Tunisia: il viaggio di un donatore per conoscere il progetto su donne e caporalato da vicino.

 Luca Minniti, nostro sostenitore, ha deciso di attivare una raccolta fondi a favore del progetto Faire per il suo compleanno. A fine gennaio scorso ha poi  accompagnato la responsabile comunicazione di COSPE nella raccolta di storie e interviste con le donne coinvolte e ha così potuto vedere sul campo le attività del progetto e conoscerne le protagoniste.  Grazie a Luca per  la sua testimonianza: 

“Il progetto Faire l’ho osservato nelle parole e nei volti delle donne coinvolte. Vedere le facce incupirsi nel racconto ed illuminarsi di speranza non è una novità per un giudice italiano della protezione internazionale. In questo modo il buio della soggezione ed il sorriso della dignità hanno accompagnato ogni intervista fatta da Anna alle beneficiarie del progetto.

Le conversazioni hanno disegnato la sintesi di un percorso di vita, cominciate con gli occhi bassi e timorosi, si sono alimentate del racconto di dolore e paura, per poi aprirsi alla speranza e ricadere nella consapevolezza della difficoltà che permane pur nella ricerca ed offerta della solidarietà tra sfruttati.

I centri creati dal progetto Faire sono luoghi veri , piccoli ma vicini alle vittime dello sfruttamento lavorativo femminile. Sono in primo luogo centri di valorizzazione delle donne, che raccontando la propria quotidianità prendono consapevolezza della loro vita privata e lavorativa. Dimensioni strettamente connesse nella vita delle donne.

Il viaggio verso i campi a bordo di vetture inadeguate. La lunghissima giornata. I figli il marito sullo sfondo. Il rapporto con due padroni: quello che decide quando e dove lavori ( il caporale intermediario). E quello che decide come e quanto lavori, ( il capo sui campi ).

In mezzo, tra due padroni, il prezzo del lavoro. Contrattato dai due padroni senza interlocuzione con le donne lavoratrici. Un prezzo imposto, per usare una espressione del nostro ordinamento giuridico. Un prezzo irrisorio. Senza tutela sanitaria, senza protezione alcuna.

Grazie al COSPE, ad Alessia e ad Amina che promuovono il progetto. Un grazie alle donne che il progetto aiuta perché solo grazie alla loro volontà di emancipazione il progetto può vivere.

 

Firenze, 14 febbraio 2023