Un premio all’attivismo di COSPE in prima linea per i diritti LGBTQI+ in Africa Australe

Il 30 aprile il Lovers Film Festival riconoscerà a COSPE lo Special Envoy Activism Award per il suo impegno nel sostegno all’attivismo LGBTQI+ in Africa Australe con il progetto Out&Proud in Southern Africa . Consegnerà il premio Fabrizio Petri, Ministro Plenipotenziario del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Inviato Speciale del Ministero per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+ nel mondo, che insieme a Vladimir Luxuria, direttrice del Festival condurranno la cerimonia di premiazione.

“Un premio che scalda il cuore e ci dà ancora più motivazione e il coraggio di continuare a operare in questi contesti così difficili per i diritti delle persone LGBTQI+, con ancora più entusiasmo e passione” afferma Federica Masi, coordinatrice COSPE del programma.

 

Il progetto Out&Proud: Equality and Rights in Southern Africa, co-finanziato dall’Unione Europea, nasce da un consorzio di organizzazioni regionali e internazionali LGBTI e di difensori dei diritti umani, tra cui COSPE, per rafforzare le capacità e offrire opportunità ai difensori dei diritti umani LGBTI e delle loro organizzazioni in Malawi, Eswatini e Zimbabwe per difendere e promuovere i loro diritti.

 

Zimbabwe, Malawi ed Eswatini hanno leggi che criminalizzano l’attività consensuale tra persone dello stesso sesso, con gravi sanzioni legali (fino a 14 anni di reclusione), e arresti documentati negli ultimi 3 anni. Lo stigma e la discriminazione espongono le persone LGBTI in quei paesi a violenze e abusi a tutti i livelli, con un’incidenza molto più alta rispetto al 2-10% di violenza subita dagli LGBTI in Nord America o in Europa (Bollettino OMS, Blondeel et al. 2018). In Africa australe, ci sono alti tassi di HIV/AIDS. Stigma, violenza, esclusione sociale ed economica e discriminazione riducono la prevenzione dell’HIV (ad esempio il sesso non protetto) e il trattamento, aumentando così la prevalenza dell’HIV di due volte rispetto al resto della popolazione adulta (libro dati UNAIDS 2017 e altri). Un vuoto politico totale riguardo l’esistenza, la natura e i bisogni delle comunità queer segna tutti e tre i paesi, portando alla mancanza di identificazione adeguata al genere e, per gli intersessuali, alla mutilazione genitale forzata.

 

Sono 71 i paesi al mondo che criminalizzano l’omosessualità, di cui la metà sono situati in Africa.  In questi 2 anni COSPE ha fornito supporto alle associazioni LGBTQI+ in Africa Australe per azioni di advocacy e lobbying per la decriminalizzazione dell’omosessualità e per contrastare le discriminazioni, fornire tutela legale e protezione agli attivisti perseguitati, attività di ricerca e raccolta dati per dare per dare visibilità ai rischi, alle vulnerabilità e alle esperienze vissute di esclusione sociale delle persone LGBTQI+ e anche attività di formazione e sensibilizzazione dei giornalisti per aumentare la qualità e la quantità della copertura mediatica sulle questioni LGBTQI+.

 

Anche in Italia e in Europa COSPE è attiva insieme ad associazioni per i diritti LGBTQI+ nel contrasto all’omo-lesbo-bi-transfobia e per il sostegno alle vittime di crimini di odio, attraverso la campagna Stand Up for Victims Crimes. Qui maggiori informazioni.

Firenze, 22/04/2022