Piccole azioni possono produrre grandi cambiamenti: il manuale di Effetto Farfalla, uno strumento per promuovere una cultura delle differenze

La pubblica espressione dell’odio e le intolleranze ad essa collegate hanno assunto negli ultimi anni una dimensione impressionante, permeando vari segmenti della popolazione sia in termini di età che di condizione sociale e culturale. Tale diffusione del fenomeno è stata sicuramente facilitata dalla tecnologia e dalla moltiplicazione degli spazi d’interazione virtuale tra le persone.

Il progetto Effetto Farfalla si pone l’obiettivo di rafforzare nellз giovanз dagli 11 ai 19 anni comportamenti positivi per contrastare le discriminazioni e promuovere il rispetto di tutte le diversità (genere, orientamento sessuale e identità di genere, origine etnica e nazionale, religione, disabilità). Il progetto intende fornire gli strumenti per comprendere cos’è la discriminazione, le sue forme e la loro intersezionalità e come il web possa amplificarne l’impatto sulla vita delle persone.

 

Un altro fondamentale gruppo target del progetto sono lз insegnanti e coloro che lavorano nell’educazione e formazione: questo manuale è infatti destinato alle figure adulte e raccoglie 12 itinerari didattici. Una vera e propria ‘cassetta degli attrezzi’ di buone pratiche e strumenti funzionali già testati in precedenza da ogni partner e a cui insegnanti ed educatorз possono attingere per affrontare tematiche relative al discorso d’odio e alla discriminazione. Questi itinerari sono pensati per essere svolti sia in ambito prettamente scolastico che informale (centri educativi, di aggregazione ecc.)

 

Attraverso le attività laboratoriali contenute in ciascun itinerario, le persone adolescenti – supportate da insegnanti e personale educativo – apprendono ad analizzare le situazioni al fine di determinare se costituiscono espressioni di odio e di individuare l’incitamento all’odio in tutte le sue manifestazioni, comprese quelle on-line. Ricevono inoltre stimoli per trovare nuovi modi di reagire all’hate-speech, sia a livello individuale che collettivo, e promuovere azioni positive.

 

Un obiettivo questo che viene perseguito attraverso metodologie non formali che si avvalgono di strumenti innovativi e interattivi quali il learning by doing, l’ascolto attivo, la gamification, l’utilizzo di app e la creazione di video partecipativi. Inoltre, anche lo sviluppo di competenze digitali e la media education svolgono un ruolo centrale in quanto funzionali a favorire la consapevolezza delle dinamiche di odio in rete.

Le attività intendono accompagnare le giovani generazioni ad acquisire non solo nuove competenze per decostruire gli stereotipi ma anche un paradigma culturale fatto di attenzione, rispetto e confronto, per costruire una società capace di prevenire e depotenziare questi fenomeni.

 

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