L’Afghanistan è considerato il Paese più pericoloso al mondo per una donna e il suo indice di uguaglianza di genere è il più basso in assoluto (0.71). Fin dall’infanzia le donne sono discriminate in tutti i principali ambiti sociali: accesso alla salute, all’istruzione, alla giustizia, alle opportunità economiche, alla rappresentanza politica. Si calcola che 2,4 milioni di bambine non vadano a scuola e che il tasso di analfabetismo femminile raggiunga l’88%.
A questo si somma il dramma della violenza fisica, psicologica e sessuale, nell’82% dei casi perpetrata in famiglia. Lo spettro di vessazioni include abusi, delitti d’onore, rapimenti, prostituzione coatta, stupri, matrimoni precoci e forzati. Maltrattare e uccidere una donna resta un crimine impunito, anche in presenza di leggi che formalmente lo condannano.
Dare un sostegno a ragazze e donne vittime di violenza e discriminazione e aiutarle a costruirsi un futuro migliore è l’obiettivo del progetto “Vite Preziose” di COSPE onlus.
“Vite Preziose” è un progetto sostenuto anche da Carlotta Natoli, volto della televisione, attrice, amica di COSPE, ma soprattutto donna impegnata in difesa dei diritti delle donne.
Proteggi anche tu queste #Vitepreziose.
I FONDI RACCOLTI andranno a finanziare le attività della Casa Protetta e del Centro Donne, due strutture che l’associazione gestisce a Kabul: protezione e supporto, fisico, psicologico e legale per le donne provenienti da tutto l’Afghanistan che si trovano in pericolo di vita e una formazione adeguata per dare alle donne strumenti per diventare protagoniste della propria vita.
NEL CENTRO DONNE DI AFSHAR SARANNO GARANTITI:
- Corsi di alfabetizzazione e istruzione primaria per 100 donne
- Lezioni di sartoria e ricamo tradizionale per 100 donne
NELLA CASA PROTETTA SARANNO GARANTITI :
- accoglienza e supporto in un luogo sicuro per 50 donne e ai loro figli
- un posto letto e un pasto sano, assistenza sanitaria e psicologica e sostegno legale.
- servizio di ascolto e counseling psicologico e supporto nella mediazione con i familiari, per sensibilizzare sul rispetto dei diritti della donne
Oggi in questo mondo contemporaneo di infelici individualismi noi tutti siamo chiamati ad un compito grande. Dobbiamo sviluppare la capacità di agire con coraggio per la creazione di interazioni forti, vere, leali. Dobbiamo gettare ponti solidali tra comunità che agiscono su diversi territori affinché divengano sempre più inclusive. Dobbiamo risvegliare la solidarietà e la fiducia nella possibilità di creare importanti momenti di collaborazione e reciprocità. Dobbiamo poter condividere le nostre storie con tutte le altre storie e sentirci nuovamente ancora parte di un insieme comunitario dinamico e interdipendente.
Carlotta Natoli