Lettera congiunta di organizzazioni della società civile internazionale sull’invio di armamenti ad Israele

COSPE prende parte al gruppo di Organizzazioni dei Paesi partner del programma globale del  cacciabombardiere F-35 – insieme ad altre Organizzazioni che sostengono questa nostra presa di  posizione – per chiedere ai nostri Governi di fermare immediatamente tutti i trasferimenti di armi,  diretti e indiretti, a Israele compresi quelli relativi agli aerei da combattimento F-35, i loro  componenti e le loro parti di ricambio.

Dopo 466 giorni di offensiva militare israeliana a Gaza, accogliamo con favore il cessate il fuoco  limitato entrato in vigore il 19 gennaio e chiediamo ai nostri Governi di sostenere ogni sforzo per  porre fine in modo permanente alle atrocità in corso.

Gli ultimi 15 mesi hanno dimostrato con  devastante chiarezza che Israele non si impegna a rispettare il diritto internazionale. La fragilità del  cessate il fuoco a Gaza evidenzia il rischio di ulteriori violazioni e dunque la necessità di  interrompere le esportazioni di armi verso Israele, compresi gli F-35. Ciò è sottolineato anche dal  continuo uso illegale da parte di Israele di aerei da combattimento militari nella Cisgiordania  occupata, in particolare a Jenin.  

I Paesi partner del programma F-35 non sono riusciti, individualmente e collettivamente, a  impedire che questi aerei venissero utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto  internazionale da parte di Israele, in particolare con evidente chiarezza nei Territori Palestinesi  occupati, compresi crimini internazionali, nonostante le prove schiaccianti a riguardo. Gli Stati non  sono stati disposti a rispettare i loro obblighi legali internazionali e/o hanno sostenuto che la  struttura del programma F-35 implica l’impossibilità di applicare controlli nei confronti di qualsiasi  utente finale, rendendo così l’intero programma incompatibile con il diritto internazionale.

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18 febbraio 2025