Riflessioni e timori sul decreto sicurezza. Un convegno della rete “In difesa di” in Senato ha fatto il punto.
Mentre il DDL 1660 “Decreto Sicurezza” è al vaglio del Senato, proprio in una delle sale del Senato si è tenuto, il 24 ottobre scorso, il convegno internazionale “Per il diritto a manifestare e a difendere la Madre Terra”.
Promosso dalla Senatrice Ilaria Cucchi ed organizzato dalla rete di organizzazioni italiane In Difesa Di, tra cui COSPE, l’incontro è stato un momento di informazione, condivisione di esperienze e denuncia della preoccupante situazione su repressione e libertà in Italia, in particolare per ciò che concerne il focus della rete In Difesa Di, ovvero la difesa e l’accompagnamento di attiviste ed attivisti per i diritti, sotto minaccia nel mondo
Nata nel 2016 per stare al fianco di Humans Rights Defenders in America latina, Medio Oriente, Asia – visto l’aumento esponenziale a livello globale di omicidi selettivi, persecuzioni e violenze contro chi difende libertà, territori, ecosistemi ed in particolare verso leader di comunità indigene e movimenti ecologisti– la Rete In Difesa Di negli ultimi anni ha dovuto necessariamente volgere le proprie azioni in Europa e in Italia, creando connessioni fra movimenti ed attivisti che pur vivendo in Paesi molto diversi stanno condividendo prassi di difesa a modelli di repressione sempre più simili
Composto da due panel – uno di approfondimento teorico e uno di testimonianze dirette – l’incontro è stato aperto dalla senatrice Ilaria Cucchi che stigmatizzando il DDL 1660, definendolo un “procedimento incostituzionale, che unisce ancora una volta i più deboli e gli oppressi”. Il Relatore speciale ONU sui difensori dell’ambiente per la Convenzione di Aarhus , Michel Forst, con un videomessaggio ha sottolineato ancora una volta come l’allerta internazionale degli organismi preposti verso l’atteggiamento delle istituzioni italiane verso gli attivisti per l’ecologia e la crisi climatica sia preoccupante, e come “questo decreto sicurezza aumenti il rischio di criminalizzazione dei difensori ambientali. Già nel febbraio scorso, con la cosiddetta Legge contro gli Ecoterroristi, avevo preso posizione con decisione contro quella che di fatto è una tendenza europea, quella di reprimere chi protesta per il diritto a vivere in un mondo più sano e pulito”.
Parole che hanno risuonato negli interventi dei due giuristi dell’OSCE-ODIHR – Thibaut Noel, legal officer at ODIHR’s Legislative Support Unit) e Jeremy McBride, Panel of Experts on Freedom of Assembly and Associations : “Gli Articoli 8, 11, 18 e 19 del DDL hanno profili di non conformità agli standard internazionali sui diritti umani e agli impegni dell’OSCE. “Nel complesso il Disegno di Legge n° 1660 in esame copre un’ampia gamma di questioni, che vanno dall’antiterrorismo, alla sicurezza pubblica, ai crimini o altri reati contro le autorità preposte all’applicazione delle leggi, alle norme sulle armi e alle condizioni di detenzione. Ma dobbiamo evidenziare diverse criticità del DDL che potrebbero ostacolare l’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali, tra cui il divieto di maltrattamento e i diritti alla libertà e alla sicurezza della persona, le libertà di riunione pacifica, di espressione e di movimento, nonché i diritti ad un processo equo e al rispetto della vita privata e familiare, tra gli altri”.
Ma è stato il costituzionalista Giovanni Russo Spena, già senatore e oggi giurista dell’Osservatorio Repressione, a sottolineare con enfasi il “cambio di paradigma” al quale stiamo assistendo, in termini di libertà e diritti: “Alla radice del DDL 1660 si innesta la negazione del conflitto sociale: esso produce dignità per gli oppressi ed è la base della dialettica democratica”. Centri di Permanenza per il Rimpatrio, carceri e piazze diventano dunque luoghi da disumanizzare e reprimere:” dentro un progetto complessivo di autoritarismo, ipercontrollo e odio”.
La seconda parte – il panel dedicato alle esperienze testimoniali – ha dato il polso – un polso concreto e doloroso – della situazione: attiviste ed attivisti di Xr, Ultima Generazione e dei Fridays For Future – Giacomo Baggio, Ultima Generazione , Valentina Corona, Extinction Rebellion , Ester Barel, Fridays for Future – coordinati dall’avvocata Paola Bevere, hanno raccontato la loro esperienza per aver partecipato a proteste pacifiche contro la crisi climatica: detenuti, offesi, definiti pericoli per la società e raggiunti da divieti di partecipare ad eventi pubblici. Tutto ciò per aver partecipato ad eventi e a blocchi stradali e resistenza passiva.
La chiosa di Francesco Martone, portavoce della rete In Difesa Di, è stata per ricordare il diritto – dovere di tutte e tutti di difendere la Madre Terra, in connessione con chi – a partire dalla popolazioni indigene – nel mondo contrasta capitalismo ed estrattivismo per la giustizia climatica e sociale.
Per approfondimenti QUI il dossier “Diritto non crimine” a cura di In Difesa Di
e RIGUARDA IL CONVEGNO (il link con la registrazione video (mp4) del convegno che si è tenuto il 24 ottobre 2024 sarà valido fino al 2 novembre)
25 ottobre 2024
Foto da dossier ” Diritto non crimine” a cura di In difesa di.