FUTUR PROCHE: dal progetto all’emergenza Covid-19 in Tunisia. COSPE e Centro della Salute globale donano dispositivi di protezione individuale a 7 strutture sanitarie della Regione di Kasserine
Firenze, 11 aprile 2020 – Lo scorso 8 aprile è stato consegnato alla Direzione regionale della salute della regione tunisina di Kasserine uno stock di dispositivi di protezione individuale forniti da COSPE e Centro della Salute Globale (CSG), partner nel progetto finanziato da Aics (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo) e Regione Toscana, “Futur proche: sviluppo locale e servizi decentrati per la crescita sostenibile e la cittadinanza attiva in Tunisia”.
Fin dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Tunisia, l’équipe COSPE insieme al capofila della componente sanitaria il Centro di Salute Globale, si sono mobilitati proprio per rimodulare alcune attività di ambito sanitario del progetto Futur Proche, con l’obiettivo di fornire delle risposte rapide di sostegno alla situazione di pandemia che si è venuta a creare. Ad oggi il numero dei contagi in Tunisia è arrivato a 643 casi, si contano 25 ricoverati e 25 decessi. Numeri contenuti rispetto all’Italia ma comunque da monitorare per evitarne l’espansione e per scongiurare il sovraccarico in un sistema sanitario piuttosto fragile, soprattutto nelle regioni rurali e fuori Tunisi.
I dispositivi (guanti in lattice, occhialini protettivi, copri camici monouso, tute protettive multiuso e maschere FFP2), per un valore di 19.910 TND, circa 7.000 euro, saranno destinati dalla Direzione regionale alle sette strutture sanitarie di prima linea del governatorato di Kasserine che risultano, dopo un’attenta mappatura condotta dalla Direzione insieme a COSPE e a CSG, avere in questo momento maggiormente bisogno di questi dispositivi per tutelare il personale sanitario e prevenire la diffusione dei contagi da COVID-19, si tratta del centro di salute di base di Hassy Elfrid e degli ospedali di Circoscrizione di Majel Bel Abbes, di Thala, di Foussana, di Sbiba, di Feriana di Circoscrizione di Sbeitla.
Questa è una delle attività messe in campo per rispondere all’emergenza, grazie al progetto. Le azioni continueranno, pur nella difficoltà di trovare fornitori e reperire i materiali, in base alle richieste e alle necessità del territorio che per ora si delineano soprattutto in mancanza di dispositivi di protezione individuale e per le terapie intensive, la mancanza di ossigeno, saturimetri, respiratori e termometri.