Grecia: trasferimento urgente di minori non accompagnati. L’appello della società civile europea.

Atene, 4 Marzo, 2020 – Gli stati membri dell’ Unione Europea (UE) devono trasferire urgentemente i minori non accompagnati dalle isole greche sul proprio territorio assicurando, al contempo, che gli interessi dei minori siano adeguatamente tutelati, hanno dichiarato oggi in un documento 65 fra organizzazioni umanitarie, a tutela dei diritti umani e della società civile. Le organizzazioni hanno denunciato gravi e diffuse violazioni dei diritti umani e minacce alla salute e alla sicurezza nei confronti di minori non accompagnati che si trovano all’interno dei centri hotspot delle isole dell’Egeo. Alla luce della spirale di violenza registrata a Lesbo e dell’aumento degli arrivi nelle isole che potrebbero portare a un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita  nei campi, l’azione immediata è più che mai urgente.

“Gli hotspot dell’Unione Europea sulle isole dell’Egeo sono luoghi completamente inadeguati e in alcuni casi pericolosi per la salute e la vita dei minori non accompagnati”, ha dichiarato Stephanie Pope, Policy and Advocacy Manager per Refugee Rights Europe. “È sufficiente che ogni stato membro dell’Unione accolga un esiguo numero di minori affinché questa situazione intollerabile possa arrestarsi. Crediamo che l’Unione Europea possa fare di più e meglio”.

Più di 1,800 minori non accompagnati stanno lottando per sopravvivere all’interno delle isole greche, hanno riferito le organizzazioni. I bambini sono privati dei loro diritti fondamentali come un rifugio sicuro, l’accesso all’acqua, al cibo, ai medicinali, alla salute psicologica e all’istruzione. Esposti a condizioni di vita inumane e degradanti, molti minori non sono neanche alloggiati in luoghi adeguati alle loro condizioni a causa della mancanza di spazio. Sono inoltre costretti ad affrontare precarie condizioni sanitarie e molti di loro dormono all’aperto.

“I minori non accompagnati sono uno dei gruppi più vulnerabili al mondo”, ha affermato Eva Cossè ricercatrice greca per Human Rights Watch “Ciò nonostante, i minori sono privati dei più basilari beni di prima necessità e vivono in condizioni inumane.”

“I minori non accompagnati bloccati sulle isole greche devono essere urgentemente assistiti”. Esposti a molteplici pericoli, molti sono costretti a dormire all’aperto, senza alcun basilare sostegno che allevi la loro sofferenza o che li aiuti nella difesa dei propri diritti. Coloro che hanno familiari in altri paesi dell’Unione Europea devono essere ricongiunti. Tutti i bambini devono essere protetti. Questo può avvenire attraverso canali di ricongiungimento esistenti o nuovi accordi bilaterali fra gli Stati Membri e la Grecia” ha aggiunto Dimitra Kalogeropoulou, direttrice di IRC Greece. 

Gli psicologi che lavorano a Lesbo hanno riferito ai media che un crescente numero di bambini ha comportamenti autolesionisti e suicidi. Alcuni minori intervistati da una delle organizzazioni hanno riportato ansia, depressione, mal di testa ricorrenti e insonnia.

“In assenza di adeguate misure di protezione, i minori non accompagnati che vivono sulle isole greche vengono esposti a molteplici forme di sfruttamento”, ha affermato Elina Sarantou, coordinatrice di programma per HIAS Greece. “Ogni giorno che passa, ogni ora in più in cui questi bambini rimangono in simili condizioni, non fa che ampliare il numero di  sfruttamenti e abusi a loro danno.”

I tutori per minori sono quasi totalmente assenti e solo nei limiti richiesti dalla legislazione greca, fatto che esacerba ulteriormente la situazione. Un progetto di tutoraggio lanciato dall’organizzazione non governativa METAdrasi si è interrotto nel 2019 a causa della mancanza di fondi.

“Centinaia di bambini sono bloccati in un limbo pericoloso,” ha detto Lefteris Papagiannakis, Direttore del Dipartimento di Advocacy, Policy and Research per Solidarity Now. “Un bambino sotto i 15 anni necessita del consenso da parte di un tutore per accedere ai servizi di supporto legale. Invece molti bambini non hanno un tutore e non c’è modo che ricevano l’aiuto di cui hanno bisogno. Molti sono intrappolati in condizioni terrificanti, impossibilitati a fare richiesta per il ricongiungimento familiare in altri paesi.”

Ritardi nelle procedure di registrazione e la mancanza di rappresentazione e supporto legale per i minori non accompagnati negli hotspot compromette la loro possibilità di ricongiungimento con membri della loro famiglia in altri paesi UE. Il termine per la presentazione della richiesta di ricongiungimento familiare, che è di tre mesi, è spesso non raggiunto poiché è difficile che minori vengano identificati durante questo periodo.

“Le condizioni sulle isole greche sono di sovraffollamento inumano”, ha detto Giulia Cicoli, coordinatrice di progetto per “Still I Rise”. “I campi hanno la capacità accogliere al massimo 6,000 persone. Ciò nonostante, sono più di 38,600 ad essere ammassati dentro e fuori dai campi. Questo non è un posto per un bambino.”

