diritti umani, che si c La giornata mondiale per i diritti umani, che si celebra ogni anno, oggi, è il momento di ricordarci e ricordare tutti coloro che ogni giorno combattono per il loro e i nostri diritti: in Afghanistan, in Iran, in Amazzonia… ma è importante stare al loro fianco ogni giorno dell'anno.⁠ 

Leggi di più (link in bio)

Dipinto di: Isabel Lanfranchi
🌲 CHRISTMAS TIME CON COSPE!🎅⁠ ⁠ #SaveThe 🌲 CHRISTMAS TIME CON COSPE!🎅⁠
⁠
#SaveTheDate - Giovedi  8 dicembre dalle 9 alle 19 - Fierucola di Natale⁠
⁠
Saremo presenti con magliette, shopper, quaderni e tanti altri gadget in piazza Santissima Annunziata a Firenze!⁠
⁠
Ti aspettiamo al nostro stand per prendere i tuoi regali solidali e sostenere i popoli che ogni giorno difendono la propria terra, la foresta e gli animali che la abitano.⁠
⁠
Troverai anche i biglietti della lotteria di Natale COSPE "Dreaming of a green Christmas".⁠
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Corri nel sito, scopri i premi e partecipa: https://lotteria-natale.cospe.org/⁠
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