Se 573 vi sembrano pochi. Emergenza Mediteraneo lanciata dalla società civile per salvare i sopravvissuti a bordo di navi di soccorso.

Oltre 20 organizzazioni della società civile chiedono con urgenza all’Italia, a Malta, agli altri Stati europei e alla Commissione europea di facilitare lo sbarco immediato di tutti i sopravvissuti a bordo delle navi di soccorso Geo Barents, Humanity 1, Rise Above e Ocean Viking nel Mediterraneo centrale. Alcuni dei sopravvissuti sono stati imbarcati più di 17 giorni fa e hanno bisogno di raggiungere la terraferma dove poter accedere a sicurezza, cure mediche e protezione.

Geo Barents, Humanity 1, Rise Above e Ocean Viking hanno condotto le loro prime operazioni di salvataggio rispettivamente 12, 16, 4 e 17 giorni fa e hanno tenuto i centri di coordinamento dei soccorsi debitamente informati su tutte le fasi in ogni momento, tra cui la segnalazione di pericolo, la valutazione del caso di pericolo, il salvataggio stesso e tutte le fasi di richiesta di un luogo di sicurezza per i sopravvissuti.

Secondo le convenzioni marittime internazionali, un salvataggio si considera concluso solo quando tutti i sopravvissuti sono sbarcati in un luogo sicuro. È dovere degli Stati responsabili della regione in cui viene prestata assistenza coordinare le operazioni di salvataggio in mare, cooperare tra gli Stati costieri e designare un luogo sicuro dove sbarcare le persone soccorse. La maggior parte degli Stati membri dell’UE ha firmato queste convenzioni, compresi gli Stati costieri responsabili di Italia e Malta.

Il silenzio di Malta e la politica dell’Italia di ritardare lo sbarco dei sopravvissuti sta prolungando le sofferenze delle persone in cerca di salvezza. Per diversi mesi, il ritardo nella designazione di un luogo sicuro è aumentato in modo preoccupante. Inoltre, in base a un recente decreto del governo italiano relativo ad alcune navi, le autorità italiane hanno finora permesso lo sbarco solo di alcuni dei sopravvissuti e non di tutti, il che non è in linea con le suddette convenzioni marittime ed è semplicemente inaccettabile dal punto di vista etico, morale e di sicurezza.

Le persone a bordo delle nostre navi hanno subito eventi traumatizzanti durante il loro viaggio. Salvate da una morte imminente, hanno bisogno di servizi medici specializzati urgenti. I lunghi periodi di attesa in mare hanno un impatto negativo sul benessere psicofisico delle persone precedentemente soccorse in mare e sono inaccettabili dal punto di vista umanitario e legale.

Noi firmatari – in qualità di organizzazioni per i diritti umani e dei rifugiati, organizzazioni marittime e umanitarie, associazioni di beneficenza, organizzazioni di ricerca e soccorso e movimenti della società civile – siamo scioccati dal disprezzo per la dignità e la sicurezza dei 573 sopravvissuti a bordo delle quattro navi da parte di Italia, Malta e dei loro partner europei, che ancora una volta mettono a rischio la salute fisica e psicologica delle persone soccorse in mare.

Esortiamo pertanto l’Italia, Malta e gli altri Stati europei a:

  • Assegnare immediatamente un luogo di sicurezza e consentire lo sbarco immediato di tutti i sopravvissuti attualmente a bordo delle navi di soccorso Geo Barents, Humanity 1, Rise above e Ocean Viking in un luogo di sicurezza che richieda una deviazione minima dal viaggio delle navi e riduca al minimo il tempo di permanenza dei sopravvissuti a bordo, come richiesto dal diritto internazionale e marittimo.

Esortiamo la Commissione europea a prendere tutte le misure appropriate per:

  • Facilitare le discussioni tra gli Stati europei con l’obiettivo di far assegnare immediatamente un luogo di sicuro.

Inoltre, per evitare che tale situazione di emergenza si ripeta, chiediamo – ancora una volta – ai governi di lavorare congiuntamente negli Stati membri dell’UE e negli Stati associati, insieme alla Commissione europea:

  • Invitare gli Stati costieri dell’UE a rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale e ad assicurare un coordinamento efficiente e tempestivo delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, fino allo sbarco dei sopravvissuti;
  • Stabilire un meccanismo di sbarco dei sopravvissuti che garantisca un tempestivo sbarco in un luogo sicuro, dove la sicurezza della vita dei sopravvissuti non sia più minacciata e dove i loro bisogni umani fondamentali possano essere soddisfatti.
  • Istituire e attuare un programma europeo di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, guidato dagli Stati.

 

LISTA DEI FIRMATARI:

Action Contre la Faim

ActionAid International

ActionAid Italia

AOI Cooperazione E solidarieta Internazionale

CARE France

CCFD – Terre solidaire

CEFA on us

COSPE NGO

Danish Refugee Council

Danish Refugee Council Italy

Emmaus Europe

Emmaus France

Emmaus International

ENRE – Réseau Européen Eglises et Libertés

Institut Français de la Mer

French Maritime Cluster

Hivos

Handicap International (Humanity & Inclusion)

Human Rights Watch

Médecins Du Monde

MIAMSI

Norwegian Refugee Council

Oxfam France

Plan International France

Première Urgence Internationale

Solidarités International