Agenda delle donne, una sfida per un futuro più inclusivo
[di Antonio Lopez y Royo] Una delle sfide del progetto Pachamama è quella di rafforzare il protagonismo delle donne delle comunità beneficiarie del progetto affinché queste ultime possano organizzarsi e poter presentare e portare avanti presso le istituzioni locali, delle proposte di difesa dei propri interessi, di valorizzazione del proprio protagonismo politico e sociale e proposte di progetti di miglioramento della qualità di vita locale.
Abbiamo iniziato nel 2019 a lavorare con il partner locale CECASEM per formare dei gruppi di donne beneficiarie che rappresentando le proprie comunità arrivassero alla formulazione di agende da presentare ai municipi di competenza. Dopo un lungo cammino, ostacolato anche da fattori esterni come i tumulti sociali e politici in Bolivia alla fine del 2019 e la pandemia dal 2020 siamo finalmente riusciti nel mese di febbraio di quest’anno a validare e presentare due agende di donne ai due municipi della zona di intervento del progetto nella zona di La Paz.
Il percorso ha visto come protagoniste le donne del comune di Quiabaya delle 6 comunità (Chacambaya Grande, Chacambaya Chico. Huayrupacari, Sili Sili, Quichina e Lamabayani) e del comune di Tacacoma delle 3 comunità (Tacachaca, Llachani e Millimbaya). Durante il percorso di formazione personale e come gruppo ogni donna ha espresso la sua prospettiva (cosa fa, cosa cerca, cosa aspira e cosa vuole), ha contribuito con le proprie esperienze, ha condiviso informazioni e ha lavorato insieme su temi comuni (bisogni, problemi e opportunità). L’agenda delle donne è stata costruita sull’analisi dei diversi assi tematici (partecipazione politica, acqua, istruzione, inquinamento, autonomia economica delle donne, insicurezza dei cittadini, insicurezza alimentare, ecc.) che le donne affrontano nelle loro comunità e contribuiranno a pianificare azioni e misure per trasformare e migliorare la realtà di ogni comunità. Con le agende delle donne si sono proposti dei micro progetti per migliorare le attività economiche legate all’agricoltura biologica delle donne della zona, al miglioramento della difesa dei diritti di genere, al rafforzamento dei servizi di educazione per i minori. Le istituzioni pubbliche locali si sono dimostrate interessate ed hanno già stanziato dei fondi per appoggiare alcuni di questi micro progetti.
I gruppi di donne beneficiarie continuano il loro percorso di formazione come individui e come gruppo per presentare anche in futuro altre agende e proposte. Come progetto stiamo, dopo questo traguardo importante, aiutando alcune di loro a conformarsi come gruppi formali e riconosciuti a livello pubblico con uno statuto e regolamento.