Alimentazione e deforestazione, ecco come salvare l’Amazzonia a tavola.

COSPE lancia il manifesto “Io Mangio il giusto” al Festival della Biodiversità di Milano, che quest’anno sostiene la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi AMAzzonia.

 

Mangiare meno carne, mangiare prodotti di stagione e a chilometro zero, sono questo alcuni dei punti del Manifesto “Io Mangio il giusto” curato da COSPE e dedicato all’impatto della nostra alimentazione sull’ambiente e, in particolare, sulla deforestazione in Amazzonia.

Presentato in occasione della sedicesima edizione del Festival della Biodiversità, il manifesto comprende un decalogo di azioni concrete da mettere in pratica nella vita di ogni giorno e vuole essere un modo per sostenere in maniera consapevole e concreta la resistenza dei popoli custodi della foresta amazzonica.

«I dati parlano chiaro: il 90% delle terre deforestate nelle aree tropicali diventano pascoli e piantagioni di soia, per garantire carne ai consumatori cinesi, europei nordamericani e super-profitti a tutti gli attori di questa economia predatoria», ha detto Eleonora Migno, vicepresidente di COSPE. «In Amazzonia, nella prima metà del 2022 sono stati perduti in questo modo 3.988 chilometri quadrati di foresta”

Con il Manifesto si vuole promuovere stili di vita equi e sostenibili attraverso la scelta consapevole di ciò che mangiamo. Oltre ai comportamenti alimentari, anche ridurre i consumi di energia e gas ed evitare sprechi alimentari sono indispensabili per favorire la transizione ecologica, esercitando il proprio diritto ad un cambiamento ormai urgente e necessario.

A ricordare che l’Amazzonia non è solo il “polmone verde” del mondo, patrimonio unico e insostituibile di diversità bio-culturale che ospita nei suoi sette milioni di chilometri cubi 350 popoli indigeni e una varietà infinta di specie, ma è anche la strenua lotta di resistenza dei popoli indigeni che la animano e la custodiscono, anche Adriano Karipuna, attivista ambientale e leader indigeno del popolo Karipuna dello stato brasiliano della Rondonia.

Protagonista dell’incontro di presentazione del Manifesto e ospite d’onore dell’intero Festival della Biodiversità, che quest’anno aderisce alla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di COSPE AMAzzonia “Ama la terra, Ama te stesso”, Adriano Karipuna ha portato la sua testimonianza a difesa della lotta alle disuguaglianze sociali, ambientali ed economiche.

«La disuguaglianza razziale e ambientale che esiste in Amazzonia e che colpisce i popoli indigeni è frutto delle politiche di governo che stanno favorendo questa iniquità. Noi Karipuna stiamo proteggendo 153mila ettari di foresta amazzonica, che serve e servirà all’intera popolazione del Brasile e del mondo», ha detto il leader indigeno. «Recentemente la foresta di karipuna ha subito un altro attacco da parte di invasori, taglialegna illegali, garimpeiros, numerosi incendi sono stati appiccati. La distruzioni della nostra foresta proseguono senza sosta, molte specie di animali e uccelli e pesci stanno scomparendo (estinti) a causa di questa distruzione. Nel territorio Karipuna ci sono popolazioni indigene isolate che stanno correndo il rischio di essere sterminate. Di fronte a questi disastri, chiediamo attenzione e un sostegno economico per riuscire a proteggere ciò che ancora rimane nella biodiversità della foresta amazzonica».

COSPE promuove la campagna “AMA la Terra, AMA te stesso, AMAzzonia”, per estendere la consapevolezza che il destino della foresta è vitale per tutti noi e per sostenere con atti concreti la resistenza dei popoli custodi della foresta. L’associazione di cooperazione internazionale è, infatti, da anni attiva nel bacino amazzonico con progetti di tutela e gestione sostenibile del territorio, difesa dei diritti e promozione del ruolo della donna e delle minoranze, dal Brasile alla Colombia passando per Ecuador e Bolivia.