“Partenza da Manaus”. Il viaggio dell’Amalassunta per la campagna AMAzzonia.
Inizia oggi il racconto a puntate realizzati per COSPE dallo scrittore Angelo Ferracuti e dal fotografo Giovanni Marozzini. Da settembre Angelo e Giovanni, testimonial della Campagna AMazzonia COSPE, hanno intrapreso un viaggio in barca che da Manaus (Brasile) arriverà alle sorgenti del Rio Vaupés (Colombia), dopo 2000 chilometri di navigazione con la barca Amalassunta e il loro progetto “una barca per una scuola in Amazzonia”.
Si tratta di un viaggio per raccontare i popoli nativi, alcuni dei quali in via di estinzione, minacciati da taglialegna, cercatori d’oro, multinazionali. Un progetto che COSPE sostiene e che ci aiuterà a dare voce e volti ai protagonisti della campagna i popoli della foresta.
Le foto di Giovanni Marrozzini sono state scattate nelle periferie di Manaus, nel quartiere Antonio Aleixo, nato intorno a un lebbrosario, oggi uno delle zone più povere e socialmente degradate della città capoluogo dello stato di Amazonas, dove c’è molto lavoro infantile, prostituzione, spaccio, disoccupati cronici che vivono di sussidi, e i bambini vanno in strada a vendere dolci e ghiaccioli.
Molte giovani madri sono coinvolte nel traffico di droga e non si occupano di loro, allora le figlie più grandi sono costrette a prostituirsi per allevare i fratelli piccoli. Di questi bambini fragili, rotti dentro, si occupa l’Associazione “Piccolo Nazareno” di Tommaso Lombardi ed Elaine Elamed, che attraverso l’abbordaggio di strada degli educatori li riportano a scuola e offrono loro un lavoro, una nuova opportunità e speranza di vita.
All’associazione e a questi ragazzi doneremo la barca Amalassunta alla fine del nostro lungo viaggio sul Rio Negro, tornerà nella città simbolo dell’epopea del caucciù e di Fitzcarraldo, il celebre film di Herzog, diventerà una scuola galleggiante e una biblioteca itinerante.
Il nostro viaggio durerà due mesi, dal 5 settembre, quando siamo partiti da Manaus, fino alla fine di ottobre, navigando a bordo di una barca a motore, l’Amalassunta, in omaggio al pittore dell’astrattismo Osvaldo Licini, con partenza da Manaus (Brasile) e arrivo alle sorgenti del Rio Vaupés (Colombia), un viaggio di circa 2000 chilometri lungo il quale racconteranno i luoghi e le popolazioni che lo abitano, minacciate da taglialegna abusivi, cercatori d’oro, povertà e sclerotizzazione culturale. Viaggiano insieme a noi un esperto capitano, il suo secondo, un cuoco, un manutentore, e una traduttrice professionista di nome Ranusia Dos Santos Barboza.
La prima esplorazione l’abbiamo fatta nei parchi nazionali protetti come quello del Rio Negro settore nord, Pico da Neblina e il Jaù, delle straordinarie oasi verdi di biodiversità, abbiamo navigato il piccolo affluente Rio Unini raccontando le comunità che vivono solo di ciò che fornisce la foresta presso la Riserva estrattiva di Rio Unini, una esperienza di agricoltura famigliare collettiva e partecipativa che si rifà a quella di Chico Mendes, il leader ambientalista che ha saldato le lotte dei seringueros, i lavoratori delle piantagioni di caucciù, con quelli dei popoli indigeni, uniti insieme per la conservazione della natura nelle loro terre ancestrali.
Ora ci troviamo a São Gabriel da Cachoeira, 40000 abitanti per l’80% indigeni appartenenti a 23 diversi popoli che convivono, la più grande comunità multietnica dell’Amazzonia brasiliana, un vero e proprio laboratorio culturale nel cuore della foresta. Sono popoli che hanno accettato da tempo la sfida difficile della modernità nel mondo globalizzato, vivendo sospesi tra i miti e i riti delle loro antiche cosmologie e il futuro del mondo digitale che verrà.
Angelo Ferracuti, Giovanni Marozzini
24 settembre 2021