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COSPE vive l’ambiente

COSPE realizza progetti di sviluppo con valenze sociali ad ambientali, credendo nella giustizia sociale ed ambientale: per questo in COSPE è nata l’esigenza di poter valutare e comprendere le proprie performance ambientali identificando la propria impronta di carbonio al fine di poterla poi efficacemente gestire verso una sua minimizzazione.

carbon-assessment_carbon-management

COSPE vive l’ambiente

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  • COSPE gestisce l’ambiente

COSPE

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Via Slataper, 10 - 50134
Firenze - Italy
Tel. +39 055 473556
E-mail info@cospe.org

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94008570486
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IBAN: IT37S0501802800000010078764
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Via Slataper, 10 – 50134 Firenze.
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COSPE - TOGETHER FOR CHANGE

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🌱 In molte comunità rurali le donne sono al ce 🌱 In molte comunità rurali le donne sono al centro della produzione e del sostentamento delle loro famiglie, come ci ha raccontato Patricia Uchuari, una giovane donna che produce caffè biologico a Palanda, nell’Amazzonia meridionale dell’Ecuador. 

Con il suo lavoro Patricia si occupa anche di coordinare un gruppo di donne per rafforzare l’economia locale e produrre caffè di alta qualità con pratiche agro-ecologiche più sostenibili! ☕ 

🫱🏻‍🫲🏿 Per un futuro di maggiore equità e di giustizia per tutte le donne, in Italia e nel mondo, scegli COSPE per il tuo 5x1000. Scrivi con noi storie di futuro contro le disuguaglianze di genere. Nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il nostro codice fiscale: 9400 857 0486.
Scarica il promemoria, link in bio!

© Video e foto: @pietropaolini @terraprojectnet
“Di fronte all’orrore che si consuma ogni gior “Di fronte all’orrore che si consuma ogni giorno a Gaza (più di 50mila morti ad oggi), il silenzio non è più un’opzione. Le immagini che arrivano dalla Striscia, i racconti dei sopravvissuti, i corpi dei bambini estratti dalle macerie, gli ospedali ridotti in cenere e le famiglie cancellate dalla violenza armata non possono essere derubricati a “effetti collaterali” di una guerra. Sono le prove di una tragedia umanitaria e politica, che la storia giudicherà come un crimine contro l’umanità

Chiediamo alla Presidente Meloni e al Governo italiano di rompere immediatamente il silenzio e assumersi le proprie responsabilità davanti al diritto internazionale e alla coscienza civile del nostro Paese. 

La neutralità di fronte a un massacro non è equidistanza: è complicità. Le parole non bastano più. È il tempo di atti concreti” Anna Meli, Presidente COSPE

➡️ Leggi l’appello completo sul nostro sito
Venerdì 16 maggio ti aspettiamo per un doppio app Venerdì 16 maggio ti aspettiamo per un doppio appuntamento con attivistɜ dall’Italia e dal mondo: 𝗨𝗻'𝗶𝗱𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼: 𝗱𝗲𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶

🔵 Ore 17.00 - 𝗗𝗘𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗜𝗭𝗭𝗔𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗟𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔:
𝘜𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘯𝘢𝘳𝘳𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘴𝘳𝘢𝘦𝘭𝘰-𝘱𝘢𝘭𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘦𝘴𝘦
Somdeep Sen, professore associato in Studi sullo Sviluppo Internazionale presso la Roskilde University in Danimarca dialoga con la giornalista Anna Maria Selini, autrice del podcast “Palestina- Israele. La guerra dei giornalisti” per @altreconomia

👉 L’ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione: link in bio, nelle storie o su 𝗰𝗼𝘀𝗽𝗲.𝗼𝗿𝗴

📆 Castello dell’Acciaiolo (Via Pantin, 63, Scandicci - FI)

Evento organizzato da COSPE in collaborazione con @arci.firenze, @anpifirenze, @cgil_firenze e con @florencemustact @iparticipate_it

A seguire:

🔵 Ore 19.00 - 𝗜 𝗛𝗘𝗔𝗥 𝗬𝗢𝗨𝗥 𝗦𝗜𝗟𝗘𝗡𝗖𝗘: 
𝘈𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘦𝘳 𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘪𝘯𝘦𝘮𝘢 𝘦 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘪𝘢
🇵🇸 𝗦𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗚𝗮𝘇𝗮 𝗺𝘂𝗼𝗿𝗲. 𝗦𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗚𝗮𝘇𝗮 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗶 𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗶𝗿𝗲. 𝗡𝗼𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗶, 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶. 

