Cosa insegna la Scuolina on line: italiano, legami e scambi.

Sono passati quasi due mesi dall’ultimo giorno di apertura della Scuolina. Quelle lezioni che fino a ieri si svolgevano vicini, insegnante e studente in un’aula del COSPE, ora si sono spostate in una relazione mediata dal virtuale ma non per questo meno preziosa. Come volontarie della Scuolina di Italiano, ci siamo confrontate per prime con la sfida telematica, approfondendo l’uso di internet e delle piattaforme online, scoprendo e cercando modi di relazione affinché il distanziamento dall’altro rimanesse fisico e non sociale.

Durante le lezioni di italiano si intrecciano infatti i vissuti e le difficoltà che tutti noi (studenti e insegnanti) viviamo nella vita di tutti i giorni.

Per esempio, in queste settimane di isolamento è iniziato (e anche finito) il Ramadan, che ha scandito per un mese la vita di molti studenti della Scuolina. La lezione è divenuta così anche un momento di riflessione al di là dell’italiano per scambiare impressioni sul periodo speciale che stavano vivendo: “ci sono diversi momenti della giornata in cui devi fermare tutto quello che stai facendo e pregare. Rimani 15 ore al giorno senza bere né mangiare” spiega Yacouba, uno studente maliano a Katherine. Invece Boukhadry, dal Senegal, racconta dell’app Muslim Pro che usa per aiutarsi nella lettura o nell’ascolto del Corano e per organizzarsi con i tempi delle preghiere e Mamadou insegna a Sarah come si augura buon inizio di Ramadan, “Ramadan mubarak”.

Le lezioni aprono una porta anche alle difficoltà giornaliere: sono così uno strumento in più per cercare lavoro o accedere aiuti sociali e i sussidi economici, imparando i termini bancari e tecnici per districarsi nella farraginosa burocrazia italiana. O un modo per studiare per l’esame della patente, che molti studenti hanno visto posticipato a causa della pandemia. Ma sono anche uno scambio reciproco in cui si riflette insieme su tematiche che toccano tutti come quella dell’Afroresponsabilità, che ha impegnato una lezione di Mamadou e Sarah e in cui Mamadou ha condiviso la sua visione in merito alle criticità e alle sfide che i giovani devono affrontare nella sua città natale, Dakar.

Alle lezioni si scoprono anche passioni in comune come racconta Katherine in seguito a una lezione con Yacouba: “Parlando delle sue giornate, ho scoperto che anche a lui piace inserire nella sua giornata una mezz’oretta di corsa al giorno, e che come me, ama mangiare il pollo e il riso. Ma forse la cosa che più abbiamo in comune è la passione per il viaggiare alimentata dall’ambizione di conoscere posti nuovi e fare nuove esperienze che ci facciano crescere.” Nel suo lungo viaggio per l’Italia, che è iniziato 7 anni fa, Yacouba ha infatti visitato moltissimi paesi africani, tra cui l’Algeria, il Senegal, la Costa d’Avorio, il Burkina Faso, il Marocco, la Tunisia e la Libia. In molti di questi paesi si è fermato a lavorare per qualche mese, in altri è stato solo di passaggio. “Da lui, lezione dopo lezione, imparo l’importanza di lavorare duramente per realizzare i nostri obiettivi, nonostante le difficoltà.”

Così, le lezioni sono andate avanti e ci hanno permesso di coltivare un senso di comunità e di vicinanza anche durante la quarantena forzata. Questo perché Scuolina non è solo italiano ma soprattutto uno scambio di idee, opinioni e conoscenza: l’inizio di un incontro e la costruzione di un legame.

28 maggio 2020