Malazy – My Peaceful Space

Contesto

Secondo alcuni studi, in Egitto un alto numero di ragazze e donne (circa il 99,3%) ha subito molestie o violenze sessuali durante il 2016, si tratta in gran parte di violenza domestica (30%). Le donne migranti e rifugiate rimangono ancora le più vulnerabili, subendo continue violenze da parte degli egiziani (familiari, membri della comunità, residenti o agenti dello Stato). L’Egitto è il primo paese che ospita migranti e rifugiati provenienti dal Nord Africa e dall’Iraq. I cittadini africani, rifugiati al Cairo, sono vittime di razzismo e discriminazione, costretti a vivere in condizioni di povertà estrema. Le donne e le giovani non hanno l’opportunità di partecipare pubblicamente a causa del loro stato economico; inoltre la coesione sociale è sempre più a rischio, a causa dei contrasti che si verificano tra le comunità locali e quelle migranti.

 

Progetto

Questa iniziativa intende creare un posto sicuro, il “Peaceful Space”, dove le donne potranno parlare e riunirsi senza restrizioni; sarà cruciale imparare e praticare l’arte dell’ascolto, del dialogo e dell’interculturalismo. Infatti, per promuovere diritti umani e coesione sociale all’interno del contesto egiziano, è stato scelto uno strumento originale e creativo, ovvero l’espressione artistica. Lo spazio fornirà un sostegno psicosociale, legale, sanitario tramite un personale formato ad hoc. L’azione quindi mira a ridurre la discriminazione e il razzismo e a maturare una nuova coscienza individuale e collettiva come tono fondamentale per lo sviluppo umano, sociale e economico.

 

TITOLO ORIGINALE DEL PROGETTO “Malazy” – My Peaceful Space
LUOGHI DEL PROGETTO Egitto – Grande Cairo
BENEFICIARI DIRETTI DEL PROGETTO donne migranti e rifugiate che subiscono violenze e discriminazioni, facilitatori artistici provenienti da comunità nazionali e migranti, organizzazioni civili attive in campi sociali e culturali
PARTNER DEL PROGETTO TADAMON – The Egyptian Refugee Multicultural Council
DURATA DEL PROGETTO 1 maggio 2017 – 30 aprile 2019
FINANZIATORI Unione Europea