Si è conclusa la 15a edizione del Terra di Tutti Film Festival!

Più di 3000 persone e un’intera città coinvolte in 7 giorni, 5 cinema, 24 film, 5 premi assegnati. Performace artistiche, un palco al DAS di eventi e dibattiti su diritti umani, parità di genere, climate change, conflitti e migrazioni.

 

Ancora una volta, la quindicesima, Bologna è stata invasa dalle attività del Terra di Tutti Film Festival. Una serie di eventi e proiezioni cinematografiche che per sette giorni (dal 4 al 10 di ottobre) ha coinvolto più di 3000 persone tra spettatori al cinema, pubblico agli eventi e alle performance artistiche di Extinction Rebellion.

Le sessioni di proiezione dei film hanno registrato il tutto esaurito, per un totale di oltre mille spettatori. Cinque le sale coinvolte, Cinema Europa, Vag, Odeon, Galliera e Lumière. Nella piattaforma streaming messa in piedi per dare a tutte e tutti la possibilità di vedere i film, circa 2000 persone hanno visto almeno uno dei film in programmazione, mentre sono state più di 22mila le interazioni degli utenti sui social nei giorni del festival.

Buona anche la partecipazione agli eventi fuori sala dedicati alla solidarietà e alla cooperazione su tematiche che vanno dalla Siria all’Afghanistan e alle sfide globali come quella del Climate Change, tenute al DAS di Bologna dal 7 al 9 ottobre. Tra gli ospiti Carlotta Sami, Giuseppe Giulietti, Leuz Diwane G, F.U.L.A, Vanda Ortega, Marta Serafini, Francesca Borghetti, Sabika Shah Povia, Gabriele Galimberti, Renata Ferri, Fabio Lovino e molti altri.

Sono stati sette giorni pieni di cinema, incontri, fotografia e scambi intensi, emozionanti e ricchi di storie da raccontare – dice Jonathan Ferramola, direttore di Terra di Tutti Film Festival –. Ne avevamo bisogno, ed il grande successo di pubblico e critica ci rafforza che siamo sulla strada giusta, che è quella di diventare un megafono di storie, volti e voci del mondo invisibile, che dalle periferie urbane delle nostre città ai territori più remoti del pianeta, stanno reclamando il rispetto dei diritti umani e civili ed una maggiore partecipazione ai processi decisionali che ci riguardano tuttə. Ci vediamo il prossimo anno.”

L’edizione 2021 del festival ha visto 612 candidature presentate ai vari bandi di concorso.

Il Premio Giovanni Lo Porto, dedicato all’operatore ucciso nel 2015 al confine tra Afghanistan e Pakistan da un drone armato statunitense, è stato assegnato da una giuria composta da Chiara Boschiero, Fabio Lovino e Renata Ferri, a THE SILHOUTTES di Afsaneh Salari. “Abbiamo deciso di premiare la cineasta iraniana Afsaneh Salari – si legge nella motivazione – e ci auguriamo che continui a documentare con la grazia e la maestria con cui ha raccontato una famiglia di profughi afgani in Iran, declinandone i sentimenti di appartenenza, di unione ma anche di disagio e inquietudine.”

Menzioni speciali della giuria a COURAGE di Aliaksei Paluyan e HOLY BREAD di Rahim Zabihi.

Il Premio Benedetto Senni, assegnato dai componenti dell’associazione PBS, è stato conferito a OPHIR di Alexandre Berman e Olivier Pollet.

Il Premio Voci di giovani invisibili assegnato da una giuria di dipendenti EmilBanca è stato conferito al film 9 HUMANS FROM GAZA di Luca Galassi.

Il Premio Voci di donne invisibili assegnato da una giuria popolare di soci Coop Alleanza 3.0 è conferito al film NASRIN di Jeff Kauffman.

La menzione DAMSLAB assegnata dagli studenti del corso “analisi dei film” di UNIBO è conferita al film ONCE YOU KNOW di Emmanuel Cappellin, perché “con una lunga ed emozionante soggettiva sulla questione del cambiamento climatico il documentario ci mostra la realtà in modo diretto e incisivo, attraverso l’occhio sensibile e attento del regista. Evidenziando le fragilità globali dovute all’azione antropica, l’autore ci trasmette l’urgenza, l’angoscia e la volontà di agire di un’umanità al rendez-vous, con le conseguenze di un secolo di grandi errori.”

 

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