La pandemia non ferma il razzismo. Attivo sportello COSPE.
Sono 42 i casi segnalati dal marzo 2020 ad oggi, di cui 4 di questi seguiti come sportello contro il Razzismo mentre le altre chiamate hanno riguardato l’accesso alle misure di sostegno al reddito, al lavoro e altre le cui procedure i cittadini di origini straniere facevano fatica a comprendere e a fruirne.
Era il 1 marzo dell’anno scorso quando in sala stampa del Comune di Firenze e insieme alla vice sindaca Cristina Giachi e al magistrato Marco Bouchard, COSPE presentava l’apertura dello sportello e del numero 392- 5386480. Ma oggi sappiamo che è più necessario che mai.
Nel 2019 i crimini d’odio registrati dalle forze di polizia e dal Ministero dell’Interno sono stati 1119 mentre quelli riportati dalle organizzazioni della società civile sono stati, nel corso dello stesso anno, 305 (Fonte Osce Odihr). Purtroppo non sono ancora disponibili i dati riferiti al 2020 ma il sito web Cronaca di ordinario razzismo ha registrato 344 storie di razzismo e discriminazione, senza contare altre basi di crimine d’odio come l’omofobia, la disabilità, l’antisemitismo.
Anche nella nostra regione purtroppo la pandemia, il lockdown non hanno fermato gli atti razzisti.
Un 50enne originario del Senegal, ma da 24 anni in Italia, padre di tre figli e operatore ecologico della Avr, riceve insulti razzisti mentre sta lavorando. La spazzatrice meccanica con la quale sta pulendo piazza Sant’Omobono a Pisa si ferma. Due esercenti di zona lo vedono mentre sta aspettando la macchina sostitutiva e lo insultano con frasi razziste. L’addetto è costretto ad allontanarsi e a cambiare zona di intervento. (1 marzo 2020)
Sulla spiaggia della Giannella, sull’Argentario, un diciottenne di origine di senegalese, ospite di una comunità in provincia di Terni, viene insultato e aggredito da un 41enne romano. Sei un ne**o di me**a, te ne devi andare», avrebbe detto prendendolo per il collo. Durante l’identificazione, il 40enne avrebbe confermato l’accaduto aggiungendo che «quel ragazzo di colore non avrebbe dovuto essere lì perché africano» (1 agosto 2020)
Lama Bah, un giovane di 28 anni della Guinea, mentre è in treno diretto da Aulla a La Spezia con il suo amico Ous Jallow, viene insultato da una donna, seduta nella fila accanto. A documentare il tutto ci ha pensato un’altra passeggera del treno che, prontamente, ha preso il suo telefonino e ha girato un video che riprende la signora mentre urla ai due ragazzi di andare via e ritornare al loro Paese. (14 agosto 2020)
Più recente (12 febbraio 2021) il caso della cassiera di Livorno. “Signora, per favore, può stare un pochino più indietro perché siamo troppo vicini?”. “Zitta, faccia il suo lavoro faccia di scimmia. Se non le sta bene dove sto, torni al suo Paese”
I crimini d’odio sono particolarmente insopportabili e spesso le persone che li subiscono si sentono sole e spaesate. Da qui la necessità di accompagnare le vittime di questi crimini in un percorso di ascolto, assistenza grazie anche ad una rete di associazioni che collaborano con COSPE per questa iniziativa come la rete Dafne ed Asgi, l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.
Lo sportello sarà attivo per adesso solo attraverso il numero telefonico dal lunedì al venerdì (10.00 – 17.00) mentre la segreteria telefonica sarà attiva h24. Gli operatori COSPE raccoglieranno i singoli casi segnalati dalle vittime di odio e le orienteranno verso servizi specifici a consulenze legali e di esperti.
Quest’iniziativa, nata nell’ambito “V-START – Sensibilizzazione e lavoro di rete per le vittime dei crimini d’odio”, si inserisce nel Patto Sociale contro il Razzismo lanciato dal Sindaco e dal Rettore il 6 dicembre scorso.