Accordo Italia–Albania sui migranti tra proclami e propaganda.Voce alla società civile albanese contro le nuove Guantanamo dei rifugiati.

“Riguardo all’accordo tra Italia e Albania sui migranti, siamo molto preoccupate perché prima di tutto non c’è dibattito pubblico in merito e non c’è trasparenza. Una delle preoccupazioni che noi abbiamo è che gli uomini verranno portati in Albania, separati da donne e i bambini che rimarranno in Italia. Questo viola i diritti umani e le libertà fondamentali, compreso il diritto alla famiglia” afferma Denada Shpuza, Presidente del Centro Donna Passi Leggeri di Scutari, partner storico di COSPE.

 

Un accordo illegittimo e incostituzionale, l’ennesima violazione del diritto internazionale per i richiedenti asilo, che sposta la Linea del Colore, l’apartheid di frontiera e che costringe persone afroasiatiche a viaggi pericolosi e costosi.

Proprio per la mancanza di trasparenze molti cittadini e cittadine della costa di Lezha, l’area individuata dal premier albanese Edi Rama per la costruzione di uno dei 2 centri di detenzione per richiedenti asilo e migranti previsti.

Secondo il Protocollo tra i due paesi, a Shengjin  si svolgeranno le procedure standard di sbarco, identificazione e prima accoglienza per i richiedenti asilo, mentre a Gjader, 20 chilometri più a nord, finirà chi rischia il rimpatrio.  Shengjin  è una città che dal 1991 lotta contro l’emigrazione di massa, l’abusivismo e lo sfruttamento del territorio, con la distruzione del 1997 e con il sistematico abbandono del governo centrale. Ci vogliono 3 ore per andare da Tirana a Shengjin, 3 ore per 60 km di strada.

COSPE, conosce bene quelle terre del Nord dell’Albania, nel cuore della Zadrima, dove abbiamo realizzato tanti progetti insieme ad associazioni albanesi in primis, il Centro Donne “Passi Leggeri” di Scutari, ma anche le municipalità, le scuole, l’associazione dei produttori e produttrici biologiche,  altri partner e istituzioni locali (le scuole in primis o soggetti imprenditoriali come Mrizi i Zanave), coinvolgendo nostre organizzazioni socie come il Circolo Langer, AVeProBI, Casa delle AgriuCulture e tanti volontari/e e soci/e.

L’esperienza di paesi che hanno accordi simili con l’Italia o l’UE, come ad esempio la Libia, la Turchia e la Tunisia (altro paese dove COSPE opera), dimostra che i governanti autocratici di questi paesi ottengono un immeritato sostegno internazionale per continuare a violare i diritti dei cittadini dei loro paesi, così come degli immigrati che intendono transitarvi.

In Albania è il Movimento TOGETHER che esprime una posizione fortemente contraria a quella che considera una violazione della sovranità dello Stato albanese, perché crea zone di extraterritorialità, quelle che il docente del Politecnico di Tirana, Redi Muci, ha definito delle “Guantamano Bay “ dei rifugiati.

L’accordo firmato, già approvato dal governo albanese, attende un passaggio parlamentare, dove basterebbe la maggioranza semplice dei voti per poi proseguire con la sua attuazione sul campo, almeno da parte albanese.

Rama considera l’accordo come un gesto di riconoscenza nei confronti dell’Italia, che nel 1991 ospitò migliaia di albanesi in fuga dalla povertà dopo la caduta del comunismo, ma viene il dubbio che questa dichiarazione sia invece un atto di propaganda per legittimare il suo potere e nascondere il conflitto politico e istituzionale del paese.

Se poi analizziamo i problemi dello Stato di diritto in Albania, dalla corruzione all’impatto della criminalità organizzata, l’effetto principale della deportazione dei rifugiati in Albania sarà quello di incoraggiare la organizzazioni criminali a continuare i loro traffici per le strade, via terra verso i paesi dell’Unione Europea. Ciò intensificherebbe la loro influenza nel sistema politico albanese e allontanerebbe ancora di più il paese da un sistema democratico e dall’ingresso nell’Unione Europea.

COSPE, per questo si unisce alle richieste già avanzate dal Tavolo Asilo e chiede al Governo di revocare l’accordo e al Parlamento italiano di votare contro la ratifica del Protocollo Italia-Albania in quanto illegittimo e di rafforzare invece la cooperazione per sostenere quella società civile impegnata in Albania per l’affermazione di un sistema democratico, che favorisca il pieno sviluppo  e il rispetto dei diritti fondamentali.

 

23 novembre 2023

Foto di : stranieri in Italia.