I paesi UE dovrebbero condividere la responsabilità e trasferire i minori non accompagnati al di fuori della Grecia, assicurando al contempo che gli interessi dei minori siano adeguatamente tutelati, facilitando il ricongiungimento familiare. Evacuare i minori non accompagnati contribuirà a garantire soluzioni durature.

“Ci sono posti vacanti per minori non accompagnati in altri paesi UE e le famiglie stanno aspettando di essere riunite con molti di loro”, ha affermato Lora Pappa, fondatrice e presidente di METAdrasi. “Molti di questi bambini saranno un giorno cittadini europei, per questo dobbiamo infondere in loro i nostri più profondi valori europei fin da subito.”

I paesi UE devono tenere conto dell’emergenza umanitaria sulle isole greche in caso di scadenze per la richiesta di ricongiungimento familiare, hanno detto le organizzazioni. Per i minori che non rispettano il termine di scadenza, sarà necessario applicare la “clausola discrezionale” prevista dal Regolamento Dublino III, che determina quali Stati Membri UE sono responsabili per l’esame di una domanda d’asilo.

“È una disgrazia dell’umanità e una macchia sulla coscienza dell’Europa che bambini in condizione di vulnerabilità siano lasciati a dormire all’aperto in un inferno”, ha detto Josie Naughton, CEO of “Help Refugees”. “Questo è assolutamente nelle nostre capacità di cambiamento. Dobbiamo guardare nei nostri cuori e agire immediatamente.”

Qui la call to action integrale ( ITA)

 

100Million

ADP Amici dei Popoli

Better Days

Boat Refugee Foundation

Caritas Europa

Child Circle

Concord Italia

COP Piemonte

COSPE Onlus

CVCS

Danish Refugee Council (DRC)

Defence for Children International Greece

Defence for Children International Italia

Defence for Children International

Defence for Children the Netherlands

Défense des Enfants International – Belgique | Defence for Children International – Belgium

Destination Unknown

Diaconia ECCB – Center of Relief and Development

Dynamo International – Street Workers Network

Eurochild

FENIX Humanitarian Legal Aid

FOCSIV (partner of the project Faces of Migration)

Global Call to Action Against Poverty (GCAP) Europe

Greek Council for Refugees (GCR)

Help Refugees

HIAS Greece

Human Rights Watch

Immigrant Council of Ireland

International Catholic Migration Commission (ICMC) Europe

International Rescue Committee

Khora Legal

Kopin

Legal Centre Lesvos

Lesvos Solidarity

Lighthouse Relief (LHR)

MAIS

Médecins Sans Frontières

METAdrasi

Missing Children Europe

Mobile Info Team

Moviment Graffitti

Network for Children’s Rights (Greece)

Office of the Dean, Faculty for Education University of Malta

One Happy Family

Organising Bureau of European School Student Unions (OBESSU)

Organization Mondiale pour l’Éducation Préscolaire/ World Organization for Early Childhood Education

Oxfam

PAX

RE.TE Ong – Associazione di tecnici per la solidarietà e la cooperazione internazionale

Refugee Legal Support (UK)

Refugee Rescue

Refugee Rights Europe

Safe Passage International

Save the Children

SB OverSeas

Solidarity Now

Spark 15

Stichting Vluchteling

Still I Rise

Studenti Ħarsien Soċjali

Tampep Onlus

Terre des Hommes Greece

Terre des Hommes International Federation

Velos Youth

WeWorld Onlus

Per ulteriori informazioni contattare:

A Berlino, per Refugee Rights Europe, Stephanie Pope (Inglese, Tedesco): +49 176 3255 9260; oppure stephanie.pope@refugeerights.org.uk. Twitter: @Refugee_RE

Ad Atene, per Human Rights Watch, Eva Cossé (Greco, Francese, Inglese): +30-693-47-90-865; or +1-718-406-3160 (cellulare); oppure cossee@hrw.org. Twitter: @Eva_Cosse

Ad Atene, per the Greek Council for Refugees (GCR), Danae Leivada (Greco, Inglese, Francese):  +30 210 3800990 [estens.102]; oppure d.leivada@gcr.gr.

Ad Atene, per Solidarity Now, Lefteris Papagiannakis (Greco, Francese, Inglese): +30 6974 399 999 (cellulare); oppure lpapagiannakis@solidaritynow.org.

Ad Atene, per International Rescue Committee (IRC), Dimitra Kalogeropoulou, (Greco, Inglese). Per interviste con Dimitra o con il portavoce di IRC a Lesbo, contattare Nancy Dent, M: +44 (0)7946139182; oppure E: nancy.dent@rescue-uk.org.

 

Informazioni aggiuntive

La situazione sull’isola si è acuita a causa di un’impennata di arrivi a partire da Luglio 2019, che ha portato a un estremo sovraffollamento negli hotspots. Tutto ciò è aggravato dalla politica di contenimento delle autorità greche che esegue le disposizioni della dichiarazione UE-Turchia, che stabilisce il ritorno In Turchia dei richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta. Ciò ha portato al sovraffollamento delle isole.

Il 24 Novembre, il primo ministro greco ha annunciato un piano, No Child Alone, che ha l’obiettivo di proteggere i minori non accompagnati, incluso la creazione di più centri di ospitalità. In linea con lo spirito del piano, le autorità greche devono urgentemente assicurare l’accesso ai minori a un luogo sicuro e umano in cui possano ricevere cure, istruzione, supporto psicologico e legale e altri servizi essenziali, hanno detto le organizzazioni.