Continuiamo a mobilitarci e a dare voce alla società civile palestinese. In questo intervento Gianni Toma, vice presidente COSPE legge alcuni passaggi della lettera che il Consiglio delle Organizzazioni Palestinesi Per i Diritti Umani (PHROC) - di cui cui fanno parte anche i nostri partner AlHaq e JLAQ, due organizzazioni palestinesi impegnate nei diritti umani - ha inviato alla Consigliera Speciale ONU per la Prevenzione dei Genocidi, Virgina Gamba. 

#Gazalastday #ultimogiornodigaza @gazalastday Che sia un diluvio.
Siamo presenti in Palestina dalla fine degli anni Siamo presenti in Palestina dalla fine degli anni ’90, fianco a fianco con la società civile palestinese. In questi anni abbiamo costruito legami forti e continuiamo ogni giorno ad ascoltare e raccogliere le loro voci.

Con l’iniziativa “Ultimo giorno di Gaza”, vogliamo amplificarle. Perché questo silenzio, questa inazione della comunità internazionale – e delle stesse Nazioni Unite – non sono più accettabili.

@anna.meli68 legge un passo di un documento della Palestinian Women Workers Society For Development (@pwwsd.women.rights), storica associazione femminista palestinese, redatto dopo 100 giorni dall’aggressione su Gaza, e purtroppo molto attuale ancora oggi…

#ultimogiornodigaza #gazalastday @gazalastday
Ti aspettiamo il 16 maggio! Doppio appuntamento co Ti aspettiamo il 16 maggio! Doppio appuntamento con attivistɜ dall’Italia e dal mondo.

📆 Castello dell’Acciaiolo (Via Pantin, 63, Scandicci - FI)

🔵 Ore 19.00 - 𝗜 𝗛𝗘𝗔𝗥 𝗬𝗢𝗨𝗥 𝗦𝗜𝗟𝗘𝗡𝗖𝗘:
𝘈𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘦𝘳 𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘪𝘯𝘦𝘮𝘢 𝘦 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘪𝘢
Presentazione della fanzine "I Hear Your Silence", un progetto del collettivo FADA sostenuto da COSPE in Tunisia. La fanzine, nata come reportage fotografico sull'attivismo queer in Tunisia, Libano e Giordania, racconta la resistenza delle comunità queer nella regione MENA, con testi del giornalista giordano-palestinese Hasan Kilani e fotografie di Daniela Sala.

▪️ Daniela Sala (in collegamento)
▪️ Mustapha Gharbi, presidente dell’associazione @mawjoudin_we_exist Tunisia
▪️ Barbara Caponi, @florencequeerfestival e @ireoscomunitaqueer
▪️ Claudia Ambu, @lovemyway_aps

Modera Giacomo Alberto Vieri, @florencemustact

Aperitivo a seguire.

👉 L’ingresso è gratuito a entrambi i talk, ma è consigliata la prenotazione - link in bio!
🔴 Aiutaci a realizzare attività di supporto ps 🔴 Aiutaci a realizzare attività di supporto psico-sociale, soprattutto per donne e bambinɜ. A Gaza la popolazione civile, sfollata e sotto le bombe, è stremata, come ci ha raccontato il nostro collega Ibrahim*
𝗗𝗼𝗻𝗮 𝗼𝗿𝗮 👉 link diretto in bio e nelle storie.

*𝘯𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘯𝘵𝘢𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘶𝘵𝘦𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘷𝘢𝘤𝘺 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦
38.000 PERSONE HANNO GIÀ FIRMATO LA PETIZIONE. FA 38.000 PERSONE HANNO GIÀ FIRMATO LA PETIZIONE. FALLO ANCHE TU. 

