Filippine: scomparsi due attivisti indigeni. L’appello internazionale.

Ci preoccupa la scomparsa di due attivisti per i diritti umani che operavano nella regione Cordillera delle Filippine: Gene Roz Jamil De Jesus, di 27 anni, e Dexter Capuyan, di 56, due ex leader studenteschi dell’università statale delle Filippine di cui non si hanno notizie dal 28 aprile.

La famiglia e le associazioni filippine sostengono che De Jesus e Capuyan siano trattenuti dalle forze dell’ordine Filippine che li accusano di far parte di formazioni di resistenza delle regioni di Ilocos e Cordillera: tanto che su Capuyan era stata posta una taglia di 1,85 milioni di pesos, ovvero oltre 30.000 euro. 

Dexter Capuyan in passato era, infatti, apparso negli elenchi di soggetti non graditi al governo. In tali elenchi figurano spesso attivisti e attiviste che vengono poi trattati, senza nessun rispetto della libertà personale e del diritto di difesa, come pericolosi responsabili di crimini contro le istituzioni.

Il governo delle Filippine è infatti guidato da Ferdinand Marcos jr, il quale si oppone con forza alle indagini della Corte penale internazionale sulla feroce War on drugs che il suo predecessore, Rodrigo Duterte, ha condotto negli anni del suo mandato causando la morte almeno 6000 persone.

In particolare, la Cordillera Human Rights Alliance (ovvero la principale organizzazione in Asia per i diritti delle popolazioni indigene) teme che i due siano trattenuti dalle forze governative anche in virtù della loro attività all’interno della  Philippine Task Force for Indigenous Peoples’ Rights in favore dei diritti dei popoli indigeni.

Da anni COSPE lavora a fianco delle popolazioni indigene supportando le loro lotte per l’autodeterminazione e la difesa dei loro territori ancestrali in Amazzonia. 

Per questo ci uniamo alla presa di posizione dell’Associazione Giuristi Democratici e della Rete In difesa di, e siamo vicini e vicine alle associazioni filippine che in questi giorni chiedono alle autorità informazioni sulle condizioni dei due attivisti.

 

Leggi QUI la lettera all’ambasciatore italiano nelle Filippine