Amazzonia: ogm e pandemia. Le organizzazioni indigene si ribellano

Le organizzazioni indigene dell’Amazzonia Boliviana denunciano il governo che, approfittando dello stato di emergenza legato al Covid-19, hanno approvato il 7 maggio scorso una legge che introduce gli OGM nel paese, violando quanto stabilito dalla stessa costituzione. Fra esse anche le rappresentanze dei popoli indigeni del dipartimento del BENI, dove COSPE è impegnato a sostenere  un progetto di emergenza alimentare basato sui principi dell’agro-ecologia  nel quadro della campagna “Covid.19: Noi ci siamo”.

Ci organizzeremo  per far rispettare i nostri territori, i nostri popoli e il nostro modo di produrre cibo per la vita”, promettono le organizzazioni indigene del Beni, se il governo non farà un passo indietro (vedi Pronunciamento ecc.).

PRONUNCIAMENTO PUBBLICO  DELLE ORGANIZZAZIONI REGIONALI INDIGENE DEL DIPARTIMENTO DEL BENI (BOLIVIA)

Noi, rappresentanti  delle organizzazioni indigene Central de Pueblos Étnicos del Beni (CPEM-B) e El Gran Consejo Chimán (GCCH), dopo essere venuti a conoscenza ed aver discusso il decreto supremo 4232 del 7 maggio 2020, che dà il via libera all’autorizzazione di OGM nel paese,  prendiamo posizione e rilasciamo il seguente pronunciamento

Primo: Respingiamo con forza l’introduzione dei transgenici nel Paese, per violare quanto stabilito dalla Costituzione politica dello Stato, dalla Legge 300, dalla Legge 144, dalla Legge 3525 e da altre normative nazionali,  contravvenendo  anche strumenti internazionali, come il Protocollo di Cartagena.

Secondo: Le nostre basi, le comunità indigene affiliate e le sub-centrali  affiliate hanno saputo mantenere forme di riproduzione e di sussistenza della vita, plasmate tanto  nei piani di vita e come  nella coerenza dei nostri  statuti legati al territorio e alla produzione di alimenti biologici, naturali e caratterizzati da alta biodiversità che l’introduzione di transgenici metterebbe a rischio.

Terzo: Denunciamo che le azioni politiche ed economiche riguardanti lo sviluppo rurale e produttivo vengono attuate senza la consultazione con le organizzazioni sociali, né rispetto per i loro stili di vita, e per  il loro diritto all’ autodeterminazione e quindi stanno solo privilegiando il settore agroindustriale,  che storicamente è stato il protagonista della spoliazione dei nostri territori.

Quarto: Chiediamo ai diversi livelli statali, l’attuazione di politiche pubbliche per la promozione delle economie locali, delle famiglie indigene e dei piccoli agricoltori che producono cibo che viene consumato al tavolo dei/lle boliviani/e. Allo stesso modo, denunciamo che la produzione di transgenici non dà sicurezza e sovranità alimentare ai boliviani, poiché la loro produzione è principalmente destinata all’esportazione e alla produzione di biocarburanti, quindi non è la soluzione all’uscita dalla crisi.

Quinto: Avvertiamo il Governo che, continuando a promuovere gli OGM e l’agroindustria alimentare, staranno decidendo nei fatti  l’eliminazione di  molti ecosistemi, nonché specie endemiche di flora e fauna che popolano i nostri territori. E se ciò accadrà, noi firmatari ci organizzeremo per far rispettare i nostri territori, i nostri popoli e il nostro modo di produrre cibo per la vita.

Sesto: Chiediamo alle Popolazioni indigene del paese e alla società civile organizzata di articolarsi, di difendere la salute di tutti i boliviani, i nostri stili di vita, la diversità genetica e il patrimonio comune. Perché siamo tutti partecipi di questa lotta e solo l’unione nazionale sarà in grado di fermare l’ecocidio annunciato.

Settimo: le organizzazioni indigene firmatarie si dichiarano in stato di emergenza; e nel caso in cui non venissimo ascoltati e non avessimo  una risposta, intraprenderemo le azioni corrispondenti nel quadro dell’esercizio del nostro diritto all’autodeterminazione e alla difesa della sovranità e della sicurezza alimentare del paese.

Viene consegnato il 14 maggio 2020 nel dipartimento di Beni.

¡ Per il benessere e l’autodeterminazione delle nostre popolazioni e comunità indigene!