“Donna, vita, libertà”: 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere. Tutti gli eventi COSPE.
Negli ultimi mesi e anni le donne nei contesti e ambiti più diversi scendono in piazza, protestano, rivelano soprusi e propongono un altro modello di società libero da discriminazioni e violenze maschili e di genere spesso pagandone un prezzo molto alto. In queste ultime settimane siamo state colpite dalle donne iraniane che si sono ribellate al regime dopo la morte di una giovane (Masha Amini) donna uccisa dalla polizia perché portava in maniera non corretta il velo.
Il velo dunque che ritorna ad essere simbolo di un’oppressione imposta ma anche il simbolo di un regime che opprime tutti e tutte. E anche giovani ragazzi e uomini si uniscono nelle piazze al grido “Donna, Vita, Libertà”. Sono di nuovo le donne in Afghanistan che a piccoli gruppi sfidano i talebani che le hanno relegate a persone senza diritti con il solo dovere di riprodurre e servire gli uomini, escluse dagli spazi pubblici e dal diritto all’istruzione, uno dei diritti umani fondamentali.
Di tanto in tanto alcune donne scendono in piazza, sfidando anche qui il regime, correndo altissimi rischi ed essendo le uniche a farlo. Pochi giorni fa alcune donne hanno protestato pubblicamente contro l’espulsione di alcune ragazze dall’Università. Vengono brutalmente fermate dalla polizia ma sappiamo che torneranno a farsi sentire. Tutto questo ci sembra lontano da noi eppure le recenti dichiarazioni di giovani ginnaste sulle molestie che hanno subito nel loro ambiente ci ricorda che niente è così lontano. Alcune di loro dicono che dovrebbe esserci un #MeToo anche nel mondo dello sport e richiamare la società a questa riflessione.
E il corpo delle donne torna ad essere giocato come una carta nel risiko dei calcoli elettorali e del consenso pubblico e in Europa come in Italia la questione dell’aborto torna ad essere centrale nel discorso pubblico. E se ne parla come questione ideologica divisiva, c’è chi propone la cittadinanza dei feti, chi propone misure punitive sostanziali verso le donne che abortiscono. E non si parla del diritto all’educazione sessuale nelle scuole, a consultori che stanno davvero sui territori, alla salute delle donne e delle ragazze, al diritto senza se e senza ma, all’autodeterminazione sul proprio corpo. In un mondo poi che vede la popolazione crescere continuamente ci chiediamo come sia possibile guardare alla libera scelta delle donne di fare o non fare figl* come una minaccia.
“Siamo tutt* Mahsa Amini” ci viene da dire. Mai come in questo momento è così vero. Mai come in questo momento la questione della violenza e discriminazione contro le donne ci riguarda e riguarda e interroga gli uomini e chi sta al potere. Per quanto ancora dobbiamo attendere perché le società possano essere a misura di tutt*?
Per tutto questo COSPE aderisce ai 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere / 16 Days of Activism against Gender-Based Violence, indetti dall’ONU. L’iniziativa, dal 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, promuove e valorizza azioni che siano capaci di contrastare la violenza sulle donne.
Nel mese di novembre, molte le iniziative COSPE che contribuiscono a raccontare un altro modello di società e provano a cambiarlo, in tutto il mondo:
- l’11 novembre nell’ambito del social forum europeo a Firenze il seminario europeo: “Violenza contro le donne, discriminazioni e stereotipi di genere, diritti delle persone lgbtiqap+: quali prospettive per il futuro” (Giardino dei ciliegi 17.00) .
- il 23 novembre “Donne, vita e libertà”, talk show condotto da Daniela Morozzi sulle donne iraniane e afgane (Spazio Alfieri, ore 18.00). Partecipano: Gaia Nanni, Marina Capponi, Anna Meacci e Chiara Riondino. Con la presenza delle calciatrici afgane.
- 25 novembre a Bologna nell’ambito della 17a edizione del Festival della violenza illustrata (25 novembre – 10 dicembre), all’Ateler sì (via San Vitale, 69 Bologna dalle 17 alle 19), COSPE in collaborazione con Casa delle Donne di Bologna e Centro Zaffiria presenta: “Sexy or Sexist? Genere, stereotipi, educazione. Quali strategie per contrastare sessismo e discriminazione?”. Dialogo tra l’autrice Karen Ricci (@Caraseimaschilista) e Nicoletta Landi (COSPE onlus), con l’introduzione di Silvia Carboni (Casa delle Donne Bologna). L’evento rientra nell’ambito del progetto “Play for your rights! Strategie innovative di educazione ai media contro il sessismo e la discriminazione”, finanziato dall’Unione Europea (programma Erasmus+) e dalla Regione Emilia Romagna, e promosso da COSPE Onlus, Casa delle Donne e Zaffiria, in collaborazione con diversi partner europei. Durante l’evento saranno messi a disposizione i materiali educativi e didattici gratuiti sviluppati all’interno del progetto. Per maggiori informazioni.
- il 26 novembre in Senegal seminario sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne e mostra fotografica curata da Ina Thiam per il progetto “Essere Donna in Senegal”.
- il 28 novembre a Bologna, nell’ambito della 17a edizione del Festival della violenza illustrata (25 novembre – 10 dicembre) presentiamo il “Gender toolkit”, uno strumento che si rivolge a coloro che operano nei contesti educativi e scolastici destinati all’infanzia, che fornisce spunti per rendere più inclusivo – in ottica di genere – il contesto di lavoro, e suggerisce modalità operative attraverso cui condividere tali riflessioni con l’équipe educativa.
Articolo di Debora Angeli, responsabile COSPE – diritti delle donne
Foto Saly Diaoune – di Ina Thiam progetto “Essere donna”
3 novembre 2022