Giornata dell’educazione: oggi importante ribadire la centralità dell’educazione nella costruzione di una società più equa.

Firenze 23 gennaio 2024 – Quest’anno la Giornata Internazionale dell’Educazione (24 gennaio) è un’importante occasione per ribadire la centralità dell’educazione come principale strumento per promuovere una società più giusta ed equilibrata, nella quale ciascun individuo ha le stesse opportunità indipendentemente dalla situazione di partenza. 

 

Le notizie di questi giorni però ci mostrano un quadro molto diverso e preoccupante, a partire dal non rinnovo del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, gestito dall’Impresa Sociale Con i Bambini, gravissimo in un Paese che è il quinto in UE per abbandono scolastico, con ben il 10,5% di minorenni che lascia la scuola. Nell’ultima legge di bilancio anche il fondo da mezzo milione previsto per promuovere la salute e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie, obbligatoria nella maggioranza dei Paesi UE, sarà impiegato prioritariamente per formare gli insegnanti sull’infertilità e sui modi per prevenirla. Ulteriore motivo di preoccupazione sono le nuove Indicazioni Nazionali per la Scuola annunciate dal ministro Valditara, che si propongono di ribadire la centralità della storia d’Italia e dell’Occidente, in controtendenza con un mondo sempre più vicino ed interconnesso e col rischio di rendere quindi le nuove generazioni meno competitive sullo scenario mondiale.

 

In questo quadro COSPE è attivo sul territorio, come parte di una comunità educante che continua a credere nel valore dell’educazione come pratica di libertà e partecipazione.

 

Nel corso del 2024 gli interventi educativi di COSPE rivolti ai/alle giovani nel contesto educativo formale e non formale sono stati molteplici e hanno toccato diversi temi di interesse: dal rafforzare i comportamenti positivi per contrastare le discriminazioni e l’hate speech e promuovere il rispetto di tutte le diversità (genere, orientamento sessuale e identità di genere, origine etnica e nazionale, religione, disabilità), al promuovere il pensiero critico e l’empatia, stimolando l’attivazione personale dei ragazze e delle ragazze e degli/lle insegnanti; dal promuovere la partecipazione attiva delle persone giovani a fornire alla comunità educante gli strumenti giusti per promuovere una cultura delle differenze e del rispetto

 

Negli 8 progetti attivi del 2024 abbiamo realizzato sul territorio nazionale 230 laboratori e percorsi e raggiunto 4994 ragazzi e ragazze dai 6 ai 18 anni. Sono stati invece 419 gli/le insegnanti raggiunti con attività formative e incontri di approfondimento e discussione. 

 

Un lavoro capillare che è necessario continuare a fare attraverso progetti, collaborazioni, istituzioni, reti formali e informali, e che la miopia politica sembra invece ostacolare in ogni modo.