Protagonismo delle donne rurali per l’affermazione della sovranità alimentare in Bolivia

a cura di CeVI

Il progetto di cooperazione internazionale “Pachamama – Protagonismo delle donne rurali per l’affermazione della sovranità alimentare in Bolivia” è giunto alla sua conclusione. Questa iniziativa è iniziata il 15 maggio 2018 con un finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) con l’obiettivo di promuovere il ruolo delle donne per garantire un’alimentazione sana, sostenibile e sovrana in 20 comunità dei Dipartimenti di Cochabamba e La Paz in Bolivia.

Il progetto, conclusosi il 14 dicembre 2021, ha visto la partecipazione di un numero ampio e diverso di partner nei due territori di intervento. A Cochabamba, la ONG italiana CeVI, il Coordinamento per l’Integrazione delle Organizzazioni Economiche Contadine di Cochabamba (CIOEC), la Fundación Abril e Agua Sustentable. A La Paz, la ONG italiana COSPE, il Centro di Formazione e Servizi per l’Integrazione delle Donne (CECASEM) e il SEDES di La Paz. Inoltre, l’Università di Udine e ASUD Ecologia e Cooperazione hanno partecipato all’attuazione del progetto con attività di ricerca, consulenza e comunicazione.

Il progetto Pachamama ha raccolto una sfida enorme e complessa: la creazione delle condizioni tecniche, sociali ed economiche affinché le famiglie di 20 comunità dei Dipartimenti di Cochabamba e La Paz possano nutrirsi in modo sano, sostenibile e autonomo. Nell’affrontare questa grande sfida, il punto di partenza è stato il riconoscimento del ruolo fondamentale delle donne nei processi di produzione, trasformazione, commercializzazione e preparazione degli alimenti. Per raggiungere il suo obiettivo, il progetto è intervenuto in diverse aree tematiche legate e interconnesse con la promozione della sovranità alimentare. Il primo tema trattato è stato l’accesso all’acqua, elemento fondamentale per la produzione alimentare. Sono state realizzate azioni per migliorare l’equo accesso all’acqua e la protezione dei bacini idrografici, aumentandone la disponibilità e l’efficienza nell’uso a fini produttivi attraverso la realizzazione di infrastrutture idrauliche, sistemi di irrigazione a basso consumo e formazione tecnica (Risultato 1). Per migliorare la disponibilità e la varietà di cibi sani, sono state svolte attività di formazione in agricoltura, apicoltura e zootecnia e fornitura di input e attrezzature per aumentare la produttività con un approccio trasversale nella promozione di pratiche agroecologiche ambientalmente sostenibili (Risultato 2). Inoltre, sono stati organizzati workshop sull’alimentazione, la preparazione di cibi sani e fiere della salute per migliorare le abitudini alimentari nelle comunità coinvolte promuovendo il monitoraggio delle categorie vulnerabili (Risultato 3). Per generare emancipazione economica e sociale delle donne, sono state create e rafforzate iniziative per la trasformazione e commercializzazione di prodotti sani e locali, prestando attenzione ai principi dell’economia solidale (Risultato 4). Sono stati inoltre creati spazi autonomi di riflessione e consultazione in cui le donne potessero diventare protagoniste nella definizione di proposte politiche per promuovere la sovranità alimentare (Risultato 5). Infine, sono state promosse attività di interscambio di esperienze, identificazione e diffusione di buone pratiche e ricerca accademica (Risultato 6).

Vogliamo concludere questa panoramica con un ringraziamento a tutte le donne, uomini, giovani e bambini con cui abbiamo lavorato in questi anni di attuazione del progetto, soprattutto per la FIDUCIA che hanno dato al team di progetto. Ancora una volta vogliamo sottolineare come le relazioni di FIDUCIA reciproca siano il principale vettore della cooperazione: la FIDUCIA rende possibile la cooperazione che, in suo difetto, diventa mero scambio di prestazioni professionali. Queste relazioni non sono intrinseche ad un progetto o iniziativa di cooperazione allo sviluppo, ma vanno costruite passo dopo passo lungo tutto il ciclo del progetto attraverso la comprensione e il rispetto reciproco, la ricerca costante di obbiettivi e orizzonti condivisi e soprattutto con il lavoro in comune. Nell’attuale scenario che orienta la cooperazione internazionale verso la professionalizzazione imprenditoriale, l’orientamento ai risultati espressi in numeri e percentuali, ma anche verso il business case e gli affari, vogliamo ribadire come, nella nostra esperienza, la cooperazione internazionale sia prima di tutto relazione e costruzione di FIDUCIA. A nome del team del progetto PACHAMAMA, ribadiamo quindi i nostri ringraziamenti per le relazioni di FIDUCIA costruite in questi anni di cammino insieme.