Un appello delle donne per le donne candidate alle europee.
Un appello lanciato da una rete di gruppi formali e informali di donne toscane, impegnate sui temi della giustizia, della democrazia, della cura e della pace e soprattutto femministe, chiede delle risposte politiche alle candidate alle elezioni europee con una lettera pubblica. Tra loro anche COSPE aderisce a questa lettera e rilancia queste urgenti domande a chi avrà domani la possibilità di cambiare in meglio le cose, se ascolterà davvero la società civile attiva. Di seguito la lettera.
Ci siamo ritrovate in tante. SIAMO DONNE toscane in rete per la pace, siamo accumunate dal nostro essere femministe, apparteniamo ad associazioni, luoghi di donne, gruppi strutturati e non, ci impegniamo quotidianamente nel sociale ed in ambiti di democrazia diretta.
Abbiamo deciso di prendere parola pubblica perché non ci arrendiamo a che la guerra continui a segnare il mondo con il suo carico di distruzione e morte, all’indifferenza che avanza, all’uccisione indiscriminata di civili, di intere popolazioni, non ci arrendiamo alla “logica” delle armi, alle spese militari che crescono vertiginosamente, al rischio dell’abisso nucleare, a nuove cortine di ferro, alle nuove forme di colonialismo, alla distruzione della democrazia che la guerra porta con sé.
Pensiamo che per combattere la guerra, occorra ripartire dal pensiero femminista. Per noi è necessario cambiare il paradigma patriarcale della competizione, dello sfruttamento del pianeta, della prevalenza degli interessi e del profitto che non considera la vita e la salute delle persone, ma si basa sul dominio del più forte e trova nella guerra la soluzione dei conflitti. Vogliamo portare nella politica il paradigma della cura: costruire un mondo in cui diventino fondamentali la cura delle relazioni, della vita delle persone e del pianeta.
Vogliamo una nuova idea di politica e di giustizia basata sull’interdipendenza e sulla relazione per ridisegnare un nuovo modo di stare al mondo. Da tempo condividiamo e sentiamo uno scollamento tra la società e la politica in particolare su questioni così importanti come la guerra, e questo scollamento lo sentiamo ancora più grande nell’avvicinarsi delle elezioni europee.
Pensiamo che sia importante ritrovare il senso della rappresentanza elettiva e per questo vi poniamo alcune questioni e chiediamo:
- Che cosa proponete per sostenere il cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina e il rispetto del diritto internazionale nelle sue varie articolazioni: Tribunale Internazionale – Leggi Europee sul commercio delle armi – Ripristino del finanziamento all’UNWRA?
- Che cosa pensate di proporre per proteggere il diritto ad una corretta informazione, per garantire libertà di espressione, di stampa, per proteggere il diritto a manifestare e al dissenso che sono e rimangono le pietre angolari della nostra democrazia?
- Che cosa proponete per proteggere i territori dalla militarizzazione e il conseguente inquinamento come accade in Sicilia, Sardegna e in altre parti del nostro Paese ma anche nella nostra Toscana (Comando Nato a Firenze, Camp Darby e Cisam nel Parco di San Rossore, nuova base militare nel territorio pisano)?
- Che cosa proponete per proteggere scuole e università dalla pervasiva militarizzazione dell’educazione e della ricerca?
- Che cosa sceglierete: economia di guerra (warfare) o economia di cura (welfare) a fronte del progressivo disinvestimento su scuola e salute che è sempre più evidente in Italia e non solo?
- Quali azioni metterete in atto perché l’Europa diventi un luogo di accoglienza, di tutela dei diritti di tutt3 e di libero movimento per tutt3?
- Quale impegno prenderete per attuare politiche di conciliazione, dialogo e negoziazione potenziando il ruolo della diplomazia e delle organizzazioni che fungono da mediatori di pace?
- Come intendete sostenere diplomazie dal basso che prevedano anche il protagonismo del movimento delle donne?
- Come sosterrete il diritto all’autodeterminazione delle donne sui propri corpi e quindi tra questi anche il diritto all’aborto?
- I movimenti femministi da tempo in Italia e Europa hanno elaborato proposte sui temi strategici del lavoro, dell’ambiente (per esempio: riduzione sussidi ai fossili, riduzione consumo di suolo, riduzione allevamenti intensivi, pubblicizzazione dell’acqua, etc…) della giustizia climatica, sociale ed economica e contro ogni forma di violenza di genere. Intendete assumere queste proposte (vedi rapporti ombra delle organizzazioni femministe per la CEDAW, Rapporto GREVIO della Convenzione di Istanbul) e come?
RISPOSTE
RETE TOSCANA DONNE PER LA PACE (fanno parte della Rete: Associazione A.R.PA. Massa, Associazione Atelier Vantaggio Donna Valdelsa,Associazione Le Curandaie Firenze, Casa della Donna Pisa, COSPE, Donne in nero per la Pace
Piombino, Donne insieme per la Pace Firenze, Forum per la Pace Lucca “Ripudiamo la guerra”,
Forum Permanente Donne della Valdelsa..)
Le risposte si possono inviare a retetoscanadonneperlapace@gmail.com