Emergenza terremoto in Marocco. COSPE si mobilita insieme ai partner.

Esprimiamo vicinanza e grande solidarietà con il popolo del Marocco durante una delle sue giornate più tragiche: un Paese ferito al cuore da un terremoto di incredibile violenza che ha distrutto città e villaggi e ha gettato la popolazione nella desolazione nel dolore della conta dei morti, ancora purtroppo provvisoria.

COSPE è presente in Marocco con una sede a Rabat, personale locale e 2 progetti finanziati dall’Unione Europea che hanno attività proprio nelle zone tra le più colpite dal terremoto, la regione di Marrakech di Marrakech Safi e Souss: “I nostri partner locali e internazionali presenti– ci dice Isabella Panfili nostra capo progetto in Marocco, in costante contatto con i partner marocchini anche se attualmente in Italia -, la parte più colpita sembrerebbe essere quella dei villaggi berberi, ovvero la zona intorno alla città di Taroudant e nella provincia di nella provincia di El Haouz. C’è preoccupazione e si aspettano notizie dai villaggi che al momento sono isolati. Il centro-sud del Marocco ha un’architettura tradizionale in terra e paglia che è stata poi sostituita gradualmente da costruzioni precarie in cemento, che si sbriciolano letteralmente. L’epicentro del sisma è proprio in quelle zone, nella regione del Souss”.

COSPE attualmente lavora sia nel sostegno delle ong ambientaliste del paese che nella promozione dell’educazione inclusiva nelle scuole della zona rurale della regione di Marrakech. “Due temi che ci porteranno a lavorare da vicino con l’emergenza e il post emergenza. Nei prossimi giorni – dice ancora Isabella –  cercheremo proprio di capire le priorità da seguire legate sul lato ambientale, quale sarà l’impatto sulle scuole e il sistema educativo e quale sarà lo scenario che si presenterà nel dopo sisma”. Fino al momento in cui scriviamo il governo non ha richiesto ufficialmente aiuti internazionali, ma la società civile si sta mobilitando. La zona più colpita è una zona complessa, difficilmente accessibile per via dell’Atlante, dove le costruzioni precarie sono la norma.

Aggiornamento 11 settembre 2023: Cospe insieme all’associazione locale degli insegnanti di Scienze della vita e della terra (AESVT Maroc) ha attivato una raccolta fondi per garantire alle popolazioni dell’Alto Atlante accesso ad acqua, cibo e medicinali. Dona ora