Play 4 your rights: un progetto per contrastare il sessismo.

Combattere il sessismo con un gioco: in occasione delle mobilitazioni dell’8 marzo, COSPE lancia il nuovo progetto triennale, “Play for your rights! Innovative media education strategies against sexism and discrimination”. Ovvero come contrastare il linguaggio d’odio di matrice sessista, gli stereotipi e le discriminazioni di genere tra gli adolescenti attraverso strategie di (social) media education e pratiche di gamification, il gioco come strumento di cambiamento e di apprendimento per i più giovani, un modo di coinvolgerli e accompagnarli a leggere fenomeni complessi con creatività e fantasia.

Sebbene abbiano assunto una nuova dimensione attraverso il web, le cause profonde dell’odio sessista hanno preceduto la tecnologia e sono fondamentalmente legate alle persistenti disparità di potere tra donne e uomini. Il discorso dell’odio sessista è una forma di violenza contro le donne e le ragazze che perpetua e aggrava la disuguaglianza di genere e per questo motivo può essere considerato un problema prioritario da affrontare prima di tutto nelle scuole, attraverso un lavoro con insegnanti, ragazzi e ragazze per costruire di costruire una cultura di rispetto, inclusione, diritti.

Gli adolescenti, infatti, sono particolarmente esposti al bullismo on line e le donne sono le principali vittime di espressioni di violenza: il rapporto EIGE (European Institute for Gender Equality) intitolato “Cyber Violence contro donne e ragazze” (2017) ha sottolineato che “le donne sono i principali obiettivi di alcune forme di cyber violenza rispetto agli uomini. Ad esempio, in un sondaggio condotto su oltre 9000 utenti tedeschi di internet di età compresa tra 10 e 50 anni, le donne avevano una probabilità significativamente maggiore rispetto agli uomini di essere state vittime di molestie sessuali online e cyber stalking e gli impatti di queste forme di violenza erano più traumatici per vittime”. Le forme più consuete con cui vengono perpetrate queste violenze sono lo “Slut– vergognare”, corpo vergognoso (gli insulti più frequenti: brutta, grassa, balena, disgustosa, cagna, puttana) e la “porno revenge (la condivisione di immagini esplicite o sessuali senza consenso) oltre a minacce brutali e sessualizzate di morte, stupro e violenza; commenti offensivi su sessualità, orientamento sessuale o ruoli di genere.

Il progetto “Play4your rights”, sostenuto dal Programma Erasmus dell’Unione Europea, unisce e mette in sinergie le esperienze e le competenze di sei diversi partner in quattro paesi europei (COSPE, Casa delle donne per non subire violenza, Centro Zaffiria in Italia, Mediterranean Institute of Gender Studies a Cipro, Women’s Issues Information Center in Lituania, Medien+Bildung.com in Germania), e prova a contrastare tutto questo, attraverso formazioni per insegnanti ed educatori e attività laboratoriali partecipative all’interno delle scuole superiori.

Al centro una metodologia innovativa: il gioco. Un modo per coinvolgere e far partecipare i ragazzi e le ragazze destinatari del progetto, facendoli diventare veri e propri protagonisti: nelle scuole saranno sperimentati il cosiddetto “Strategic reaction”, un gioco di carte disegnato ad hoc e a cui si vince trovando soluzione positive attraverso il linguaggio, e un urban game, un gioco che prende le mosse dalle storie e dalle narrazioni dei video giochi, in cui si procede attraverso step che presentano diverse difficoltà e che porta a “compiere una missione”. Il gioco sarà disegnato da esperti insieme ai ragazzi e alle ragazze delle scuole coinvolte e calato nel loro vero contesto geografico e sociale.

Alla fine del progetto, i materiali prodotti verranno resi disponibili gratuitamente al pubblico accompagnati da handbook e una app per insegnanti ed educatori e promosse attività comunicative a livello nazionale ed europeo volte a combattere il discorso d’odio e gli stereotipi di genere.

Il progetto si inserisce all’interno dell’impegno di COSPE a sostenere a vari livelli le attività e le mobilitazioni sulla parità di genere. Il 2020 è infatti considerato un anno pilota per l’accelerazione dell’equità di genere e per l’empowerment delle donne e delle ragazze in tutto il mondo. Come sappiamo bene questo obiettivo è ben lontano dall’essere raggiunto e solo quando le donne si organizzano e fanno pressione anche gli strumenti internazionali riescono ad incidere maggiormente.

 

Il sostegno della Commissione europea alla produzione di questa pubblicazione non costituisce un’approvazione del contenuto, che riflette esclusivamente il punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per l’uso che può essere fatto delle informazioni ivi contenute.

 

 

 

 

Firenze, 4 marzo 2020