Migrazioni: emergenza sull’isola di Lesbo. Raccolta beni prima necessità.

Nel silenzio più totale di media, politica e società civile, si sta consumando l’ennesima tragedia legata alle migrazioni: più di 21.000 persone sono ad oggi bloccate sull’isola di Lesbo, più’ di 19000 vivono nel campo di Moria, che ha una capienza di 2860. Le autorità greche stanno per trasformare l’intera isola in un enorme carcere da cui sarà facile essere rimpatriati forzosamente verso la Turchia.  Ce lo racconta do seguito Allegra Salvini, che a Lesbo ha trascorso alcuni mesi del 2018 riportandone un diario e, poi, scrivendoci un libro “Cartoline da Lesbo” (edizioni Clichy – Firenze 2019): una delle poche voci che  “illuminano” questa vicenda. Così vicina, così lontana.  COSPE partecipa su Firenze, alla raccolta di beni di prima necessità da inviare sull’isola per i migranti – reclusi, organizzata da “Umani per resistere” (in allegato la lista dei beni necessari e gli indirizzi delle sedi).

“La decisione del nuovo governo greco di costruire dei centri chiusi sulle isole sta provocando risposta da parte dei richiedenti asilo così come di parte della popolazione dell’isola, di volontari ed attivisti.  Questi centri potranno trattenere le persone per tempo indefinito fino a che la loro domanda di asilo non sarà esaminata. Se l’esito della richiesta di asilo sarà negativo queste persone saranno direttamente rimpatriate in Turchia, secondo la dichiarazione UE-Turchia del marzo 2016.

Lo scorso 25 febbraio centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa sono sbarcati ieri sull’isola di Lesbo per imporre la trasformazione delle isole: da posti in cui i richiedenti erano obbligati a rimanere pur non uscendo dal perimetro dall’isola, a luoghi in cui i richiedenti asilo saranno chiusi in centri di detenzione chiusi costruiti appositamente per facilitare i rimpatri in Turchia.  “Nemmeno la giunta ha fatto cose del genere”, ha detto Konstantinos Moutzouris, governatore della regione dell’Egeo settentrionale, riferendosi alla dittatura militare al potere ad Atene tra il 1967-74. Era spaventoso, ha detto, che la polizia antisommossa dovesse usare tale forza contro le persone che si trovavano a fronteggiare la crisi dei rifugiati.”

In tutto questo l’Unione Europea sembra essere pressoché assente e ciò sta avvenendo su queste isole raramente appare nelle news dei maggiori quotidiani europei. Quello che sta succedendo adesso sulle isole greche dell’Egeo, prime tra tutte l’isola di Lesbo, rimarrà nella storia. Quello che sta avvenendo sulle isole dell’Egeo è una vergogna europea.

Nel volantino che spiega quali cose e generi alimentari possono servire. Potete portare le cose a COSPE, via Slataper, 10 entro giovedì 5 marzo oppure al punto di raccolta di Peretola: Circolo Arci SMS, via pratese, 48 Peretola.

 

Firenze, 28 febbraio 2020