Basta sangue sui nostri giubbotti: sit-in di denuncia per ricordare tutti i giornalisti uccisi nella guerra a Gaza.

In quattro mesi di guerra i giornalisti palestinesi sono stati decimati: hanno perso la vita almeno 123 giornalisti e operatori dei media e molti altri sono feriti, arrestati o dispersi.

Il bilancio delle vittime è senza precedenti. Colpire i giornalisti mentre svolgono il loro lavoro di documentazione è un crimine di guerra. Impedire che i crimini di guerra vengano raccontati da voci indipendenti è un crimine contro l’Umanità.

A seguito dell’appello sulla libertà di informazione a Gaza, che in pochi giorni ha raggiunto quasi mille firme di giornalisti e l’adesione di numerose organizzazioni, tra cui anche COSPE, ci troveremo l’1 marzo alle ore 11.00 in Via di San Nicola De’ Cesarini (Roma) per un sit-in di denuncia per ricordare tutti i giornalisti uccisi nella guerra a Gaza e chiedere di cessare il fuoco.

Durante il sit-in si alterneranno al microfono firme del giornalismo insieme a chi fa dei media il proprio mestiere: fotoreporter, fixer, videomaker, producer, editor, analisti.

Di nuovo e con forza condanniamo le uccisioni e i continui attacchi ai giornalisti e sosteniamo indagini indipendenti e immediate sulla loro morte, ferimento, detenzione o sparizione.

Invitiamo inoltre le nostre istituzioni a fare pressioni in tutte le sedi competenti, per porre fine a questa strage e alla continua violazione dei diritti umani, alla luce e in coerenza con la mozione sul cessate il fuoco approvata in Parlamento.

 

20 febbraio 2024