Zero minuti. Zero dibattiti.
Zero democrazia.

Questo silenzio è intollerabile. Il referendum è un diritto costituzionale, sancito dall’art. 75, e rappresenta l’unico strumento di democrazia diretta previsto dalla nostra Costituzione.

Garantire ai cittadini una corretta e completa informazione sui quesiti referendari è un dovere della televisione pubblica. È, prima ancora, una garanzia democratica.

Oscurare deliberatamente il referendum significa negare ai cittadini la possibilità di scegliere consapevolmente. Significa calpestare il diritto all’informazione. Significa indebolire il patto democratico su cui si fonda la Repubblica.

STOP CENSURA SUI REFERENDUM!

Firma ora nelle storie
🎬 Proiezione del documentario Juntas 📍 Vener 🎬 Proiezione del documentario Juntas
📍 Venerdì 9 maggio – ore 21:00
📌 Spazio Polaresco – Bergamo

COSPE presenta Juntas all'interno della rassegna "Ecofemminismo comunitario" a Bergamo. Il docufilm della regista colombiana Ana Cristina Ayala, che racconta la storia dell’associazione "Tejedoras de Vida del Putumayo" e dell’impegno delle sue fondatrici per la difesa dei diritti umani e del territorio.

Un racconto di coraggio, cura e resistenza femminile, parte del percorso Ecofemminismo Comunitario a cura di @legambiente_bergamo.

Guarda il trailer completo nelle storie

Intervengono:
Pamela Cioni, responsabile comunicazione COSPE
Elisa Aste e Fatima Muriel in collegamento dalla Colombia.

🎟️ Ingresso gratuito | Prenotazione obbligatoria su: www.legambientebergamasca.it

#TogetherForChange #Juntas #DirittiUmani #Ecofemminismo #Colombia #TejedorasDeVida  @lacittadellemille @politeia_bg @spazio_polaresco @cospe_americalatina
𝟯 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 - 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗦𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮

Viktoriia Roshchyna, ucraina e Fatima Hassouna di Gaza sono solo due delle giornaliste uccise nel 2025. 

Nella sola Gaza dal 7 ottobre 2023, per il Committee to protect journalists (@committeetoprotectjournalists), le vittime sono 176, ma secondo altri studi questo numero sale a oltre 230. I numeri sono incerti e sicuramente al ribasso. Ciò che è certo è che a Gaza è stato ucciso il numero più alto di giornalistɜ che si sia mai registrato. 

Più di ogni altra guerra, più della somma dellɜ giornalistɜ uccisɜ durante alcuni tra i conflitti più recenti: la guerra civile americana, la Prima e Seconda guerra mondiale, la guerra in Corea, quella in Vietnam, in Jugoslavia e in Afghanistan dopo l’11 settembre (fonte: @costsofwar)

La deliberata scelta politica di colpire lɜ operatorɜ dell’informazione ha un obiettivo ben preciso: provare a invisibilizzare un intero popolo, silenziando la voce di chi racconta al mondo ciò che sta accadendo impunemente sotto ai nostri occhi.

Non dimentichiamoci di tutti i giornalistɜ che hanno pagato con la vita il prezzo della verità. Non normalizziamo tutto questo. Non possiamo accettarlo. Non a Gaza, non in Ucraina, non in nessun altro conflitto.
✨ In Italia e nel mondo ci impegniamo per promuo ✨ In Italia e nel mondo ci impegniamo per promuovere l’accesso al lavoro e la libertà delle donne, creatrici di vita, di impresa e di opportunità. 

Un esempio? In Tunisia l’ingegneria tessile e il recupero di abiti usati incontrano la moda! Nesrine Khalifa Mansour ha creato uno spazio comunitario e cooperativo: @maison ness

Grazie alla sua idea di impresa - che valorizza l’artigianato e la sartoria tradizionali - l’innovazione passa anche attraverso il riuso. 

♻️ Nesrine recupera abiti e tessuti usati e dà loro nuova vita. Tra design e innovazione, semplici pezzi di stoffa diventano nuovi capi e riacquistano valore, esempi concreti di consumo responsabile.

