“Media e migrazioni: analizzare i linguaggi e trovare nuove narrazioni”
Il dibattito sull’inclusione della diversità culturale nelle redazioni giornalistiche è ormai datato in Europa. Nonostante le migrazioni siano al centro del dibattito pubblico e dell’attenzione mediatica da anni, il mondo del giornalismo ha fatto fatica ad includere le voci dei diretti protagonisti, sia dietro che davanti ai microfoni. In Italia le difficoltà di accesso alla professione giornalistica sono aumentate, tra incarichi sottopagati, precariato e scarso ricambio generazionale, contribuendo ad un racconto del presente spesso ancorato a logiche del passato e impermeabile a processi di innovazione e creatività. Ma la necessità di un rinnovamento nella narrazione del presente oggi si fa sempre più urgente e l’importanza dell’apertura delle redazioni ad esperienze di diversità quanto mai attuale.
La giornata dell’8 ottobre si apre con il seminario “Media e migrazioni: analizzare i linguaggi e trovare nuove narrazioni” organizzato da COSPE e We World alla Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio (Piazza Maggiore 6 – ore 9.00-13.00). L’incontro, valido anche come formazione giornalistica, vuole essere un approfondimento sulla rappresentazione mediatica delle migrazioni e la necessità di un’ottica inclusiva e plurale per una narrazione equilibrata e sarà diviso in due sessioni: “Le parole dei media. Migranti e lavoro attraverso la lente di giornali e TV” e “La diversità al centro di una nuova narrazione”.
Il dibattito sarà l’occasione, grazie ai progetti europei Ciak MigrACTION e New Neighbours, per approfondire il ruolo dei media nella narrazione delle migrazioni durante l’emergenza Covid19 in Italia e per promuovere un confronto tra esperienze diverse a livello europeo.
New Neighbours, realizzato da COSPE, European Broadcasting Union e RAI 3 e una rete di organizzazioni in vari paesi, grazie ad una collaborazione tra i servizi pubblici europei, community media e organizzazioni della società civile, ha previsto la realizzazione di 9 documentari che esplorano storie reali di nuovi incontri tra cittadini locali e cittadini appena arrivati, mostrando la complessità e la ricchezza dei processi di integrazione interculturale.
Sul tema della diversity la giornata prosegue (dalle 15- 17) con una masterclass on line con Frans Jennekens, presidente della commissione pari opportunità di NTR tv (Televisione pubblica Olandese) con una vasta esperienza nel settore televisivo e in particolare sui temi della rappresentazione mediatica dell’immigrazione, e Larry Moore Macaulay, direttore e produttore capo di Refugee Radio Network fondata nel 2004 ad Amburgo per dare voce ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Dal 2020 è membro del Board del CMFE – Community Media Forum Europe. In inglese, in collaborazione con l’università di Bologna.
Mentre al Cinema Tivoli (Via Massarenti 418) dalle 18.00 “Nuovi vicinati plurali“: proiezione di due episodi della serie di documentari “New Neighbours” (l’intera serie è nelle nomination del Prix Europa che si terrà a Potsdam dal 18 al 25 ottobre ndr) che raccontano storie di migranti (in Italia e in Germania) che hanno dovuto lasciare la propria casa e cercare di integrarsi in una nuova realtà, confrontandosi con la popolazione che li ospita. In “The ghost town” di Antonello Savoca e Gabriele Gavragna e “Across the road, World Apart” di Dasa Raimanova si parla della quotidianità di persone che, venendo da culture diverse, condividono luoghi di lavoro, scuole, attività sportive ma anche sogni e speranze. Un progetto in collaborazione con RAI (Radio Televisione Italiana) ed EBU (European Broadcasting Union).