LA CRISI CLIMATICA E’ ANCHE UN’EMERGENZA UMANITARIA. Da Firenze al Bangladesh, le conseguenze del cambiamento climatico sotto gli occhi di tutti

In occasione della 64esima edizione del Festival dei Popoli, sabato 11 novembre alle ore 18 presso lo Spazio Alfieri (Via dell’Ulivo, 8 – Firenze) si terrà la proiezione del documentario Mighty Afrin: in the time of floods”, diretto da Angelos Rallism. Afrin, originaria della zona costiera del Bangladesh, uno dei Paesi più soggetti a disastri ambientali, si dibatte tra le imposizioni di una famiglia che la vuole sposa a 12 anni – pratica illegale eppure ancora comune – e le frequenti inondazioni che devastano l’isola in cui vive.

A seguire un incontro col pubblico, organizzato da Amnesty International Italia durante cui interverranno Laura Petruccioli (referente di Amnesty), Eugenio Alfano (esperto in diritti umani e diritto dell’immigrazione) e Fulvio Vicenzo (responsabile tematico ambiente e transizione ecologica per COSPE ed esperto di giustizia climatica). Gli ospiti dibatteranno sul tema delle migrazioni forzate: la Banca Mondiale stima infatti che entro il 2050 raddoppierà il numero di persone che dovranno muoversi forzatamente a causa delle conseguenze del cambiamento climatico a cui tuttavia non hanno contribuito. Sono, infatti, i paesi ricchi occidentali e le grandi aziende con i loro investitori a doversi assumere la responsabilità per le emissioni di gas serra, pari al 78% della totalità dell’ultimo decennio.

I Climate Clock sparsi per il pianeta ci ricordano – con un conto alla rovescia – che abbiamo sempre meno tempo per intervenire contro il collasso climatico prima di raggiungere il punto di non ritorno. Per arrestare tutto questo è necessaria un’azione immediata su larga scala: “Cambiare il sistema, non il clima”, uno degli slogan più utilizzati dagli attivisti del movimento Fridays for Future: educhiamoci ed impegniamoci tutte e tutti, a diversi livelli, nell’ottica di una sempre più urgente trasformazione politica e sociale.