Sostieni insieme a noi il lavoro di giovani donne imprenditrici come lei che portano avanti un’economia sociale e solidale. 

✍️ Scegli di destinare a COSPE il tuo 5x1000 e scrivi con noi nuove storie di futuro. Nella tua dichiarazione dei redditi firma e inserisci il codice fiscale di COSPE: 94008570486
In memoria di David Solazzo, collega e amico In memoria di David Solazzo, collega e amico
La nostra solidarietà va alla redazione di @presa La nostra solidarietà va alla redazione di @presadirettarai oggetto di un esposto da parte del deputato Carlo Giovanardi, l’avvocato Iuri Maria Prado e il semiologo Ugo Volli. Secondo l’esposto, la puntata andata in onda domenica su Rai 3 con un reportage e un approfondimento su Gaza, peccava di parzialità. L’ennesimo attacco alla libertà di stampa o, meglio, un atto intimidatorio come lo definisce anche @u.si.g.rai il sindacato Rai, ammantato dall’accusa di antisemitismo. Siamo abituati ormai a questa retorica e a una narrativa che non permette scarti dal racconto ufficiale. Ma la puntata di Presa diretta è stata puro servizio pubblico, doveroso e puntuale per raccontare quello che sta accadendo a Gaza, con voci indipendenti. Una guerra questa che pur sotto gli occhi di tutti non riesce ad essere davvero raccontata dato che ancora la stampa internazionale è interdetta dalla Striscia. Un plauso quindi a quei giornalisti e giornaliste che mettono a disposizione la loro professionalità per raccontare i fatti. Che a volte comunque non bastano.

Solidarietà dunque a Riccardo Iacona e alla sua redazione.

Immagine di @presadirettarai
COSPE aderisce a #ultimogiornodigaza #gazalastday COSPE aderisce a #ultimogiornodigaza #gazalastday

𝟵 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 – 𝗟’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝗴𝗲𝗻𝗼𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼

Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa: ma è anche l’ultimo giorno di Gaza. Perché il tempo sta finendo, per questa terra nostra. Questa terra del Mediterraneo, il mare che ci unisce.
Per questo, in quella giornata in cui ci chiediamo chi siamo, vi chiediamo di parlare di Gaza, di farloovunque vorrete. E di farlo, tutte e tutti, sulla rete: su siti, canali video, social. E sempre con l’hashtag#GazaLastDay, #UltimogiornodiGaza.

Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.

Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza. Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza.

Sulla rete, e non solo. Per chi vuole mettere in rete ciò che succede nelle piazze e nelle comunità che si interrogano, assieme, su come fermare la strage.

Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che a noi – italiani ed europei - verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele. Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustizia internazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani.

Aggiungiamo tutte le parole che vorremo usare all’hashtag #ultimogiornodigaza #gazalastday.
Senza scomunicarne nessuna, senza renderne obbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome.
Ora è il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme.
Perché la strage, perché il genocidio, abbiano fine. Ora.
🟥 1 MAGGIO A FIRENZE: FESTA PER IL LAVORO & LA 🟥 1 MAGGIO A FIRENZE: FESTA PER IL LAVORO & LA CITTADINANZA 🟥

Dalle 17:00 alla SMS di Rifredi: verso i referendum del 8-9 Giugno.

✨ Merenda e apericena multiculturale con piatti da Senegal, Pakistan, Albania, Marocco, Perù

🥁Musica live con:

🎺 La Brasserie
Balkan Beats & Spaghetti Klezmer
Live Marching Band
Fanfare gitane, klezmer elettrico e groove travolgenti in movimento.

🎧 Moonstera – Atypical DJ Collective
Global grooves, elettronica rituale, suoni diasporici
DJ Set con:
Ghiaccioli e Branzini · Fanqueiro

Non mancare!
Il 25 aprile non è solo una data da commemorare: Il 25 aprile non è solo una data da commemorare: è un impegno quotidiano, un orizzonte da tenere vivo. Oggi più che mai. Quest’anno, in nome di Papa Francesco si vuole imporre a tutte e tutti noi "sobrietà" mentre a lui, che è stato testimone e costruttore di pace, dobbiamo rispetto e coerenza. Pace, disarmo, liberazione anche nel suo nome.

