Avevamo ragione, ma non basta! A 20 anni dal SFE un mondo migliore non è solo possibile, è necessario. La parola ai giovani

A venti anni dal Social Forum Europeo di Firenze nel 2002, COSPE è tornato a partecipare alle attività organizzate intorno alla manifestazione che si è svolta dal 10 al 13 novembre in tanti luoghi della città e che, nelle giornate del week end, ha riunito tanti e tante rappresentanti della società civile al Palacongressi per tirare le fila di tutti i giorni di incontri, eventi e dibattiti. Che cosa è rimasto venti anni dopo dei valori, delle aspirazioni, delle lotte che animavano quello storico movimento? E cosa si chiede adesso?

“A pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione per la pace del 5 novembre – dice Giorgio Menchini presidente di COSPE –  con il Social Forum di Firenze la società civile riprende l’iniziativa per richiamare l’Unione Europea, le sue istituzioni e i suoi governi alla coerenza con i suoi valori e principi fondativi. Con la volontà di spingerla a ritrovare un ruolo che oggi sembra avere smarrito, in un mondo stravolto dalla guerra e dalla crisi climatica, che si intrecciano con la crescita delle disuguaglianze, la perdita di democrazia, la negazione dei diritti, minacciando il nostro futuro.  Unendo – conclude – per raggiungere questo obiettivo, tutte le organizzazioni e istituzioni che a questa minaccia intendono rispondere sostituendo al profitto la cura delle persone e del vivente”.

In un contesto e in uno scenario completamente cambiato è stato chiaro a tutti e tutte che nonostante le battute di arresto, le delusioni e le contromisure messe in atto a livello globale per arrestare un movimento che “Ce l’aveva quasi fatta a cambiare il mondo “come ha detto intervenendo a una sessione finale del Forum, Salomè Baldion, giovane attivista e in forza come servizio civile a COSPE, i semi di allora non sono stati buttati al vento, per usare una metafora cara ai partecipanti.

E sono i giovani a confermarlo oggi “da quei social forum, realizzati quando alcuni di noi erano appena bambini, noi oggi abbiamo preso ispirazione” ha detto ancora Salomè. E i giovani erano presenti con gli attuali movimenti, Friday for Future, Extinction Rebellion, Ultima generazione, insieme a GKN e associazioni di lungo corso presenti sul territorio italiano e europeo. E in tanti hanno sottolineato l’urgenza di un cambiamento, perché o si cambia adesso o mai più e “lo dobbiamo fare insieme, superando il conflitto intergenerazionale”.

Il clima, le pandemia, le guerre, la crisi economica, sono oggi la realtà in cui tuti e tutte viviamo e attuare un cambiamento radicale, anche partendo dai fondamenti che i social forum avevano gettato nell’ultimo scorcio del secolo scorso, è diventato un imperativo. E sono sempre i giovani come Salomè a dare una nuova ottimistica prospettiva, perché tanto è stato fatto, nonostante tutto: “Un nuovo mondo è già in cammino: c’è nelle realtà che lavorano nei progetti, nelle mobilitazioni, nelle associazioni contadine, nelle organizzazioni di donne, in tutto il mondo, c’è nei tanti processi trasformativi reali In Africa, in Asia, in America Latina ed esiste anche grazie al cambiamento di paradigma che i social forum hanno costruito. Non dobbiamo ripartire da zero. Dobbiamo mettere in connessione il mondo che già c’è e proteggerlo tutelarlo”.

Ed è nel mettere in contatto, in dialogo, in rete persone, associazioni ed esperienze che sta il senso del cambiamento, ed è quello che COSPE fa e come intende anche la cooperazione internazionale.  Per questo a Firenze siamo stati presenti con ospiti e partner di tutta Europa e della sponda sud del Mediterraneo dove lavoriamo da molto tempo con un percorso di sostegno all’economia sociale e solidale. In particolare una delegazione di giovani del Maghreb hanno partecipato all’evento organizzato da RIES (Rete italiana economia solidale) in collaborazione con COSPE e i progetti Restart Tunisia, Restart Maghreb e Les Jeunes pour les Jeunes, che si è tenuto al Conventino di Firenze l’11 novembre nella sessione dal titolo “Dove va l’Europa e il Mediterraneo? Per un’economia di pace”.  “E’ stato importante.  Sottolinea Alessia Tibollo –referente della Tunisia per COSPE – che giovani che, in paesi con contesti di grande disoccupazione e alienazione giovanile, sono riusciti a costruirsi da soli un’alternativa grazie a nuove start up realizzate nell’ambito della ESS, si siano oggi confrontati oggi con realtà simili e che si occupano delle stesse istanze. Crediamo che portare qui questi ragazzi e ragazze farli incontrare con esperienze simili sia servito a dare loro forza, entusiasmo ed ispirazione e nuovi strumenti di lavoro. Un esempio è stato l’incontro con la Rete dei semi rurali: parlare di sementi antiche sementi locali, sovranità alimentare per paesi come Tunisia, Marocco e Algeria, che oggi si rende conto di dipendere al 70% del grano da altri paesi, e conoscere esempi di resilienza agricola è illuminante”.

 

Firenze,14 novembre 2022