Lettera aperta sulla situazione in Palestina al Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite
In occasione della 43a sessione del Consiglio diritti Umani delle Nazioni Unite, di nuovo aperta alle organizzazioni della società civile dopo la sospensione dovuta all’emergenza sanitaria, è stato presentato un appello congiunto da parte di 29 organizzazioni attive nei territori palestinesi occupati. La richiesta è quella di un rinnovato rispetto del diritto internazionale che qualifica espressamente e categoricamente come illegittime le colonie israeliane. L’appello, tuttavia, arriva poco prima della prevista e dichiarata ulteriore annessione di territori palestinesi da parte dello stato occupante di Israele. In questo senso, non può non trapelare l’amarezza della constatazione di un fallimento collettivo della comunità internazionale nel porre fine a questa situazione di illegalità e di disconoscimento delle norme internazionali. Norme internazionali e ordine legale il cui scopo, merita ricordarlo, dovrebbe essere quello di mantenere la pace e tutelare l’ordine e la giustizia universalmente e per tutti noi.
Signora Presidentessa,
Il governo israeliano intende annettere, a partire dal prossimo primo luglio, una larga parte dei territori occupati della Cisgiordania. Ciò fa seguito all’annessione de facto e dello sfruttamento delle risorse naturali palestinesi che vanno avanti da decadi e finalizzate all’espansione delle illegittime colonie israeliane.
L’adozione della Carta delle Nazioni Unite del 1945, ha reso illegale l’annessione di territori palestinesi da parte di Israele e ha fatto sorgere in capo a tutti gli stati la responsabilità di riconoscere tale illegalità, così come quella di non fornire aiuto o assistenza per la sua perpetuazione ma di cooperare per portarla a conclusione.
Ancora, in Palestina, gli stati terzi hanno continuato a perpetuare tacitamente l’annessione e la colonizzazione, anche attraverso la complicità delle imprese e l’incapacità di adottare misure dotate di potere coercitivo e volte a porre fine alla situazione di illegalità. Che oggi venga annunciata una ulteriore annessione da parte di Israele – quando era già illegale nel 1948 e nel 1967, è testimonianza del fallimento degli stati terzi dinanzi all’impunità di Israele.
Signora Presidentessa,
l’annessione non dovrebbe essere presa in considerazione separatamente dal più ampio contesto. L’annessione della valle del Giordano consoliderebbe ulteriormente il regime di apartheid israeliano sul popolo palestinese nel suo insieme, nel significato di cui al trattato di Roma. L’unica risposta genuina all’annessione è quella che deve prendere le mosse dall’identificazione delle ragioni profonde che perpetuano l’oppressione palestinese: lo smantellamento del regime di apartheid israeliano.
Chiediamo agli stati terzi di imporre finalmente sanzioni nei confronti di Israele per porre fine all’impunità. Sollecitiamo gli Stati Membri a sostenere e cooperare con l’indagine della Corte Penale Internazionale sulla situazione in Palestina e ad accogliere la pubblicazione della lista delle Nazioni Unite sulle imprese che collaborano con gli insediamenti illegali impegnandosi a sostenere il suo aggiornamento annuale come primo passo verso la fine della complicità dell’imprenditoria ed il raggiungimento di giustizia e responsabilità.
Ringraziamo.
I firmatari
- Addameer Prisoner Support and Human Rights Association
- Al Dameer Association for Human Rights
- Al Mezan Centre for Human Rights
- Al-Haq, Law in the Service of Man
- Arab Network for Tolerance
- Association des universitaires pour le respect du droit international en Palestine (AURDIP)
- Association France Palestine Solidarité (AFPS)
- Cairo Institute for Human Rights Studies
- Center for Arab Unity Studies
- Collectif Judéo Arabe et Citoyen pour la Palestine
- Community Action Center – Al-Quds University
- Cooperazione Per Lo Sviluppo Dei Paesi Emergenti (COSPE)
- Defence for Children International – Palestine
- Fares Al Arab for Development and Charity Works
- Habitat International Coalition – Housing and Land Rights Network
- Human Rights and Democracy Media Center – SHAMS
- Just Peace Advocates
- MA’AN Development Center
- MRAP (Mouvement contre le Racisme et pour l’Amitié entre les Peuples)
- Nuseirat Rehabilitation and Social Training Association (NRSTA)
- Palestinian Centre for Human Rights
- Ramallah Center for Human Rights Studies (RCHRS)
- The Center for Defense of Liberties and Civil Rights – Hurryyat
- The National Society for Rehabilitation
- The Palestine Institute for Public Diplomacy (PIPD)
- The Tunisian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel
- Union Juive Française pour la Paix (UJFP)
- Union of Health Care Committees
- Youth Political Forum