Essere antifascisti oggi è una scelta che richiede lucidità e coraggio. È il rifiuto di ogni forma di omologazione, di indifferenza, di silenzio complice. È una necessità viscerale, una ribellione contro il conservatorismo che vorrebbe zittire, nascondere, cancellare le differenze e chi le incarna.

Essere antifascisti, per COSPE, significa schierarsi: esporsi, prendere posizione, difendere i diritti che stanno tentando di strapparci via. 

Essere antifascisti oggi significa difendere diritti che sono messi in discussione ogni giorno: il diritto all’aborto e all’autodeterminazione, il diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia ma viene trattato come straniero, il diritto di amare senza dover nascondere il proprio amore, il diritto di formare famiglie libere e diverse. È lottare contro il razzismo, contro la precarietà eretta a sistema, contro la violenza di Stato che si maschera da ordine. E’ libertà di parola, soprattutto nei contesti ostili. È poter criticare apertamente ogni governo – anche quelli che si dicono democratici – quando opprimono, censurano, uccidono.

Ma soprattutto, l’antifascismo oggi è giovane. Lo vediamo nei volti e nelle voci di ragazze e ragazzi che riempiono le piazze, che scrivono, che organizzano, che disobbediscono. Che si prendono spazio. Giovani che capiscono che antifascismo è anche salvare vite, mettere a rischio la propria per difendere la dignità degli altri, lottare per il diritto di esistere, di essere ascoltati, di salvaguardare il pianeta. 

Il fascismo ha cambiato volto, ha assunto nuove forme, nuove parole. Ma la risposta è la stessa: resistere, denunciare, agire. Prendere posizione, anche quando costa. Anche quando è scomodo.

[...]

(Continua nel primo commento)
Come leggere le interconnessioni tra giustizia soc Come leggere le interconnessioni tra giustizia sociale, economica e climatica con una prospettiva decoloniale? Ti aspettiamo il 16 maggio con attivistɜ dall’Italia e dal mondo.

📆 Due eventi pubblici al Castello dell’Acciaiolo (Via Pantin, 63, Scandicci - FI), in occasione dell'assemblea annuale di COSPE, in cui presenteremo un nuovo piano strategico per il futuro dell'associazione.

𝗗𝗲𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶:

1️⃣ Ore 17.00 - 𝗗𝗘𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗜𝗭𝗭𝗔𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗟𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔:
𝘜𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘯𝘢𝘳𝘳𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘴𝘳𝘢𝘦𝘭𝘰-𝘱𝘢𝘭𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘦𝘴𝘦
Somdeep Sen, professore associato in Studi sullo Sviluppo Internazionale presso la Roskilde University in Danimarca dialoga con giornalista Anna Maria Selini autrice del podcast “Palestina- Israele. La guerra dei giornalisti” per @altreconomia.

2️⃣Ore 19.00 - 𝗜 𝗛𝗘𝗔𝗥 𝗬𝗢𝗨𝗥 𝗦𝗜𝗟𝗘𝗡𝗖𝗘:
𝘈𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘦𝘳 𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘪𝘯𝘦𝘮𝘢 𝘦 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘪𝘢
Presentazione della fanzine "I Hear Your Silence", un progetto del collettivo FADA sostenuto da COSPE in Tunisia. La fanzine, nata come reportage fotografico sull'attivismo queer in Tunisia, Libano e Giordania, racconta la resistenza delle comunità queer nella regione MENA, con testi del giornalista giordano-palestinese Hasan Kilani e fotografie di Daniela Sala.

▪️ Daniela Sala (in collegamento)
▪️ Mustapha Gharbi, presidente dell’associazione @mawjoudin_we_exist France
▪️ Barbara Caponi, @florence queer festival
▪️ Claudia Ambu, @lovemyway_aps

Aperitivo a seguire.

