Sostegno alle start up e stage formativi con il progetto MIGRA
Antonio Sambu è un ragazzo disabile di Sao Domingos, una cittadina a Nord della Guinea Bissau, che ha avviato una piccola start up di sonorizzazione e animazione di eventi e riparazione di materiale elettrico per la sonorizzazione. La sua attività ha un buon margine di crescita perché è l’unica che offre questo servizio a Sao Domingos. Prima della sua apertura, chi avesse avuto bisogno di questo tipo di riparazioni era costretto ad andare fino a Ziguinchor, la prima città in Senegal oltre il confine.
“Vorrei migliorare le mie competenze tecniche con una formazione più specifica e ho chiesto al progetto MIGRA di sostenere i costi di un percorso di specializzazione e di poter acquistare del materiale ad energia solare in modo da poter lavorare anche nel caso non ci fosse elettricità, eventualità piuttosto comune in molte zone del Paese” Antonio Sambu
Quella di Antonio è tra le 14 start up in Guinea Bissau che ricevono il supporto del progetto MIGRA – Migrazioni, Impiego, Giovani, Resilienza, Auto-impresa, promosso da LVIA insieme a COSPE, CISV, e i partner locali CARP e Acção para o Desenvolvimento e finanziato dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo.
Sostegno alle start-up di giovani, donne e migranti di ritorno
Sao Domingos si trova nella regione di Cacheu, una delle aree più povere della Guinea Bissau. L’economia è molto fragile e non riesce a rispondere alle domande di impiego della popolazione, soprattutto dei più giovani e proprio l’alto tasso di disoccupazione giovanile è la causa principale che spinge all’emigrazione irregolare. Spesso le start up falliscono per mancanza di capitale, ma anche e soprattutto per un deficit di competenze nella gestione e nella previsione dei rischi. Con il progetto MIGRA sosteniamo l’autoimprenditorialità di giovani, donne e migranti rientrati sia con dei finanziamenti per l’acquisto di attrezzature e mezzi di produzione, sia fornendo consulenza, formazione e accompagnamento tecnico in modo che possano sviluppare il loro potenziale e pianificare un allargamento del business.
Tra le start up inserite nel progetto c’è quella di Baba Buaro, che, insieme alla sorella, si occupa di allevamento e vendita di polli di razza locale. Il margine di crescita dell’azienda è molto alto ma senza un minimo di capitale per fare investimenti non è facile far decollare l’impresa. L’intervento di MIGRA in questo caso, sosterrà i costi per l’acquisto di alcuni capi di pollame e i lavori per il miglioramento del pollaio oltre a una formazione tecnica specifica in allevamento avicolo. “Io mi occupo della vendita dei polli mentre mia sorella dell’allevamento. Abbiamo un piccolo pollaio a casa ma ho trovato un luogo più grande per poter mettere fino a 50 capi”
Per la selezione delle idee d’impresa che partecipano al progetto MIGRA, è stata prestata particolare attenzione all’impatto sociale, al valore innovativo e all’attenzione che queste ripongono all’inclusione lavorativa di donne e persone con disabilità. Le tipologie di start up selezionate sono le più varie: una stamperia/serigrafia, un centro estetico, un laboratorio di saldatura.
Lavoratori ed imprese si incontrano
Oltre alle 14 start up, sono state scelte 5 imprese già strutturate e formalizzate che, oltre all’accompagnamento tecnico ed il supporto economico, avranno la possibilità di accogliere, a costo zero, degli stagisti. L’aspettativa è che nel tempo, con la crescita dell’azienda, i tirocinanti più meritevoli possano essere reclutati con un contratto di lavoro.
Secunda e Muscuta: sono due ragazze che sognano di fare le educatrici d’infanzia, anche loro abitano a Sao Domingos. Entrambe sono al termine del percorso formativo triennale del CENFOR, centro di formazione professionale per educatori/trici d’infanzia, che ospita al suo interno anche un asilo nido privato. Le due aspiranti maestre, prossime all’esame finale, hanno avuto la possibilità di svolgere un tirocinio di 6 mesi presso l’asilo del CENFOR grazie ai contributi del progetto MIGRA.
Solo a Sao Domingos ci sono ben 7 asili nido ed esiste una reale necessità di personale specializzato, non solo per lavorare in città ma anche nei piccoli villaggi periferici. Questo tirocinio è per Segunda Sania la prima vera esperienza lavorativa.
Nel Paese le strutture formative (scuole di formazione professionale pubbliche e private) hanno pochi contatti con il tessuto economico locale e le imprese difficilmente attingono da questa fonte per trovare personale qualificato. Si riconosce proprio il forte bisogno di messa in rete delle realtà imprenditoriali, delle istituzioni formative e delle persone in cerca di lavoro. Per questo il progetto ha attivato un sistema per mettere in contatto la domanda di manodopera specializzata con l’offerta di lavoratori competenti attraverso l’attivazione di tirocini formativi. Per ogni stagista è prevista una borsa-lavoro, che ha lo scopo di aumentare la motivazione dei tirocinanti, togliendo loro la preoccupazione delle spese quotidiane.
“Gli stagisti vengono selezionati tra i giovani che hanno già competenze teoriche in ambito di impresa, come ad esempio contabilità e gestione di impresa o altre competenze tecniche specifiche. Questi ragazzi sono messi in contatto con le aziende che possono aver bisogno proprio di quel tipo di profilo. In Guinea Bissau al momento abbiamo attivato 20 stage formativi e speriamo che alcuni di questi si trasformino in futuro in contratti di lavoro.”