Nessun brevetto sui semi. Nuovo rapporto di “No patents on seeds”.

Il rapporto della coalizione internazionale  “No patents on seeds” uscito il 28 giugno scorso, fornisce una panoramica dei brevetti concessi e delle domande di brevetto con rivendicazioni riguardanti il miglioramento genetico convenzionale delle piante in Europa.

“Nonostante la legge europea sui brevetti proibisca specificamente i brevetti sulle varietà vegetali – si legge nel comunicato stampa di “No patents on seeds” – questo sviluppo è passato inosservato al pubblico. Di conseguenza, l’attuale sistema europeo di selezione vegetale sta affrontando una profonda crisi, lasciando i selezionatori tradizionali di fronte a una seria minaccia, la possibile fine della loro attuale libertà di operare”.

L’ultimo decennio ha visto un numero crescente di domande di brevetto depositate per piante allevate in modo convenzionale utilizzate nella produzione alimentare: broccoli, pomodori, meloni, spinaci, lattuga, mais, grano e orzo da parte dei padroni del cibo industrializzato: Bayer, BASF, Syngenta e Corteva.

Cosa ci aspetta? Niente di particolare diverso da quello che già sapevamo ma è meglio ricordarlo: la prospettiva globale è che le multinazionali, come Bayer (Monsanto), Corteva (precedentemente DowDupont/Pioneer), BASF e ChemChina/Syngenta, diventeranno ancora più dominanti se i brevetti su piante e animali non verranno bloccati. Possiedono già oltre il 50% del mercato internazionale delle sementi attraverso l’acquisizione di società e ditte sementiere in tutto il mondo, inoltre, potrebbero impedire il libero accesso alla diversità biologica di cui hanno bisogno altri produttori o allevatori.

Tra gli ultimi sviluppo inoltre, la proposta della Commissione Europea ( 5 luglio) di regolamentazione/deregolamentazione delle “nuove tecniche genomiche” (NTG/TEA) e il “decreto siccità” del Governo italiano, che, appellandosi all’ emergenza alimentare in seguito alla guerra in Ucraina e strumentalizzando l’ alluvione in Emilia Romagna -nota da anni come area sacrificata alle grandi produzioni agricole intensive- che prevede un emendamento che autorizza la sperimentazione in pieno campo degli OGM 2.0.

Iniziative che non fanno ben sperare per il futuro della biodiversità, dell’agricoltura italiana e europea e contrarie al principio di precauzione che dovrebbe preservare la salute della cittadinanza e dell’ambiente.

 

Qui il comunicato stampa

 

Firenze, 13 luglio 2023