👉 L’ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione - link in bio!
🌍 “𝗢𝘂𝗿 𝗣𝗼𝘄𝗲𝗿, 𝗢𝘂𝗿 𝗣𝗹𝗮𝗻𝗲𝘁” è questo il messaggio del 55° Earth Day che punta a mobilitare milioni di persone intorno a un obiettivo cruciale: accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, ovvero sostituire i combustibili fossili con fonti energetiche pulite e sostenibili.

Ma l’attuale crisi – di cui ci colpiscono perlopiù gli effetti visibili – ha radici molto più profonde. È davvero solo questa – la transizione tecnologica – la trasformazione di cui il pianeta ha bisogno?

♻️ Una transizione “verde” che non scardina il modello di sviluppo fondato sulla crescita infinita, sulla concentrazione di ricchezza e sull’estrazione illimitata di risorse non è una transizione giusta. Le cause della crisi ecologica non risiedono solo nell’abuso dei combustibili fossili, ma in un sistema che ignora l’interdipendenza tra gli esseri viventi, erode la biodiversità e trasforma tutto in merce: terre, semi, corpi, relazioni.

E intanto, l’energia stessa torna ad essere un campo di battaglia. Le guerre sottraggono risorse importanti alla cura del pianeta e allo stesso tempo contribuiscono in maniera inimmaginabile ad aumentare i livelli di inquinamento e contaminazione del nostro ambiente terrestre.

Per garantire la continuità della vita sul pianeta serve ben altro. Serve una rigenerazione culturale e politica, una trasformazione che riconosca il valore del vivente, delle relazioni, dei territori.

Il vero potere, quello che ci può salvare, non è nella tecnologia fine a sé stessa, ma nella nostra capacità di immaginare e costruire insieme un altro modo di abitare la Terra. Un’economia della vita, fondata sulla cura, sulla diversità, sulla giustizia ecologica e sociale.

Non chiediamoci solo come generare energia pulita. Ma per chi, per cosa, per quale idea di vita vogliamo generare ed usare questa energia?

🍃 Non salveremo il pianeta inseguendo i nostri desideri individuali. Lo salveremo solo se impareremo a prendercene cura come parte di un insieme ricco, fragile e interconnesso di esseri viventi, di cui noi siamo solo una piccolissima, ma ad oggi superba e pericolosa parte.
Papa Bergoglio, se ne va alla vigilia della Giorna Papa Bergoglio, se ne va alla vigilia della Giornata della Terra e - anche se da associazione laica- non possiamo non ricordare l’enorme peso che la sua enciclica "Laudato sii", uscita nel 2015, ha avuto nel mondo dell’ambientalismo e non solo. Il suo chiaro invito a un’ecologia integrale, alla cura della “casa comune” hanno lanciato un monito ai potenti della terra sulla direzione da prendere. A dieci anni di distanza purtroppo, quella lezione di Papa Francesco, in quanto leader religioso, Capo di Stato e intellettuale che sapeva ben interpretare questi tempi bui, non è stata colta. Mancherà in ogni caso una voce autorevole e un riferimento a cui appellarsi anche da laici, su questo tema cruciale del nostro tempo, così come sui temi della pace (e le sue chiare parole contro il riarmo e i suoi appelli al cessate il fuoco), dell’accoglienza e della solidarietà. Lo ricorderemo in particolare per la sua capacità di illuminare le periferie del mondo con i suoi viaggi e con le sue parole, ricordando sempre conflitti dimenticati come lo Yemen o il Sudan e rimanendo vicino alla popolazione ucraina e quella di Gaza, definendo quest’ultima una situazione “ignobile” e riconoscendo in quella guerra l’abisso in cui l’umanità è sprofondata.
🎂 Oggi COSPE compie 42 anni di impegno per un m 🎂 Oggi COSPE compie 42 anni di impegno per un mondo più giusto! 🌍

Nonostante le sfide globali, la nostra passione e la nostra azione per i diritti, la giustizia sociale, la transizione ecologica e l'inclusione restano più forti che mai.

È il momento di rilanciare le sfide di COSPE! Cambia il mondo insieme a noi!

Grazie.
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