Palestina a rischio Covid-19. Lettera aperta al Parlamento italiano
E’ con una lettera aperta al Ministro Luigi di Maio, alle vice ministre Emanuela Claudia Del Re, Maria Sereni e al sottosegretario Manlio Di Stefano, che la società civile per la Palestina (23 organizzazioni italiane) esprime la propria preoccupazione per le criticità che le misure di prevenzione del virus stanno incontrando nei territori palestinesi, dove al 5 maggio si segnalavano 532 casi ufficiali e 2 decessi: discriminazione sanitaria, chiusura di cliniche da parte della polizia israeliana, mancanza di materiale informativo.
“La situazione – si elegge nella lettera – appare particolarmente preoccupante in Area C, ove vivono oltre 200 mila palestinesi. L’area C permane sotto totale controllo di Israele che impedisce alle strutture sanitarie della ANP di operare. Date le restrizioni alla mobilità, la copertura sanitaria non risulta garantita e le iniziative di prevenzione sono sostanzialmente assenti”. I rischi del Covid.19 sono poi particolarmente alti per le comunità beduine e per i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, sovraffollate e senza presidi medici.
Con questa lettera, la società civile per la Palestina chiede al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio ad intervenire nei confronti delle Autorità israeliane, affinché rispondano ai propri obblighi per la salvaguardia della salute di tutta la popolazione palestinese, residente all’interno dei confini israeliani e residente nei territori occupati, compresa Gaza e Gerusalemme Est, chiedendo di:
– garantire alle strutture sanitarie palestinesi la fornitura di idonei dispositivi per la protezione e la
sicurezza individuale dei cittadini e del personale sanitario;
– terminare il blocco a cui la Striscia di Gaza è sottoposta da 13 anni garantendo l’ingresso di
personale e mezzi necessari ad affrontare la pandemia in atto compresi prodotti igienici, farmaci e
presidi medicochirurgici e di quant’altro necessario;
– autorizzare una visita immediata della Croce Rossa Internazionale nelle carceri ove sono detenuti i
prigionieri palestinesi, per verificarne le condizioni in particolare al fine del contenimento
dell’epidemia da Covid-19;
– rilanciare l’attività della Cooperazione Italiana a favore dei Palestinesi, in particolare nel settore
medico-sanitario, in cui l’Italia ha avuto per anni ruolo di primo piano, d’intesa con gli organismi
internazionali.
Sono parte della rete di Società civile per la Palestina
Pax Christi, Saalam Ragazzi dell’Ulivo Milano, La tenda di Amal, Assopace Palestina, COSPE, Vento di Terra Ong, Associazione amicizia Italo palestinese, BDS Italia, Rete Ebrei Contro l’Occupazione, Comunità Le Piagge, L’Ulivo e il Libro, Associazione Oltre il mare, Istituto di Ricerca per la Pace (Italy) – Rete Corpi Civili di Pace – IPRI rete CCP, Donne in Nero di Torino, Salaam Ragazzi dell’Ulivo Padova, Invicta Palestina, Comunità Palestinese Toscana, Comunità Palestinese di Lombardia, VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, Centro Sereno Regis, ARCI Associazione ricreativa e culturale italiana, Rete Radie Resh.