Terremoto Marocco: criticità negli aiuti. Il sisma potrebbe diventare punto di non ritorno per le migrazioni interne.

“Sul campo le cose cominciano a muoversi. Il pagamento delle indennità di 2.500 dh (circa 230 euro ndr) per famiglia è iniziato una settimana fa. I fondi vengono distribuiti principalmente attraverso istituti di trasferimento di denaro e Al Barid – racconta Karim Tazi, vicepresidente e fondatore del Banco Alimentare del Marocco, incaricato a livello istituzionale della distribuzione degli aiuti -Dobbiamo elogiare la rapidità e l’efficienza dimostrate dai servizi statali e la qualità della collaborazione con gli attori del settore privato e associativo”. Dalla decisione di bilancio alla distribuzione dei fondi compreso il censimento, tutto è stato fatto in tre settimane.

“Ci sono però delle criticità in questo processo – racconta Karim Tazi – e sono di due tipi: o si tratta di famiglie registrate ma che non hanno ricevuto l’SMS che consente loro di ritirare l’assegno, oppure si tratta di famiglie effettivamente colpite ma che non sono state identificate e che si chiedono con preoccupazione se verranno esclusi da questa operazione. Le situazioni più numerose in questo secondo caso si verificano nella regione di Azilal e hanno suscitato denunce da parte degli interessati. Vogliamo credere- aggiunge- che si tratta solo di semplici problemi tecnici o amministrativi e che presto tutto tornerà alla normalità”.

C’è però un fronte più preoccupante, ovvero quello delle tende. “Il Ministero dell’Industria –  – continua il vicepresidente del Banco Alimentare – ha sospeso il programma locale di produzione di tende. Non sappiamo ancora con certezza se si tratti di una sospensione temporanea o se si tratti di uno stop definitivo. Contemporaneamente cominciarono a circolare informazioni ancora non verificate riguardanti l’arrivo di diverse decine di migliaia di tende importate.  Se questa notizia dovesse essere confermata sarebbe gradita perché le tende distribuite finora, anche se utili, non erano realmente adatte alle esigenze delle popolazioni colpite”.

A causa dell’assenza di produzione industriale locale e del numero limitato di questo tipo di beni alla vigilia del sisma, le tende finora distribuite risultano per la maggior parte inadeguate ai bisogni della popolazione. “Non possiamo che rammaricarci -chiude Kaim Tazi –  ancora una volta, della totale mancanza di comunicazione da parte delle autorità pubbliche su questo tema, che diventerà sempre più delicato con l’avvicinarsi delle piogge e del freddo.

Un altro elemento importante di preoccupazione è come garantire continuità alle già poche iniziative economiche nei territori rurali, perché il sisma non diventi il punto di non ritorno di un fenomeno già presente di emigrazione dalle aree rurali.

19 ottobre 2023