Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale
Mentre ricordiamo oggi, 21 marzo 2022, la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, prosegue la guerra che da 4 settimane devasta l’Ucraina, generando una gravissima crisi di profughi. Mentre guardiamo sgomenti i tragici avvenimenti in quel paese, oltre 3 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare il proprio paese per diventare profughi e l’UNHCR stima che sono oltre 6 milioni gli sfollati interni – (Internally Displaced Persons – IDPs).
Come in altre crisi del genere, questa Ucraina presenta sfide ed opportunità per continuare rafforzare il nostro impegno nella lotta contro il razzismo e la discriminazione. L’invasione russa dell’Ucraina ha certamente sparso i semi dell’odio etnico tra parti delle rispettive popolazioni, i cui frutti avvelenati si vedranno per decenni a venire. Accanto a ciò, e quasi come consolazione, abbiamo assistito a lodevoli atti di accoglienza e compassione nei confronti dei profughi in fuga, da parte dei paesi vicini ed i loro cittadini, così come datanti paesi più lontani come l’Italia.
Di fronte a tanta generosità e soccorso ai profughi e rifugiati che soffrono, l’UNHCR, l’agenzia ONU responsabile per l’assistenza ai profughi e rifugiati, invita a far sì che la condivisione globale di responsabilità per tutti i profughi e rifugiati esca rafforzata indipendentemente dalle loro provenienze. L’UNHCR afferma che “le stesse difficoltà, gli stessi dolori e sofferenza, le stesse perdite e angoscia, lo stesso sollievo nel trovare un posto sicuro e le preoccupazioni per un futuro incerto, vengono vissute da altri rifugiati nel mondo che meritano anche loro la nostra compassione, empatia e sostegno”.
Uno sguardo a casa nostra e alle nostre frontiere rende ancor più pregnante quanto affermato dall’UNHCR, vista la continua strage di altri profughi e aspiranti rifugiati nel Mediterraneo e nel Mar Egeo, senza turbamenti da parte dell’UE e dei paesi dell’area. Dal 27 febbraio ad oggi, sono 89 le persone morte o disperse nel Mar Mediterraneo, in seguito a due naufragi il 27 febbraio e il 12 marzo, dai quali sono sopravvissute 5 persone. Secondo l’OIM, agenzia ONU sulla migrazioni, sono 217 i profughi e aspiranti rifugiati morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno.
Mentre il Mediterraneo si conferma il cimitero dei profughi e aspiranti rifugiati in fuga verso i paesi l’Unione europea, non si vede niente che lontanamente possa fare pensare allo slancio della giusta compassione e accoglienza che viene lodevolmente riservata al profughi e rifugiati generati dall’aggressione russa contro l’Ucraina. Ci viene il dubbio e ci domandiamo perché questa doppia morale dell’UE e dei suoi paesi che si affacciano sull’Egeo e il Mar Mediterraneo? Perché l’insensibilità, quando non l’esplicita ostilità, nei confronti di quanti fuggono da guerre e conflitti in Africa ed Asia? È una domanda lecita da porsi proprio in questa giornata dedicata all’eliminazione della discriminazione razziale. È una domanda che pone anche l’UNHCR che nel comunicato dedicato alla giornata d’oggi, afferma: “… siamo stati testimoni alla brutta realtà che alcune persone Nere e Marroni che fuggivano dall’Ucraina – e da altre guerre e conflitti nel mondo – non hanno ricevuto lo stesso trattamento dei profughi ucraini. Queste persone hanno riferito di preoccupanti atti di discriminazione, violenza e razzismo. Questi atti di discriminazione sono inaccettabili”.
Noi siamo d’accordo con quanto afferma l’UNHCR e vi aggiungiamo che l’auspicio che il giusto impegno dei paesi membri dell’UE e della nostra comunità nazionale in particolare, sia da ora in avanza il modello di sensibilità, compassione e soprattutto accoglienza da riservare a tutte le persone che fuggono da guerre, conflitti e minacce di morte e sofferenza, indipendentemente dai paesi di provenienza del colore della pelle e altri tratti somatici.
Firenze, 21 marzo 2022.