Terremoto in Afghanistan. L’appello dei nostri partner nel silenzio mediatico.

L’Afghanistan è sparito dai radar dei media da molto tempo. La sua disastrosa situazione economica e umanitaria non viene più raccontata se non da sparuti cronisti.

Sovrastato e silenziato da altre guerre e crisi mondiali è arrivato nella notte del 7 ottobre anche un devastante terremoto, magnitudo 6.2, che ha colpito la città  di Herat e le zone rurali dell’omonima provincia.

Enorme la preoccupazione anche da parte delle famiglie afgane che sono arrivate in Italia ormai 2 anni fa in fuga dai Talebani: “La mia famiglia sta bene –dice Fatima, una delle calciatrici del Bastan di Herat da Firenze- ma siamo molto preoccupati per le condizioni in cui si trovano e si troveranno le tante persone colpite subito dopo l’emergenza. In Afghanistan manca tutto e adesso sta cominciando il freddo”.

A causa della fragile condizione economica della zona, molte delle strade che portano alle città più colpite sono bloccate e le comunicazioni sono rallentate. Inoltre l’area intorno ad Herat, la maggior parte delle case sono costruite in fango e legno e non hanno standard adeguati per resistere ad eventi di questo tipo. Il forte terremoto ha distrutto completamente queste abitazioni, causando la morte di migliaia di persone e lasciandone altre migliaia ferite o intrappolate sotto le macerie ma sono scarse le risorse per la gestione dei danni.

Durante il fine settimana in molti hanno dormito all’aperto per paura di ulteriori scosse, anche se durante la notte le temperature scendono notevolmente. Le persone sfollate hanno urgente bisogno di assistenza. Non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base, al cibo, all’acqua potabile, ad un riparo e si ritrovano ad affrontare condizioni disastrose. Le donne e i bambini sono particolarmente vulnerabili e subiscono i maggiori danni fisici e psicologici. Molte delle persone colpite hanno perso dei familiari e la maggior parte di loro non è a conoscenza del destino delle proprie famiglie.

In queste difficili circostanze, COSPE sostiene l’appello lanciato da HAWCA (Humanitarian Assistance for the Women and Children of Afghanistan). L’ONG afghana, attiva sul territorio dal 2004 e a lungo nostra partner, ci chiede di unirci a loro e al popolo afghano, in modo da poter fornire assistenza e supporto immediato alla popolazione in lutto e bisognosa di aiuto. 

Per contatti e informazioni: info@cospe.org
9 ottobre 2023